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Aboliamo l'uranio



Il Coordinamento per l'Abolizione delle Armi all'Uranio è seriamente
impegnato, soprattutto tramite il lavoro della Commissione
Scientifica costituita insieme alla sezione italiana del Tribunale
Clark, a contrastare i "pareri scientifici" tranquillizzanti che vengono
diffusi in abbondanza in questi giorni (UE, ENEP, anticipazioni
della "Commssione Mandelli", Veronesi, ecc.). Nei prossimi giorni
abbiamo in programma una conferenza stampa su questo
argomento a Roma tenuta dagli scienziati. Intant, data l'urgenza,
provvediamo alla diffusione immediata di alcune prese di posizione
degli scienziati. Seguirà, a breve distanza un terzo "bollettino" del
coordinamento, dopo quelli inviati il 1 febbraio e il 20 febbraio.

Paolo Pioppi
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Seguono i seguenti testi:
1) Dichiarazioni del prof. Giorgio Cortellessa, riportate dall'ANSA
2) Dichiarazione del prof. ing. Massimo Zucchetti sui rapporti della
Commissione dell'UE e di quella dell'UNEP (United Nations
Environmental Program)
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URANIO: CONTRO-COMMISSIONE, E' STATO CAUSA DI MOLTE
LEUCEMIE (ANSA) - ROMA, 13 MAR - ''Dagli elementi a nostra
disposizione emerge un evidentissimo eccesso di leucemie: e' un
dato enormemente al di fuori di qualsiasi possibile situazione
statistica. E la causa e' l'uranio''. Lo ha affermato il fisco nucleare
Giorgio Cortellessa, che fa parte della cosiddetta ''contro-
commissione'' sugli effetti dell'uranio impoverito nei reduci dai
Balcani.

Cortellessa e' uno degli esperti incaricati dalla sezione italiana del
Tribunale Clark - il movimento per i diritti civili che prende il nome
dall'ex ministro Usa della Giustizia, Ramsey Clark - e dal comitato
''Scienzati e scienziate contro la guerra'', di condurre un'indagine
sulla ''sindrome dei Balcani'' alternativa a quella della commissione
istituita dal ministro della Difesa e presieduta dal prof. Mandelli.
Quest'ultimo organismo - secondo indiscrezioni di questi giorni -
avrebbe escluso un nesso di causalita' tra le patologie che hanno
interessato alcune decine di militari italiani impegnati in Bosnia e in
Kosovo e l'uranio impoverito contenuto nei proiettili; avrebbe inoltre
accertato che le malattie tumorali sono perfino al di sotto della
media nazionale attesa, tranne che per un linfoma. Per la contro-
commissione non governativa, invece - che ha esaminato diversi
casi, in base a segnalazioni autonome rispetto a quelle giunte alla
commissione Mandelli - il nesso tra uranio e le patologie tumorali
sarebbe ''scontato''. ''E' fuori discussione - afferma Cortellessa - che
l'uranio sia la causa, ma non e' detto che non si sommino altre
cause. Di sicuro, comunque, l'uranio e' il principlae responsabile di
quanto avvenuto, non solo ai danni dei militari, ma anche della
popolazione civile''. Il professor Cortellessa, poi, sottolinea che
anche il recente rapporto degli esperti dell'Unione Europea, ''lungi
dall'escludere un collegamento tra uranio e malattie, come si e'
voluto far credere, fornisce invece dei dati estremamente
importanti, ad esempio sulla sua permanenza a lungo termine nel
corpo umano e sui possibili effetti nocivi''. Riguardo, infine, ai
risultati del lavoro della Commissione Mandelli - che dovrebbero
essere ufficializzati nei prossimi giorni - Cortellessa afferma che ''ci
sara' da da ridere se qualcuno, di fronte ad un picco di una certa
malattia, affermasse che non e' l'uranio la causa, senza pero' dire
quale sia questa causa. Si tratta di un'affermazione ridicola, buona
forse per dei politici, ma non adatta ad un ragionamento scientifico.
Infatti, se non ho elementi per dire che cosa provoca una certa
patologia, a rigore non posso escludere nulla. Comunque -
conclude il fisico - questa non e' una vicenda che si concludera' in
tempi brevi: sono convinto che con gli esperti della Commissione
Mandelli ci scontreremo nei dettagli per un lungo periodo''. (ANSA).
SV 13-MAR-01 18:21 NNNN 13/03/2001 19:16

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URANIO IMPOVERITO
COMUNICATO DEL PROF. ZUCCHETTI DEL POLITECNICO DI
TORINO

Torino 14.3.2001

Sono stati resi pubblici recentemente due rapporti di organismi
internazionali, riguardanti il problema della pericolosità dell'Uranio
depleto (DU) usato per scopi militari nei Balcani. Il primo è un
rapporto dell'Unione Europea (Opinion of the group of experts
established according to Article 31 of the EURATOM Treaty -
Depleted Uranium), reperibile al sito:
http://europa.eu.int/comm/environment/radprot/opinion.pdf. Il
secondo è il Rapporto dell'Unep (Depleted Uranium in Kosovo -
Post-Conflict Environmental Assessment), reperibile al sito:
http://balkans.unep.ch/du/reports/report.html. Ad una prima lettura
dei documenti, emergono i seguenti punti critici, che spiegano
ampiamente le conclusioni rassicuranti alle quali i due documenti
giungono.

RAPPORTO UNIONE EUROPEA

In esso, che non considera tra l'altro la questione della pericolosità
chimica,  si arriva ad escludere qualunque pericolosità radiologica
del DU. Si afferma che, considerando tutte le possibili realistiche
vie di esposizione, il DU non può arrivare a causare detrimento
sanitario (cioè malattie o morte). Cercando la ragione di queste
conclusioni, davvero peculiari per un materiale radioattivo, si evince
che: -       Il rapporto considera  che il DU nelle munizioni non
prenda praticamente fuoco, se non in piccolissima parte e quindi
non vada praticamente in aerosol. Escludendo o minimizzando
così la via di esposizione preponderante (inalazione), è facile
giungere a queste conclusioni. In realtà, questa assunzione non è
per nulla giustificata e realistica. -       Il rapporto afferma che dosi
fino a 100 mSv (circa 50 volte il fondo naturale) non
provocherebbero rilevante aumento nella popolazione degli effetti
sanitari dovuti alle radiazioni ionizzanti. Questa affermazione si
commenta da sola: ricordiamo come i limiti di legge in Italia parlino
di 1 mSv come dose massima per la popolazione (cento volte di
meno del valore che il rapporto afferma essere irrilevante). Se
l'intera popolazione italiana fosse esposta a questa dose
"irrilevante", ne risulterebbero 300.000 nuovi casi di tumore all'anno,
una cifra evidentemente ritenuta trascurabile dagli esperti
dell'Euratom.

RAPPORTO UNEP

Il rapporto dei tecnici dell'Unep contiene molti dati e rilevazioni
interessanti e pregevoli. Tuttavia:

-       Le misurazioni sono state fatte a distanza di anni dai
bombardamenti. Il sottoscritto ha già ampiamente spiegato in altre
sedi [1] come sia improbabile, a distanza di anni, rilevare
l'inquinamento da DU con le usuali misure di contaminazione
ambientale. Occorre ricorrere a bioindicatori/bioaccumulatori, nei
quali si può ancora rilevare il DU anche dopo parecchio tempo dai
bombardamenti.

-       Il rapporto afferma infatti di non aver trovato concentrazioni
ambientali rilevanti di DU e questo appunto non stupisce. Tuttavia,
contraddice le sue stesse conclusioni (il DU in seguito ad un
bombardamento non si sparge nell'atmosfera se non entro un
piccolo raggio dall'esplosione, ergo l'esposizione della popolazione
nel suo insieme risulta trascurabile), leggendo quanto scritto
nell'Appendice VI del Rapporto stesso.

-       In essa vengono riportati i dati sui rilevamenti di DU in certi
bioindicatori (licheni e muschi). Si legge [2] che in tutti i casi in cui
si è ricorso a questa misura si è trovato rilevante traccia di DU,
segno che esso si era polverizzato e sparso nell'atmosfera.
Questo, anche in concomitanza con rilevazioni nulle di
contaminazione del suolo. Si raccomanda nel Rapporto l'uso di
questi bioindicatori in future rilevazioni.

-       Questa appare perciò una implicita affermazione di non aver
utilizzato le tecniche più adeguate per la rilevazione del DU.
Risultano perciò opinabili ed inficiate tutte le affermazioni del
rapporto sulla pericolosità del DU.

-      Inoltre, solo in 11 siti sugli oltre 200 indicati sono state
effettuate misurazioni. Date le caratteristiche "a spot"
dell'inquinamento da DU, questo compromette la completezza ed
esaustività dell'indagine.

- Ci si chiede infine perchè non siano state prese in
considerazione le misure degli scienziati jugoslavi fatte al tempo
giusto (subito dopo i bombardamenti), e che avevano rilevato
concentrazioni di DU anche ordini di grandezza oltre il normale [1]

I pochi esempi qui citati, frutto di una prima lettura dei rapporti,
permettono di concludere come siano del tutto azzardate ed
ingiustificate le sentenze assolutorie sulla pericolosità dell'uranio
impoverito. Per quanto riguarda l'imminente probabile ulteriore
sentenza assolutoria che verrà emessa dalla Commissione
Governativa (presieduta dal prof. Mandelli), il sottoscritto si riserva
di commentarla quando sarà disponibile il rapporto, e non le
indiscrezioni pubblicate in questi giorni. Tuttavia, concorda
pienamente con le dichiarazioni del dott. Giorgio Cortellessa
(ANSA, 13.3.2001, h.18:21) della Contro-Commissione del
Tribunale Clark.

[1] M.Cristaldi, A.Di Fazio, C.Pona, A.Tarozzi, M.Zucchetti "Uranio
impoverito (DU). Il suo uso nei Balcani, le sue conseguenze sul
territorio e la popolazione",   Giano, n.36 (sett-dic. 2000), pp. 11-31.