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Riccardo Orioles, "Tanto per abbaiare"



Date: Wed, 24 May 2000 02:14:19 +0200
From: Riccardo Orioles <ricc@libero.it>
To: a.marescotti@peacelink.it
Subject: Catena di SanLibero 23
Reply-to: ricc@libero.it
X-Mailer: FreakNet MediaLab

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riccardo orioles <ricc@libero.it>
tanto per abbaiare
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22 mag.2000 - n.23

"Avviso d'asta. 117 cavalli non piu' idonei al servizio verranno offerti al
pubblico incanto dal Centro militare veterinario il 16 e 17 maggio corrente
anno in Grosseto". Il problema delle pensioni e' gia' risolto, per i
cavalli.
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Roma, al Prenestino. Emigrante sudamericano dormiva nel cassonetto:
riversato nel compattatore di rifiuti viene salvato all'ultimo momento dal
netturbino che l'ha visto e ha bloccato la macchina che stava per
stritolarlo. Finisce nel telegiornale come riempitivo fra una news e
l'altro. Il netturbino che l'ha salvato ha una faccia civile sulla
cinquantina, lievissimo accento romano, occhiali; non e' affatto emozionato
dal fatto di essere in Televisione, ma e' visibilmente terrorizzato da quel
che stava per accadergli.
L'incidente in servizio, l'inchiesta, le grane coi superiori?. No. Stava per
uccidere un uomo, un uomo "che non gli aveva fatto niente". Ma non sarebbe
stata colpa sua, fa l'intervistatore. Il netturbino nemmeno risponde, a
fatica pronuncia alcune parole fra cui si distingue la parola "rimorso".
Solo fra qualche ora riuscira' a realizzare di aver fatto del bene: per ora,
l'orrore tolstoiano di cio' che avrebbe potuto commettere (neanche per un
attimo ammette che, all'uccidere un uomo non nemico, possa esserci
giustificazione di sorta) lo rende incapace di pensare. Per qualche secondo
il viso di questo italiano buono, di altre italie e altri tempi, riempe
drammaticamente lo schermo del televisore.
Poi la voce fuori campo dell'intervistatore: "Per fortuna - proclama
entusiasta - questa storia e' andata a finire bene".
Infatti. Uomini vanno a dormire nei cassonetti, nella citta' del mondo in
cui piu' si blatera di Cristo e di cristiani: e ancora questa storia e'
andata a finire bene.
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Andreotti. Dunque, era davvero insufficienza di prove. Se fossimo un
giornale, adesso pubblicheremmo il commento di Nando dalla Chiesa, che
invece la maggior parte dei giornali ha censurato.
* * *
Il processo di beatificazione di Giulio Andreotti, intentato a tambur
battente dopo la sentenza di Palermo dello scorso ottobre dimostra alla luce
dell'assoluzione la sua natura sinistra: una tracotante strategia politica
di autoassoluzione di una classe dirigente smaniosa di rivincita sulla
storia di questi anni. Quando per motivare una assoluzione occorrono 4.500
pagine vuol dire che tutto e' stato deciso sul filo di un rasoio e che la
vicenda andreottiana e' ben lungi dal potersi ritenere senza macchia.
Tre cose vanno sottolineate: A) la linea Maginot della difesa di Andreotti
era stata la mancanza di rapporti di conoscenza con i cugini Salvo. La
sentenza fa crollare miseramente questa linea e colloca la corrente
andreottiana in Sicilia nel suo proprio contesto, quello di una piena
integrazione nel circuito degli interessi mafiosi. B) La sentenza riconosce
che Giulio Andreotti venne avvisato dal prefetto dalla Chiesa della natura
degli interessi che facevano capo alla sua corrente in Sicilia, cosa che lo
stesso Andreotti aveva smentito durante il maxi-processo. C) La sentenza
dichiara inattendibili o inconsistenti le testimonianze circa il maneggio
abusivo delle carte di Moro da parte del prefetto-generale dalla Chiesa e le
conseguenti relazioni con Mino Pecorelli. Resta da chiedersi chi e perche'
abbia preparato per i pubblici ministeri, con l'aiuto di numerosi media, le
polpette avvelenate di alcune testimonianze che sono servite a rendere meno
credibile il complessivo quadro accusatorio.
Chiedo che sulle ragioni e sulle modalita' delle testimonianze venga aperta
subito un'inchiesta. Nando dalla Chiesa
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Il 2 giugno Ciampi nominera' i nuovi cavalieri del lavoro. Cerimonia e
discorsi. Sarebbe utile che nell'occasione il Presidente: invitasse
garbatamentamente i neo-cavalierati a non intrattenersi troppo familiarmente
coi mafiosi. I cavalieri di Catania, lo facevano, eppure restavano
cavalieri. Sarebbe altresi' utile - ma forse questo e' chiedere troppo - se
il Presidente aggiungesse alla sua lista di cavalieri d'industria almeno un
disoccupato. Siccome ho tempo da perdere, mi permetto di suggerire persino
un nome, Maurizio Parisi di Catania, che mentre i cavalieri fraternizzavano
coi mafiosi rischiava la pelle, a diciott'anni, per organizzare, da buon
figiciotto nonche' militante dei Siciliani, l'antimafia. "Con sprezzo del
pericolo e alto senso della Patria...". Se Ciampi fosse ancora nel
quarantatre', li troverebbe i cinque minuti per buttar giu' le su' du' righe
di motivazione. Ma siamo nel duemila.
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A Roma vendono il manifesto per lo scudetto della Lazio, con: folla
festante, piazza del Popolo, calciatori, la statua di Giove Ottimo Massimo
in un angolo e ai piedi della statua, fiero e pensoso, il proprietario della
Lazio Cragnotti. Alla Lazio S.p.A. lo scudetto frutta circa trecento
miliardi.
E chissa' chi e' stato il (giovane) funzionario dell'Interno a cui e'
toccata la rogna, due giorni prima delle partite, di dovere andare a
conferire - ordini superiori - con l'avvocato Agnelli. "Lei mi comprende,
Avvocato. Gravi motivi di ordine pubblico...". E l'Avvocato che e' uomo di
mondo, e campionato piu' campionato meno ne ha viste tante, ha fatto un suo
sorriso impercettibile che voleva dire "va bene".
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Mani Pulite? Tutto inutile. Anzi ha fatto danno, perche' alla fine ha
rafforzato il senso d'impunita' che c'era ai tempi di Craxi: su tremila
imputati, duemila se la stanno cavando con la prescrizione. Questo e'
Gherardo Colombo: venti righe in cronaca, e zitto.
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Campo de' fiori e' deturpato da una terrificante pubblicita' della Bmw, che
occupa l'intera facciata del palazzo di fronte alla statua di Giordano Bruno
e reclamizza un nuovo modello di motocicletta ingabbiata da una specie di
gabbia di tubi Innocenti e plastica, talche' il motociclista puo' correre
immune da ogni pericolo. In realta', la macchina non e' affatto sicura: la
Maledizione di Giordano Bruno prevede infatti che il primo, il settimo, il
sedicesimo e il ventinovesimo acquirente del pacchiano marchingegno vengano
infallibilmente colpiti, entro un'ora dalla messa in moto, da incidenti vari
con conseguente spedalizzazione per periodo non inferiore ai trenta giorni
s.c. Per cortesia, fate circolare questa notizia fra i possibili acquirenti
di Bmw romani, e precisate che l'avete trovata su Internet. A la guerre
comme a la guerre.
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Privacy. D'ora in poi vietato mettere gli elenchi dei bocciati, nelle
scuole. Solo i promossi.
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Latina. Un ragazzo afgano di sedici anni ha viaggiato dalla Grecia
all'Italia rannicchiato sotto il pianale di un Tir. E' stato ricoverato
all'ospedale in gravi condizioni e verra' rimpatriato, suppongo, appena
dimesso. Per te naturalmente non vuol dire niente se ti dico che ai miei
tempi questa storia ce la facevano studiare a scuola e si chiamava dagli
Appennini alle Ande.
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Ottantasei giornalisti uccisi nel 1999. Dieci in Sierra Leone, sei in
Colombia, nove in Cecenia, venticinque in Serbia di cui diciannove nei
bombardamenti Nato alla sede della tv.
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Italia. Le regioni che crescono piu' in fretta: Lombardia (21% della
crescita del valore aggiunto nazionale), Lazio (19,5%), Sicilia (Sicilia?
Sicilia: 10,8 per cento), Emilia Romagna (10,6%).
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America. L'incendio che ha raso al suolo il laboratorio della Bomba, a Los
Alamos.
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Tecnologie. Sequestrata ai Parioli la prima partita di Ice, la nuova droga
artificiale (e' un'anfetamina sintetica) destinata ai giovanissimi. Costa
poco (ventimila lire), ha effetti molto simili a quelli della cocaina e
consiste in cristalli da sciogliere nella CocaCola. Con questa, il ciclo e'
completo: dal quaalude dei primi anni ottanta al crack di dieci anni fa, le
droghe di laboratorio si sono stabilmente inserite nei vari segmenti del
mercato, e appaiono destinate a soppiantare quelle di origine vegetale
(eroina e cocaina). Queste ultime hanno una catena di produzione lunga e
complessa, sia sul piano funzionale che su quello geografico e sono quindi
vulnerabili (nei periodi in cui esiste la volonta' di farlo) a una decisa
azione antinarco. Le droghe sintetiche invece hanno spazi e tempi di
produzione talmente ristretti da rendere quasi impossibile seguirne il
percorso prima dello spaccio finale. L'unico elemento ricostruibile, e
dunque vulnerabile, del narcotraffico risulta dunque sempre piu' quello
strettamente finanziario. Molti anni fa, un palermitano che si chiamava
Boris Giuliano aveva intuito esattamente questo.
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Rapporto Zrnorryl 13/B. Sul pianeta "Terra", il terzo di Sole a partire
dall'interno, un abitante e' ricco e quattro sono poveri. Quello ricco
possiede il 92 per cento degli accessi all'internet ed e' l'unico ad avere
(in genere sprecandolo) il diritto di parlare con tutti gli altri.
I "soldi"  (tipica unita' di misura locale) del pianeta sono ripartiti come
segue: ottantasei per cento al terrestre numero uno, tredici per cento ai
terrestri numero due tre e quattro, uno per cento (o meno) al terrestre
numero cinque. Quest'ultimo, essendo fuori dall'internet e da ogni altra
possibile rete, non lo sa e se lo sapesse non potrebbe esprimerlo. Morire o
sparare sono in effetti gli unici mezzi di comunicazione attualmente a
disposizione del terrestre numero cinque.
Il terrestre numero cinque mangia meno di dieci anni fa. In ottanta
"nazioni" (altra unita' di misura locale) il reddito procapite in questi
dieci anni e' diminuito. Due miliardi di terrestri non hanno acqua potabile.
Il terrestre numero cinque deve dare dei "soldi" al terrestre numero uno,
per un totale di circa duemiladuecento miliardi di "soldi" piu' un
"interesse" (riproduzione per partenogenesi dei s.) di altri cento miliardi
per ogni anno astronomico. Il divario di "soldi" fra il numero uno e il
numero cinque, nell'anno della Bomba Nucleare, era di uno a trenta.
Nell'anno del Botto Della Centrale Nucleare (usano centrali nucleari) era di
uno a sessanta. Due anni fa era di uno a settantaquattro. Adesso aumenta
ancora.
Un terrestre su sei e' troppo grasso. Un terrestre su sei e' troppo magro.
Ogni terrestre ha nel proprio corpo circa cinquecento composti chimici
artificiali. La bevanda piu' diffusa fra i terrestri e' una cosa chimica che
si chiama cocacola, della quale non e' nota l'esatta composizione. Essa
viene consumata piu' nelle "nazioni" magre (come Mexico) che in quelle
grasse (come States). Questo avviene grazie a un meccanismo militare
chiamato "pubblicita'" che purtroppo non posso dettagliare, data la sua
complessita', nel presente rapporto. I 226 terrestri piu' importanti del
pianeta hanno tanti "soldi", da soli, quanto meta' di tutti gli altri
terrestri messi insieme.
Doverosamente e con ogni osservanza, Zrnorryl.
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Chissa' che fine hanno fatto quei ragazzini - qualche centinaio, con
cartelli scritti a mano - che una paio di mesi fa si sono presentati davanti
alla residenza del primo ministro Blair per chiedere spiegazioni sulle sue
opinioni a proposito delle botte ai bambini. "Stop the smacking", basta alle
botte, c'era scritto sui cartelli, ma Blair deve fare l'uomo d'ordine
(l'ordine in Inghilterra comincia da queste cose) e non li ha ricevuti.
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Chi non sa fare l'uomo, fa il maschio.
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Un bel po' d'anni fa di questi tempi ero impegnato a cercare di trasformare
in quotidiano il nostro vecchio giornale, I Siciliani (detto adesso, pare
una cosa buffa: ma in quella stagione i tempi erano maturi). Fra le altre
cose, dovevo lavorare ad alcuni aspetti del progetto grafico e nei progetti
grafici dei giornali, come sapete, si usano dei "falsi testi" per riempire
gli spazi che poi saranno occupati dai testi veri e propri. Era una nottata
lunga e afosa e io, come si dice in siciliano, "ciollavo": cioe' cercavo
alla meno peggio di lavorare trovandomi in realta' a ripetere le stesse
operazioni meccanicamente, senza nessuna voglia. Cosi', dovendo preparare un
"falso testo" da mettere in pagina, mi sono messo pigramente a scrivere i
nomi di tutti coloro che in un modo o nell'altro, secondo me, ci avevano
dato una mano in quegli anni. Magistrati, ragazzi dell'Alba e della Pantera,
colleghi giornalisti, militanti del Coordinamento antimafia o dei Siciliani,
amici di Avvenimenti, ex compagni di Lotta Continua, preti - di tutto,
c'era. E ognuno, almeno in un momento, aveva dato il suo contributo:
ciascuno a modo suo, ognuno facendo una cosa diversa e per motivazioni sue.
Ho ritrovato quel "falso testo", cioe' quella lista di nomi, pochi giorni
fa, in mezzo a carte vecchie che credevo di aver buttato. Non credo che a
voi dica qualcosa, pero' a me e' venuto da pensare (a un certo punto mi sono
accorto che erano addirittura pensieri politici, e percio' ho smesso). Cosi'
lo metto qui, tanto per simpatia.

Alberto Alioto, Alfonso Di Stefano, Alfredo Galasso, Amalia Bruno, Amedeo
Ricucci, Angelica Stumpf, Angelo Di Giorgio, Angelo Libutti, Angelo Maio,
Anna Reintsch, Annalisa Izzo, Antonella Consoli, Antonella Giunta, Antonella
Mascali, Antonello Oliva, Antonino Caponnetto, Antonio Aiese, Antonio
Biasucci, Antonio Borelli, Antonio Castagna, Antonio Cimino, Antonio
Farsaci, Antonio La Malfa, Antonio Mistretta, Antonio Pappalardo, Antonio
Pioletti, Antonio Roccuzzo, Anubi Lussurgiu, Ascenzio Albanese, Attilio
Bolzoni, Augusto Ferraioli, Aurelio Angelini, Aurelio Boscaini, Aurelio
Grimaldi, Aurora Noe, Bartolo Cannistra', Beppe Tornatore, Bianca Madeccia,
Bobo Otera, Bruna Nicolamme, Carlo Battiato, Carlo Drago, Carlo Palermo,
Carlo Roccuzzo, Carmelo Leonardi, Carmelo Timpanaro, Carmen Greco, Cesare
Moreno, Cinzia Bibolotti, Citto Saija, Claudio Fava, Claudio Fracassi,
Cosimo Scordato, Dario Montana, Dario Russo, Davide Camarrone, Diego
Gutkowski, Diego Novelli, Dino Briglio, Dino Frisullo, Dora Coco, Edgardo
Pellegrini, Elena Di Martino, Elena Fava, Eleonora Faggiano, Eliana La Rosa,
Elio Camilleri, Elio Lannutti, Elio Maccagnano, Elio Tocco, Elio Veltri,
Emilio Molinari, Ennio Pintacuda, Enrico Fierro, Enrico Maccarrone, Enzo
Guidotto, Enzo Pergolizzi, Erasmo De Poli, Ettore Martinez, Eugenio
Melandri, Fabio Gallina, Fabio Pace, Fabio Passiglia, Federico Fubini,
Felice Casson, Felice Lima, Felice Rappazzo, Filippo Rizzo, Filippo Viola,
Fortunato Grosso, Francesca Ferrucci, Francesca Graneri, Francesco
Basilico', Francesco Fazio, Francesco Feola, Francesco Petruzzella,
Francesco Zornio, Franco Arico', Franco Cazzola, Franco Danieli, Franco
Fortini, Franco Fracassi, Franco Ippolito, Franco Marineo, Franco Mistretta,
Franco Otera, Franco Piro, Gabriele Centineo, Gabriella Urbani, Gaetano
Lipranti, Gaspare Nuccio, Giacomo Conte, Giambattista Scida', Giampaolo
Milzi, Giampaolo Riatti, Gian Pietro Testa, Gianandrea Turi, Gianfranco
Bettin, Gianfranco Faillaci, Gianfranco Lena, Gianfranco Zanna, Gianfranco
Amendola, Gianni Allegra, Gianni Barbacetto, Gianni De Santis, Gianni Mina',
Gigi Bille', Gigi Savoca, Gino Caruso, Gioacchino Borruso, Giobatta Canepa,
Gioli' Vindigni, Giorgio Lo Grasso, Giovanna Quasimodo, Giovanni Caruso,
Giovanni D'Andrea, Giovanni Di Benedetto, Giovanni Di Blasi, Giovanni Ferro,
Giovanni Mortelliti, Giulia Cordova, Giulia Salvagni, Giuliana Salvatores,
Giulio Bernini, Giuseppe Arnone, Giuseppe Carlo Marino, Giuseppe D'Urso,
Giuseppe De Lutiis, Giuseppe Di Lello, Giuseppe Di Stefano, Giuseppe Gnasso,
Giuseppe Mondi', Giuseppe Onufrio, Giuseppe Ramires, Giuseppe Resca, Giusi
Chiarini, Giusi Imborgia, Giusi La Torre, Giusi Messineo, Giusi Roccuzzo,
Giusi Russo, Giusi Spampinato, Goffredo D'Antona, Guglielmo Maneri, Ignazio
Buttitta, Ileana Capocanale, Laura Cortina, Laura Verga Leonardo Giuliano,
Leonella Manti, Letizia Battaglia, Lia Lanza, Lidia Menapace, Lillo Venezia,
Lina Gianferrara, Lino D'Andrea, Lorenzo Rumori, Loris Campetti, Luca
Orlando, Luca Rossomando, Luciano Mirone, Luciano Violante, Lucio Manisco,
Lucio Tomarchio, Luigi Ciotti, Luigi Gerbino, Magda Monti, Mara De Gregorio,
Marcello Immordino, Marco D'Auria, Marco Ficarra, Marco Gramigna, Marco
Scalia, Maresa Alaimo, Margherita Cuscuna', Maria Cuffaro, Maria Fais, Maria
Luprano, Maria Tiziana Lemme, Mariano Sciacca, Marina Di Mauro, Marina
Lombardi, Maruzzi Sorge, Marzia Finocchiaro, Massimiliano Luchetti,
Massimiliano Piccolo, Massimo Arcidiacono, Massimo Cipolla, Massimo Malerba,
Massimo Papa, Matteo Moraci, Maura Iannaccone, Maurizio DeLuca, Maurizio
Parisi, Maurizio Sgroi, Maurizio Toscano, Maurizio Vitale, Mauro Di
Prospero, Michele Carlino, Michele Di Gregorio, Michele Pantaleone, Miki
Gambino, Mimmo Favuzzi, Mirella Converso, Mirella Montesi, Miriam Massari,
Mirko Baldoni, Nando Calaciura, Nando dalla Chiesa, Nicola Centoducati,
Nicola Lombardozzi, Nicola Torre, Niki Vendola, Ninni Mosca, Nino Alongi,
Nino De Cristoforo, Nino Di Cara, Nino Fasullo, Nino Lo Bello, Nino
Recupero, Nino Rocca, Nino Spitalieri, Nino Tilotta, Nunzia Agostini, Orazio
Carnazza, Orazio Torrisi, Ornella Gusella, Paolo Cirelli, Paolo Fior, Paolo
Turturru, Peppe Sini, Peppone D'Arrigo, Peppuccio Pitrone, Perla Mirasole,
Piero Cimaglia, Piero Duplicato, Pietro Gigli, Pietro Mennea, Pino Toro,
Pippo Gambino, Pippo Russo, Pippo Sparatore, Pippo Teri, Raffaele
Fratangelo, Raimondo Catanzaro, Renata Grillo, Renato Camarda, Renato
Campisi, Renato Galasso, Renzo Di Mauro, Riccardo Bruno, Riccardo Orioles,
Rino Picciolo, Roberto Cavagnano, Rocco Lentini, Rosalba Cannavo', Rosalba
Gianino, Rosalba Sanfilippo, Rosalia Arra, Rosanna Culle', Rosanna Fiume,
Rosaria Schifano, Rosario Lanza, Rosi Percolla, Rossana Pallocca, Sabina
Longhitano, Salvatore Giardina, Salvatore La Malfa, Salvatore Resca, Salvino
Paci, Salvo Baccio, Salvo Cacciola, Salvo Consoli, Santi Bonfiglio, Santo
Cultrera, Sarina Ingrassia, Saveria Antiochia, Saverio Lodato, Saverio
Montalbano, Sebastiano Gulisano, Sergio Fanara, Sergio Gessi, Sergio Turone,
Sergio Zani, Silverio Novelli, Silvestro Montanaro, Silvia Longo, Simona
Baccante, Simona dalla Chiesa, Stefano Badiali, Stefano Rodota', Tano
D'Amico, Tindaro La Rosa, Tiziana Ricci, Toto Roccuzzo, Turi Magri, Umberto
Gai, Umberto Santino, Vanni Stagno, Vasco Giannotti, Victor Matteucci,
Vincino Gallo, Virginia Dessy, Vito Mercadante, Vittorio Corona, Vittorio Lo
Giudice, Vittorio Pezzino, Vittorio Sindoni, Walter Ghetti, Walter Rizzo,
Yuri Bossuto.
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"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?" (Giuseppe Fava)
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