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Stampa online: ritorna la corporazione?



FONTE: Punto Informatico - www.punto-informatico.it

http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=31691

L'ADUC parla di assalto alle libertà ma l'appello della divisione laziale 
dell'OdG al neoministro della Giustizia sa più di ignoranza delle cose 
della rete. E del timore di perdere tutele e privilegi

Stampa online: ritorna la corporazione?

04/05/00 - News - Web - "Sorgono di continuo una miriade di siti, spesso 
anonimi, che diffondono notizie senza il minimo controllo. Avanti di questo 
passo non si può andare. La mia non è una difesa corporativa ma una difesa 
dell'informazione tout court nei confronti di chi legge o ascolta". Così 
Bruno Tucci, presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio e del Molise, 
apre una lettera-appello inviata al neoministro della Giustizia Piero 
Fassino, chiedendo interventi urgenti di regolamentazione dell'informazione 
online. Nel suo appello Tucci spiega: "Le chiedo un intervento urgente, 
cioè a dire un disegno di legge o qualsivoglia altra iniziativa 
parlamentare o di governo che possa, e con effetto immediato, dettare 
regole ad hoc che risolvano al più presto il problema".

Una presa di posizione che fa da sponda alla campagna della Federazione 
Nazionale della Stampa, che motiva la caccia a nuove tutele salariali e 
contrattuali brandendo la sacra spada contro l'informazione in rete, e un 
appello che ha fatto andare su tutte le furie Vincenzo Donvito, presidente 
dell'Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori e da sempre 
attento a quanto accade sulla rete italiana.

Secondo Donvito l'appello di Tucci è "una richiesta autoritaria, 
liberticida, destabilizzante le new-Economy e foriera di malgoverno. Questi 
sono i risultati che darebbero i consigli di Bruno Tucci, se il ministro 
Fassino gli desse retta, nel merito come nel metodo. Non c'è scritto da 
alcuna parte che per esercitare la professione di giornalista e per 
scrivere su un mezzo d'informazione, si debba essere iscritti all'ordine 
dei giornalisti". In una nota dell'ADUC, Donvito conclude affermando che 
"per fortuna nostra, e dello stesso presidente laziale, il mondo sta 
procedendo in maniera diversa - e per questo fidiamo che il ministro 
Fassino si faccia una grande risata alla lettura della missiva del Tucci".

In effetti il problema dell'appello di Tucci pare essere il solito insieme 
di elementi che da sempre condiziona le iniziative del blocco corporativo 
dei giornalisti iscritti all'Ordine: poca fiducia nel lettore, che va 
"tutelato", e grande fiducia nella stampa cartacea, ritenuta al riparo da 
manipolazioni, manomissioni, omissioni e quant'altro. Quando poi si viene 
alla rete, emerge anche una incredibile cecità rispetto al valore 
intrinseco, e alla forza dirompente, del libero flusso di informazioni nel 
quale l'utente internet non è colui che fruisce ma colui che sceglie.



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