Wwf Italia contro decreto per l'Ilva



Decreto ‘Salva-Ilva’

WWF: “OMESSE GARANZIE SU SALUTE E AMBIENTE”
Citati, nelle premesse del provvedimento, solo gli articoli della Costituzione che garantiscono il diritto  all’iniziativa economico privata

6 domande del WWF al Governo su: classificazione impianto; futuro di centrali a carbone, inceneritori e discariche; responsabilità su morti e danni; liceità decreto; prescrizioni AIA; conflitto tra poteri dello Stato


“Il WWF Italia esprime forti preoccupazioni riguardo gli esiti del caso ILVA. Non solo perché si è generato un conflitto tra poteri dello Stato, che indebolisce la forza delle istituzioni e favorisce quella degli inquinatori, ma soprattutto perché sulla base di questo precedente si sta consolidando una normativa che scardina tutte le norme di garanzia sulla salute e sull’ambiente conquistate negli ultimi anni”. Così Stefano Leoni, presidente del WWF Italia, commenta i contenuti del cosiddetto “Decreto Salva-Ilva’  (Decreto Legge 207/2012) pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale.

“E’ intollerabile - sottolinea il WWF Italia - che nelle premesse al decreto si citino solo gli articoli della Costituzione che garantiscono il diritto all’iniziativa economico privata, mentre si omette di citare l’art. 32 che riconosce la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività  e non si citi nemmeno l’art. 9 che tutela l’ambiente. Prevedere che le industrie dichiarate strategiche, anche quando colpiscono valori primari come la salute, la vita e la tutela dell’ambiente, possano continuare per anni a generare malattie e morte sovverte non solo i principi costituzionali, ma anche quelli che regolano le regole della convivenza solidale”.

“Sono molti gli interrogativi secondo il WWF, che questo intervento normativo pone, a cui il Governo deve rispondere:

1. Innanzitutto, può la classificazione di uno stabilimento di interesse strategico nazionale (quando tra l’altro l’interesse non viene definito) da solo consentire di autorizzare l’attività produttiva di impianti inquinanti e nocivi per la salute in deroga alle norme in vigore? 

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