Le notizie che leggiamo sulla Siria provengono dall’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo (OSDH). Ma quanto sono affidabili?



Le informazioni che leggerete provengono da
Pierre PICCININ
Professor of History and political Sciences
http://pierre.piccinin-publications.english.over-blog.com/article-syria-lies-and-manipulation-80670254.html
Qui c'è la traduzione in italiano
http://pierre.piccinin-publications.italiano.over-blog.com/article-siria-menzogne-e-manipolazioni-80717177.html


Il prof. Pierre Piccinin è andato in Siria (*) ed è rimasto impressionato per il divario fra le cose che vedeva e le notizie delle agenzie stampa, come la AFP. Ad esempio una manifestazione di 10 mila persone contro il regime siriano diventava di mezzo milione. Ecco cosa scrive...

Come è possibile che 10.000 manifestanti abbiano potuto miracolosamente moltiplicarsi in 500.000 nei dispacci della AFP?


La fonte dell’AFP? Quella che ritorna sistematicamente da mesi in tutti i media. Quella che è diventata, poco a poco, quasi la sola fonte sugli avvenimenti che riguardano la Siria. E’ l’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo (OSDH).


Io mi sono subito interessato a questo OSDH. Non mi ci è voluto molto per scoprire che, dietro questa sigla all’apparenza onorevole, al pari di associazioni come Amnesty International o la Lega per i diritti dell’uomo, si nasconde una organizzazione politica, con sede a Londra, il cui presidente, Rami Abdel Ramane, oppositore di lunga data del regime baathista, è conosciutissimo in Siria, dove sono noti i rapporti stretti che intrattiene con i Fratelli Mussulmani, di cui sarebbe egli stesso membro.


E’ sempre questa organizzazione, l’OSDH, che moltiplica i video su Youtube, mostrando “decine di migliaia di manifestanti” in tutte le grandi città della Siria, mentre, se si guarda bene i video, si vede solo qualche decina di persone, riprese a distanza ravvicinata, che sicuramente danno una impressione di massa, ma non sono tali da ingannare un occhio critico.


Se guardate quello che scrivono in questi giorni i giornali sulla Siria, quasi tutte le informazioni sulle vittime del giorno vengono da questo "Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo" (di cui tra l'altro non sono riuscito a trovare il sito su Internet). Prendete ad esempio questa notizia: http://www.tmnews.it/web/sezioni/esteri/PN_20111122_00203.shtml

E' completamente costruita su quanto afferma l'"Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo". Un osservatorio i cui dati non vengono mai presi in considerazione neanche da Amnesty International. Ma che tuttavia sono rilanciate dall'ANSA

http://ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/10/29/visualizza_new.html_646471064.html


o dal Partito Radicale

http://notizie.radicali.it/articolo/2011-07-28/intervento/siria-molteplici-arresti-e-colpi-homs

Date un'occhiata alla marea di notizie stampa che Abdel Rahmane genera con i sui dati non verificati e non verificabili:
http://247.libero.it/dsearch/abdel+rahmane

http://www.nanopress.it/mondo/rami-abdel-rahmane


Ma continuiamo a leggere cosa afferma il prof. Piccinin.


Così da molti mesi i media diffondono a proposito della Siria una realtà immaginaria, una realtà rivista e corretta da un’unica fonte, sulla quale nessuno, sembra, ritiene utile interrogarsi.


Questa immagine di una Siria in piena rivoluzione e di un partito Baath sull’orlo del baratro non corrisponde in alcun modo alla realtà sul campo, dove il Potere controlla la situazione e la contestazione è grandemente scemata.


Ma, al di là di questa disinformazione relativa al caso siriano, vi è qualcosa di più grave: in termini generali, le lezioni di Timisoara, della Guerra del Golfo o dei fatti di Yugoslavia non sono sempre servite. E i media, anche i più affidabili, continuano a cadere nella trappola di dispacci affrettati, senza preoccuparsi di verificarne prima né il contenuto né la fonte, a rischio di propinare ai loro lettori una realtà virtuale e di costruire per loro un mondo immaginario.


A mio parere queste considerazioni vanno diffuse perché non è possibile essere presi in giro così. Vi sono media che fanno leva su un sentimento così nobile e importante come l'indignazione per stumentalizzarlo a fini propagandistici. Per creare consenso attorno alla prossima guerra. Ma questa storia può andare avanti solo fin quando non solleveremo un coro di dubbi e di proteste.


Non è venuto il momento per rumoreggiare un po'?


Alessandro




(*) Come è riuscito a entrare? La racconta così: "Sono stato in Siria dal 10 al 23 luglio dopo aver chiesto un visto all’ambasciata siriana. Nel lungo formulario che ho dovuto compilare ho imbrogliato un po’ non dicendo che sono un professore di Scienze politiche, e affermando che ero interessato all’arte. Così con mia sorpresa ho ottenuto un visto turistico senza difficoltà. Giunto all’aeroporto di Damasco ho noleggiato un’auto con la quale ho potuto circolare liberamente per tutto il Paese, senza dover essere accompagnato da nessuno e senza dover spiegare a nessuno quale sarebbe stato il mio itinerario".