"Vengano liberati i quattro giornalisti italiani"



PeaceLink condanna il sequestro dei quattro giornalisti italiani in Libia
e auspica che si creino tutte le condizioni per il loro rilascio e per la
definizione di un cessate il fuoco.

Quanto è accaduto smentisce le informazioni manipolate fornite da molti
mass media che avevano raccontato - mentendo platealmente - una
inesistente "liberazione di Tripoli" con folle festanti e militari libici
che deponevano le armi.

Per ottenere questo "effetto menzogna" sono state mostrate immagini di
Bengasi in festa lasciando intendere che fossero le masse popolari di
Tripoli che erano scese in piazza in segno di esultanza per la caduta del
regime di Gheddafi.

Molti mass media hanno taciuto che invece si stava compiendo una strage da
entrambe le parti.

I rischi a cui vanno oggi incontro i giornalisi in questa guerra sempre
più cruenta dimostrano quanto sia importante dire sempre la verità e non
ingannare l'opinione pubblica con un'informazione distorta a fini di
compiacenza e funzionalità con i propri referenti militari e politici.

Ora i giornalisti toccano con mano la crudeltà di una guerra che un
nutrito gruppo di "media menogneri" avevano trasfigurato in una romantica
marcia trionfale dentro Tripoli che non incontrava resistenze.

Tale narrazione non veritiera faceva parte della strategia di "warfare",
ossia di guerra mediatica, progettata dalla Nato per indurre diserzioni e
contraccolpi psicologici (che non sono avvenuti nell'esercito libico).

L'intera opinione pubblica è stata così bassamente ingannata da alcuni
giornalisti di infina statura morale che dovrebbero cambiare mestiere per
il bene di tutti.

E' importante riportare nei mezzi di informazione la verità dei fatti e -
proprio per questo - deve essere garantita l'incolumità e la massima
libertà di movimento a tutta la stampa.

La libertà di informazione è il bene più prezioso in un teatro di guerra e
per questo chiediamo che vengano quanto prima liberati i giornalisti
sequestrati in Libia.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
http://www.peacelink.it

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(TA)