Violazione legge Seveso a Trieste: procedimento europeo di infrazione



LA COMMISSIONE EUROPEA CONFERMA IL PROCEDIMENTO DI INFRAZIONE  

Trieste 25.03.2011 - La Commissione Europea ha confermato il procedimento di infrazione  nei confronti dell’Italia per la violazione  della legge Seveso nella provincia di Trieste.  La notizia è stata fornita alle associazioni Greenaction Transnational e AAG (Alpe Adria Green), dal Parlamento Europeo con nota del 22 marzo 2011.

L’Italia era stata messa in mora per violazione dell’articolo 13 paragrafo 1 della direttiva 96/82/CE il 19 marzo del 2009. In sostanza la mancata informazione preventiva ai cittadini sulle misure di sicurezza da seguire in caso di incidenti agli stabilimenti industriali inseriti in  area urbana-portuale. Tra questi, l’impianto siderurgico della Ferriera di Servola, il terminal petrolifero SIOT, numerosi depositi di combustibile costieri, uno stabilimento petrolchimico, un impianto di produzione di ossigeno liquido e gas tecnici. Tutti impianti ubicati in un raggio di circa 5 km, con l’intera città (più i comuni di Muggia e San Dorligo-Dolina) alle spalle. 

L’inchiesta della Commissione Europea era partita da una prima denuncia di Greenaction Transnational (2007) a cui si erano aggiunte le petizioni presentate al Parlamento Europeo dalla stessa associazione (2008) e da AAG (2009) in cui Greenaction è federata. Le petizioni al Parlamento Europeo riguardavano il progetto del terminale di rigassificazione nel porto di Trieste e mettevano in evidenza anche l’incompatibilità di tale impianto in una zona ad alto rischio industriale dove già erano eluse le norme di sicurezza in violazione della Direttiva Seveso.

Il procedimento di infrazione è stato deciso dopo le risposte che la Commissione Europea ha ricevuto dalle autorità italiane a cui era stato dato il termine del 30 novembre 2011 per rispettare la normativa comunitaria vìolata.   

Fonte:
GREENACTION TRANSNATIONAL