lettera ad un povero cristo a cui sono cadute le braccia



Caro Gesù Bambino,
così tutti i bimbi buoni a Natale iniziano le loro letterine che poi mandano a te. Siccome sono un po' cresciutello, secondo molti anche cattivello e sicuramente difettoso (un caro amico quando mi incontra dice che, ogni volta che mi vede, diventa sempre più favorevole ad una centrale nucleare vicino a dove abitiamo. In caso di radiazioni forse abbiamo una speranza di darmi un'aggiustatina in testa...) te la mando a Pasqua, a Gesù Crocifisso, all'uomo condannato a morte dal Sinedrio. 

Ieri è stata celebrata la Pasqua. Il giorno in cui i bravi cristiani(quelli che applaudono il Papa nei suoi discorsi pubblici, che stanno nelle prime fila in chiesa la domenica mattina) si ritrovano tutti insieme a festeggiare nel caldo delle case tra agnello e cioccolata, seduti su tavole imbandite in case calde e comode. 

Eppure pare che Tu sia nato al freddo e al gelo come un barbone qualsiasi.
Quei barboni che puzzano e danno fastidio, chiedono sempre l'elemosina e non lavorano mai. Orrore e paura della gente bene! E infatti qualche mese fa si sono inventati la schedatura dei "senza fissa dimora" e il reato di clandestinità. Perché chi fugge dalla miseria e chi dalla povertà non riesce ad uscire sono nemici dell'ordine pubblico e della sicurezza. Eppure a Pasqua e Natale sono sempre i primi a festeggiare.

Pare che tu sia stato condannato a morte, incatenato,  scaraventato nel buio delle carceri. Negli ultimi anni in Italia ci sono stati centinaia di suicidi e di persone massacrate a morte. Nei mesi scorsi tra questi ragazzi c'è stato Stefano Cucchi, un giovane quasi tuo coetaneo. Il cristianissimo sottosegretario Giovanardi ha speculato politicamente sulla sua morte, negando le violenze e offendendo Stefano. 

Alla fine di marzo a Parma una persona è stata trovata morta assassinata sul ciglio della strada, in prossimità di una discarica. Aveva 29 anni. Non ha avuto alcun clamore mediatico. Era clandestina e transessuale e quindi la sua vicenda è stata trascurata da tutti.

Nei giorni scorsi abbiamo sentito tutti le parole di Sodano e Cantalamessa, altissimi prelati vicino a papa Ratzinger. Il primo, di fronte al montare sempre maggiore dello scandalo pedofilia e delle migliaia di vittime che finalmente stanno trovando il coraggio della denuncia, ha espresso solidarietà a Ratzinger. Il secondo è arrivato addirittura ad affermare che le critiche alla Chiesa sono come l'antisemitismo nazista. Dall'Osservatore Romano all'ultima delle parrocchie moltissimi preti si scagliano contro coloro che si scandalizzano davanti ai preti pedofili. Nessuno ha ricordato che non è stato un comunista mangiapreti ma il Cristo ad urlare "Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare".

Periodicamente Ratzinger torna a parlare di amore, dell'amore di Cristo e dei Vangeli. Bisogna amare, vivere e crede nell'amore. E, infatti, voleva solo poter amare Alfredo Ormano, poeta siciliano perseguitato in vita e in morte. Dopo l'ennesimo documento della Prefettura per la Congregazione della Fede che condannava l'omosessualità e discriminava tutte le forme di amore diverse da quello eterosessuale, il 13 gennaio 1998 si è dato fuoco in piazza San Pietro ed è morto dopo dieci giorni di una dolorosa agonia. Su specifici ordini del Vaticano gli organi di stampa hanno censurato le parole da lui scritte prima dell'addio e messo a tacere la sua vicenda, mentre negli anni per varie volte è stato impedito il suo ricordo. Il prefetto per la Congregazione della Fede dal 1981 al 2005 è stato Joseph Ratzinger. 

Tutti gli anni la Quaresima è un fiorire, neanche fosse il prato di una canzone di Morandi, di fioretti e fiorellini. Spicca tra tutti la rinuncia alla carne nei venerdì. E' la tradizione, la sacra tradizione da rispettare(è peccato!!). Nessun bravo cristiano trasgredirebbe mai (tanto si recupera la Domenica di Pasqua quando dell'Agnello ci sarà solo il sangue che scorrerà sulle tavole imbandite e nelle località del turismo di lusso), si rifiuterebbe sdegnato. Mentre in pochi, negli scorsi anni, hanno sentito la necessità e il dovere di rifiutarsi di azzannare l'animo sofferente del dolore che ha dilaniato nelle carni, due persone che hanno chiesto di veder leniti i loro calvari e rispettata la loro dignità. Non è stato considerato peccato il rifiutare il dolore di uno dei due per "un motivo di ordine logico".

E' peccato "mangiare la carne il venerdì di quaresima" ma in quante chiese si è sentito gridare che è peccato uccidere e lucrare sulle vite altrui? 
Mentre continuano a ribadire la loro vicinanza al Vaticano e a sbandierare croci, i governanti italiani stanno completando l'acquisto di 135 cacciabombardieri da guerra, strumenti di morte e di sterminio. 

Nelle scorse settimane Molinari, arcivescovo dell'Aquila, ha accusato i cittadini protagonisti della "protesta delle carriole" di strumentalizzazioni politiche. In questi mesi non una parola però è venuta sulle migliaia di anziani morti abbandonati nelle tende e sulle sofferenze che una gestione disumana e aberrante ha portato alla popolazione colpita (e una parolina di chiarimento forse dovrebbe dirsela col suo ausiliare D'Ercole che addirittura si è fatto fotografare in piazza a spalare coi cittadini...).

Marta aveva 22 anni e tutto un futuro davanti. Non lo avrà più. Mentre le chiese italiane erano impregnate dell'incenso delle celebrazioni è morta, ennesima donna assassinata dal proprio lavoro. 5 euro l'ora in nero. Sergio aveva 33 anni (incredibilmente gli stessi anni di Cristo), terza vittima dell'impianto ENEL di Civitavecchia. Il 17 ottobre 2007 era morto Michele Cozzolino, lasciando a 32 anni un bambino di due anni e la moglie incinta del secondo figlio. Nel giugno 2008 è morto sul colpo, cadendo da 20 metri, il 24enne Ivan Ciffary. 

Alcuni anni fa mi è stata raccontata una storia. Non ricordo i dettagli precisi e quindi non posso raccontarla per intero. Si narrava di una festa enorme, con fuochi d'artificio, corandioli, banda musicale, tavole imbandite. Per ore e ore tutti parteciparono, mangiando, bevendo, divertendosi e godendosi lo spettacolo. Alla fine, quando tutti erano già andati via, in fondo alla sala fu trovato un bambino piangente. Era il festeggiato ...
Se non sappiamo chinarci sul dolore delle tante Eluana e dei tanti Piergiorgio, se distrattamente passiamo oltre alle Marte, ai Michele, ai Sergio, agli Ivan che ogni giorno muoiono, se non impariamo a rispettare l'amore di persone come Armando(come non ricordare la vicenda di qualche mese di Sandra Alvino), se non sappiamo scandalizzarci davanti ai miliardi spesi in strumenti di morte (mentre per gli impoveriti e gli ultimi siamo gli ultimi al mondo!) e allo scandalo contro i più piccoli, aver festeggiato la Pasqua è stata una bestemmia esecrabile, un atto disumano ipocrita e anticristiano. 

alessio di florio