Vescovi e società civile molisana: No al nucleare



"Molisani svegliatevi.
Gli amministratori regionali decidono sulla vostra pelle e su quella  dei vostri figli!"

IL FATTO:

Con l'approvazione della Legge n. 99 del 23/7/2009 [G.U.  n.  176 S.O. del 31/7/2009], il Parlamento ha creato le condizioni giuridiche per avviare un programma di realizzazione di nuove centrali nucleari in Italia.
La delega nucleare al Governo prevista da tale legge mette fuori gioco le Regioni sulla localizzazione degli impianti nucleari per la produzione dell'energia elettrica, sugli impianti per la  messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi o per lo smantellamento degli impianti nucleari, in contrasto con quanto stabilito dal Titolo V della Costituzione sui poteri concorrenti delle Regioni in materia di Governo del territorio e sul rispetto del principio di  leale collaborazione.
In base a questa valutazione, Greenpeace Italia, Legambiente e WWF Italia, con una lettera dell'11 settembre scorso inviata ai Governatori e a tutti gli assessori competenti, hanno chiesto l'impugnazione di fronte alla Corte Costituzionale dell'art.  25 comma 2 lettera g) contenuta nella legge 99/2009.
Il fatto è particolarmente grave perché si vuole così scavalcare completamente non solo le Regioni, ma anche gli enti locali per localizzare impianti e aree, equiparate ad aree militarizzate, gestite da privati..  Nei criteri e nei principi che improntano la delega al Governo, infatti, l'intesa con la Conferenza Unificata, a cui partecipano le Regioni e gli enti locali, è chiesta solo per la costruzione e l'esercizio (art. 25,  comma 2, lett. g) degli impianti e non per la localizzazione (art. 25 comma 2, lett. a) che viene quindi avocata al solo Governo.
Gli ambientalisti, nella loro lettera, citano, a sostegno dell'impugnazione, almeno quattro sentenze della Corte Costituzionale (Sentenze n. 242, 285 e 383 del 2005 e n. 247 del 2006) in cui si ribadisce l'ineludibilità delle intese tra Governo e Regioni quale pieno riconoscimento della funzione amministrativa delle Regioni su materie in cui queste esercitano il loro potere legislativo concorrente.
Sette Regioni hanno deciso di alzare il livello della protesta contro l'esecutivo, chiamando in causa la Corte costituzionale: Toscana, Piemonte, Calabria, Liguria, Emilia Romagna, Umbria e Lazio hanno scelto di presentare ricorso alla Consulta contro la legge 99/2009, con cui il Governo cerca di far tornare l'Italia nell'errore nucleare scavalcando le competenze delle Regioni e la volontà dei cittadini residenti.
Della Regione Molise nessuna traccia!
Ma vi è di più. Non molti sanno che il Molise, unica regione d'Italia, ha cancellato la L.R. n.15 del 2008 che poneva limiti all'eolico, perché impugnata dall'attuale governo (la Regione non si è difesa), ed ha legiferato nuovamente con la L.R. n. 21 del 4 agosto 2009 che non pone più limiti, ma definisce solo meglio le aree vincolate secondo le linee guida che dovranno essere deliberate. Siamo favorevoli all'eolico purché la sua diffusione sia razionale e nel rispetto del bene comune. Auspichiamo un maggior impegno in benefici per la  diffusione delle energie rinnovabili che salvaguardino il creato e le future generazioni.

LE DOMANDE:

1.	Perché la Regione Molise non ha impugnato il decreto governativo (scadenza dei termini il 30 settembre prossimo) sebbene la medesima sia stata scavalcata, così come tutte le regioni d'Italia, e nonostante voci ricorrenti di stampa che indicano quasi certo un sito in Termoli ?
2.	Perché fino ad oggi non c'è stato nessun «atto politico» o «ricorso giuridico» della Regione che rifiuti il nucleare, avendo il Molise già contribuito al fabbisogno energetico con le Turbogas, i 27 parchi eolici con 362 pali già in funzione e, forse, altri (si parla di richieste giacenti in Regione di 2000 ulteriori pali) ?
3.	Perché non si incoraggia, con incentivi sicuri, anche ai singoli cittadini, l'espandersi del solare mentre si tollera l'espandersi delle "biomasse" valutate, nel piano energetico regionale, non opportune né economicamente sostenibili?

L'APPELLO:

Non e' tollerabile che la tanto decantata vivibilità della terra molisana, sia così compromessa dall'inerzia – non vorremmo tacita complicità - del governo regionale.
Il Molise è, di fatto, terra di conquista senza diritto né di parola né di difesa della propria terra, del proprio ambiente e del proprio futuro!
Attendiamo risposte chiare circa le posizioni assunte e assumibili dal governo regionale, non a parole, ma in atti politici, legali e amministrativi miranti solo ad una giusta e doverosa tutela delle genti e del territorio Molisano.

Arcidiocesi Campobasso Bojano
Diocesi di Isernia-Venafro 
Diocesi di Termoli-Larino
Diocesi di Trivento
Libera Molise
CGIL Molise
Confcooperative Molise
Fondazione Lorenzo Milani
Associazione "dalla parte degli ultimi"
Associazione Jambo
Rete Studenti medi Campobasso
Cooperative Il Noce,
Cooperativa Baobab,
Cooperativa Colle di Nisi,
Cooperativa Arcobaleno: sorriso di Dio
Pubblicazioni periodiche: Vita Diocesana - Il Ponte - La Fonte - Il bene comune
Tanti cittadini privati

L. 23-7-2009 n. 99 Disposizioni per lo sviluppo e  l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia.
Pubblicata nella Gazz. Uff. 31 luglio 2009, n. 176, S.O.
Art. 25. (Delega al Governo in materia nucleare) 
1. Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, nel rispetto delle norme in tema di valutazione di impatto ambientale e di pubblicità delle relative procedure, uno o più decreti legislativi di riassetto normativo recanti la disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché dei sistemi per il deposito definitivo dei materiali e rifiuti radioattivi e per la definizione delle misure compensative da corrispondere e da realizzare in favore delle popolazioni interessate. (omissis) 
2. La delega di cui al comma 1 è esercitata nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi: a) previsione della possibilità di dichiarare i siti aree di interesse strategico nazionale, soggette a speciali forme di vigilanza e di protezione;(omissis)
e) acquisizione di dati tecnico-scientifici predisposti da enti pubblici di ricerca, ivi incluso l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), e università;
f) determinazione delle modalità di esercizio del potere sostitutivo del Governo in caso di mancato raggiungimento delle necessarie intese con i diversi enti locali coinvolti, secondo quanto previsto dall'articolo 120 della Costituzione;
g) previsione che la costruzione e l'esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica nucleare e di impianti per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi o per lo smantellamento di impianti nucleari a fine vita e tutte le opere connesse siano considerati attività di preminente interesse statale e, come tali, soggette ad autorizzazione unica rilasciata, su istanza del soggetto richiedente e previa intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela  del territorio e del mare e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; (omissis)