ambulatorio medico popolare sotto sfratto - come darci solidarietà fattiva



Car* compagn* e amic*

in questi giorni, dopo che era circolato un nostro primo
comunicato "a
caldo" sulla sentenza che ci intima di restituire i locali al
proprietario a metà luglio e a pagargli svariate migliaia di euro di
danni, molti ci hanno chiesto come poter esprimere della solidarietà
fattiva e concreta all'Ambulatorio Medico Popolare.
Proponiamo quindi a collettivi, gruppi, associazioni, centri sociali,
etc... che ci vogliono sostenere e che abbiano a disposizione uno
spazio
dove ospitarci, di aderire all'AMPTOUR che vogliamo organizzare da
qui
alla data del possibile sfratto (ed eventualmente, se riusciremo ad
ottenere proroghe, anche oltre).
Verremmo da voi, oltre che a fare colletta ;-) , a presentare la
nostra
attività di questi anni, a parlare di quello che vorremmo ancora
fare, a
tenere un incontro di auto-formazione sui diritti sanitari dei
migranti
o sulla salute delle donne.
Fateci sapere le eventuali date e che cosa potrebbe interessarvi di
più.
Naturalmente invitiamo alla "maledetta colletta" tutti quelli che
possono darci qualche euro, e al presidio che terremo davanti all'AMP
il
15 di luglio fin dalla mattina.
Di seguito e in attach il comunicato nuovo.
Ovviamente, se potete e per quanto potete, FATE GIRARE

AMBULATORIO MEDICO POPOLARE -MILANO

Qualcuno crede che siamo alla fine di un percorso partito 15 anni fa,
una follia in un mondo dove
tutto si misura col denaro: un ambulatorio gratuito per il diritto
alla
salute.
L'Ambulatorio Medico Popolare (AMP) svolge da 14 anni la sua attività
in
difesa del diritto alla
salute, nascendo come risposta all'ascesa elettorale della destra
razzista a Milano nel 1993 che
aveva determinato la costituzione di una Assemblea Permanente per i
diritti negati. Trova sede in
alcuni spazi della casa occupata di via dei Transiti 28, a Milano,
ristrutturati ed attrezzati grazie a
una vasta campagna di sottoscrizione popolare. Si costituisce infine
come associazione legalmente
riconosciuta, con una struttura autogestita e autofinanziata.
Rappresenta, in tal senso una situazione
che ha ridato vita e dignità ad locali ridotti ad un cumulo di
macerie e
che ha dimostrato come, a
costo zero, senza ricevere finanziamenti da nessuno e senza
richiedere
compensi ai pazienti si possa
dare una risposta concreta a bisogni fondamentali che il sistema
sanitario non vuole affrontare.
In questi anni le attività dell'AMP hanno affrontato diversi ambiti
delle politiche sanitarie:
• assistenza sanitaria di base per chi non ne ha diritto
• informazione e campagne di lotta sul diritto alla salute e sui
diritti
dei migranti, nelle scuole,
negli spazi autogestiti e in altri ambiti cittadini e nazionali
• consultorio donne demedicalizzato
Le carenze e le inadempienze istituzionali nei confronti degli
immigrati
ci hanno portato col tempo
a legare l'attività dell'AMP prevalentemente alle richieste di questa
parte della popolazione. Le
scelte politiche adottate ci hanno permesso di non appiattirci su una
attività di generico volontariato,
ma di praticare la solidarietà militante contrastando l'immagine
dell'immigrazione come problema
di ordine pubblico e portando avanti battaglie per l'estensione dei
diritti e delle garanzie di
cittadinanza per tutti.
Un importante tentativo per generalizzare i diritti ha visto
l'Ambulatorio promotore, con altre
associazioni, di una legge di iniziativa popolare per l'accesso alle
strutture sanitarie anche agli
immigrati senza permesso di soggiorno. Proposta di legge il cui
esito,
per quanto parziale, è stato
recepito prima dal decreto Dini ('95), poi dalla legge 40/98 e
mantenuto
persino nel testo della
Bossi-Fini (loro malgrado).
Siamo consci di operare in una situazione storica e culturale in cui
al
concetto di diritto alla cura e
alla prevenzione si è sostituita la concezione della prestazione
medica
come merce. In questi anni
abbiamo osservato il progressivo snaturamento del SSN attraverso i
tagli
dei servizi e l'aumento dei
costi a carico del malato. In particolare la situazione lombarda è
particolarmente preoccupante,
anche perché lo scenario politico-istituzion ale si è modificato con
il
passaggio di quasi tutte le
competenze in materia sanitaria alle regioni. La tanto sbandierata
'libertà di scelta" cara a
Formigoni, si è dimostrata per quello che è: la svendita della Sanità
pubblica a favore di strutture
private. Ne è conseguita una riduzione dei livelli di assistenza ed
un
aumento spaventoso dei costi
(attraverso ticket e tasse regionali), in gran parte per fare fronte
alle spese relative alle numerose
prestazioni remunerative elargite più per motivi economici che sulla
base di una reale necessità
sanitaria. In questo contesto, la mancata applicazione di normative
nazionali per non gravare sul
bilancio è all'ordine del giorno.
Per dare un senso diverso e non meramente "securitario" al termine di
legalità, abbiamo aperto un
altro fronte di iniziative attraverso esposti al difensore civico a
partire da abusi denunciati dai nostri
utenti. Una prima causa è stata vinta avendo noi ottenuto la
fornitura
gratuita di presidi per la
misurazione della glicemia per i pazienti diabetici, come peraltro
già
previsto dalla legislazione
vigente non applicata in Lombardia. Un secondo esposto è in corso e
riguarda le difficoltà poste in
sede ASL al rilascio del tesserino sanitario a stranieri con permesso
di
soggiorno in corso di
rinnovo. Il rispetto della legalità può avere diverse sfaccettature.
Noi
da situazione autogestita
all'interno di una casa occupata rivendichiamo di avere sempre
lavorato
per l'applicazione dei
diritti universali con la convinzione che i diritti non debbano
chiedere
alcun tipo di "permesso"
Questa esperienza rischia di chiudere sotto l'attacco di interessi
speculativi in quanto una sentenza
del tribunale ci ha notificato lo sfratto condannandoci inoltre a
pagare
i danni. Dovremmo andare
via entro il 15 luglio 2008 pagando al proprietario oltre 13.000 euro.
Di fronte a questo attacco facciamo appello a tutte quelle situazioni
che hanno reso possibile la
nascita dell'AMP per una difesa di questa esperienza che si svolge
all'interno di uno spazio
autogestito, nel quale convivono anche altre situazioni politiche.
Chiediamo fondamentalmente una
presa in carico politica collettiva e di non essere lasciati soli di
fronte alla mannaia delle pene
pecuniarie. Proponiamo un percorso caratterizzato dal rilancio delle
attività all'interno dello spazio
occupato esportandole anche all'esterno. A chi ci ha chiesto come
potere
esprimere la solidarietà
noi proponiamo una serie di iniziative itineranti in cui siamo
disponibili a condividere la nostra
esperienza sulle tematiche relative al diritto alla salute attraverso
conferenze dibattiti, distribuzione
di materiale. Una campagna di lotta politica e di solidarietà in cui
assieme alla diffusione delle
nostre attività puntiamo anche ad una raccolta di fondi per le spese
legali di un eventuale ricorso e
per proteggere le compagne ed i compagni da pene pecuniarie
devastanti.
Allo stesso tempo
puntiamo a moltiplicare la attività all'interno dello spazio
autogestito
iniziandone anche di nuove. A
questo proposito siamo molto orgogliosi di annunciare che all'interno
dello spazio occupato
dell'AMP verranno ospitate iniziative all'interno della campagna
"Obietta gli obiettori" (OGO), a
cura del collettivo femminista "Mai State Zitte" (MSZ). Deve essere
chiaro a tutti dell'AMP non
determinerà automaticamente il ritorno dello spazio occupato al suo
proprietario!
Come espressione di solidarietà chiediamo la disponibilità ad
ospitare
le nostre iniziative itineranti e
la partecipazione ad un presidio che verrà convocato davanti all'AMP
per
il 15 Luglio in occasione
dello sfratto esecutivo. Ovviamente ben venga anche la semplice
raccolta
di un fondo di solidarietà
che potrà esserci recapitato direttamente oppure depositata sul c/c
c/c
IBAN IT 27 A08865 20700
000000019439 intestato all'Ambulatorio Medico Popolare
Ambulatorio Medico Popolare
per informazioni: 02-26827343 lunedì e giovedì pomeriggio mail:
ambulatorio. popolare@
<mailto:ambulatorio .popolare@ >


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