Peppe Sini, Quer pasticciaccio brutto der Ministro de' Trasporti



PEPPE SINI: QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DER MINISTRO DE' TRASPORTI

E PERCHE' ANCHE SOTTO IL PROFILO AMMINISTRATIVO E PROCEDURALE QUELLA
SCIAGURATA DECISIONE DI CONDANNARE VITERBO AL DEVASTANTE MEGA-AEROPORTO PER
VOLI LOW COST DEL TURISMO "MORDI E FUGGI" PER ROMA DEVE ESSERE ANNULLATA

1. Ancora un complotto degli "ambientalisti del no"?
Chi scrive queste righe, diciamolo subito, e' uno di quei famigerati
"ambientalisti del no" - che mi par di capire sia la locuzione con cui la
propaganda degli Attila in carriera chiama chi difende il diritto alla
salute, alla sicurezza e ad un ambiente vivibile per l'umanita' presente e
futura.
*
2. Le pentole e i coperchi
Ma non e' certo un parto degli "ambientalisti del no" un recente documento
del Centro studi "Demetra" (una struttura di cui fanno parte prominenti
personaggi della lobby aeronautica, e non solo) che denuncia e argomenta in
punto di diritto che la decisione del Ministro dei Trasporti di indicare
Viterbo come sede di un nuovo devastante mega-aeroporto per voli low-cost e'
una decisione presa senza aver seguito le corrette procedure
dall'ordinamento previste.
Quello del Centro studi "Demetra" e' un documento evidentemente interno a un
conflitto intestino tra i sostenitori del dissennato incremento del
trasporto aereo.
La nostra posizione, si sa, e' ben diversa: noi riteniamo necessario ridurre
immediatamente e drasticamente il trasporto aereo, riduzione indispensabile
ed urgente per difendere il diritto alla salute delle persone, gli
ecosistemi locali, la biosfera, fondamentali diritti umani.
Ma il documento del Centro studi "Demetra" rivela come anche all'interno
della lobby aeronautica vi sia piena contezza del fatto che la decisione di
realizzare a Viterbo un devastante mega-aeroporto per voli low-cost del
turismo "mordi e fuggi" per Roma costituisca una scelta errata e
censurabile, una scelta che noi definiamo senza perifrasi come un crimine e
una follia.
Proviamo a riassumerne ed interpretarne alcuni punti cruciali.
a) Il devastante mega-aeroporto di Viterbo e' al servizio di Roma. Non di
Viterbo, non dell'Alto Lazio, non dell'Italia centrale, quindi non della
comunita' locale, non dell'economia locale, non della nostra gente e dei
suoi giusti diritti e legittimi interessi: e' al servizio di Roma, punto. E'
quindi quel che gia' sappiamo per pregresse penose esperienze: una ennesima
servitu' che utilizza Viterbo come colonia e come discarica.
b) Il devastante mega-aeroporto di Viterbo non liberera' Ciampino (la cui
popolazione subisce i terrificanti effetti di una situazione assai nociva
che tutti riconoscono essere intollerabile): sicuramente non adesso, e
verosimilmente neppure in futuro (se non in limitata parte, sicuramente non
in toto), e questo nonostante le promesse da marinaio dei cialtroni che
vorrebbero "ciampinizzare" Viterbo, raddoppiando cosi' il danno e la beffa.
c) La procedura decisionale che ha condannato Viterbo e' stata viziata da
cosi' flagranti errori (a volerli definire solo errori) che essa deve essere
semplicemente annullata.
d) L'istruttoria e' stata peggio che approssimativa, assai peggio che
approssimativa. E non aggiungiamo altro, rinviando al testo integrale del
documento.
*
3. L'assalto alla diligenza, tanto paga Pantalone
Come si evince facilmente, la decisione di condannare Viterbo a un'opera
sommamente nociva e distruttiva e' stata presa a vantaggio di una cordata
politico-affaristica e a danno dei cittadini tutti.
Come si evince facilmente, la decisione di condannare Viterbo a una
devastazione irreversibile e' stata presa violando scandalosamente le
procedure previste dalla vigente normativa.
Come si evince facilmente, la decisione di condannare Viterbo a un disastro
sanitario ed ambientale (che si aggiunge ad altri disastri che l'Alto Lazio
ha subito e subisce, a cominciare dall'inquinamento provocato dal polo
energetico Civitavecchia-Montalto fino ad arrivare alle discariche abusive)
e' stata presa in modo irresponsabile e sciagurato da lobbies di affaristi e
di amministratori che definiremo insipienti per usare un eufemismo, ma che
riteniamo assai peggio che insipienti.
Come si evince facilmente, la decisione di condannare Viterbo a un'opera
sciagurata e folle e' stata presa sulla base di interessi speculativi, di
propaganda ingannevole, di aggiramento delle corrette procedure, di elusione
di verifiche e vincoli.
Come si evince facilmente, non solo noi "ambientalisti del no", ma anche
gran parte della stessa lobby aeronautica ritiene che la decisione di
realizzare a Viterbo il devastante mega-aeroporto per voli low-cost del
turismo "mordi fuggi" per Roma costituisce una decisione scellerata e
inammissibile.
Perche' allora questo accade?
Per il motivo piu' antico del mondo: perche' un gruppo di potere
politico-affaristico vuole arricchirsi a danno della collettivita', vuole
arricchirsi saccheggiando il pubblico erario, vuole arricchirsi
infischiandosene del fatto di provocare danni enormi ed irreversibili alla
salute di tante persone, danni enormi ed irreversibili ai beni ambientali,
culturali, economici e sociali di tutti, danni enormi ed irreversibili alla
biosfera.
*
4. Ancora una predica di padre Mapple
Sara' allora opportuno una volta di piu' chiarire perche' realizzare a
Viterbo il devastante mega-aeroporto per voli low-cost del turismo "mordi e
fuggi" per Roma sia un crimine e una follia:
- poiche' esso danneggerebbe gravemente la salute dei cittadini con
l'inquinamento chimico, acustico, elettromagnetico;
- poiche' esso devasterebbe rilevantissimi beni ambientali, culturali,
economici e sociali;
- poiche' esso non porterebbe affatto ne' lavoro (i pochi posti di lavoro
sotto ricatto che procurerebbe avrebbero come contropartita la perdita dei
molti posti di lavoro che sarebbero possibili con un modello di sviluppo che
valorizzasse e non distruggesse i rilevanti beni ambientali e culturali che
la devastante opera danneggia e distrugge) ne' sviluppo (ma il suo
contrario: degrado ambientale, patologie, economia speculativa);
- poiche' esso si configura quindi come una ennesima servitu', causa di
gravissimi danni certi e di non meno gravi rischi probabili per la salute,
la sicurezza e i diritti di tante persone e dell'intera comunita' cittadina
ed altolaziale;
- poiche' esso si configura come uno sperpero di ingenti risorse pubbliche
violando la legge e a fini di danno alla popolazione; risorse pubbliche che
dovrebbero essere utilizzate invece a beneficio della collettivita' e nel
rispetto della legge.
A Viterbo e all'Alto Lazio non serve affatto un devastante mega-aeroporto
che solo colossali danni provocherebbe.
A  Viterbo e all'Alto Lazio occorre invece un modello di mobilita'
sostenibile centrato sul trasporto pubblico a vantaggio della popolazione e
delle attivita' locali, e particolarmente centrato sulle ferrovie che
attualmente versano in uno stato terribilmente inadeguato (anche perche' si
continuano a sperperare i soldi pubblici per opere pessime, invece di
investirli per opere ad effettivo beneficio della popolazione).
A Viterbo e all'Alto Lazio occorre un modello di sviluppo che valorizzi e
sostenga le cospicue risorse del territorio: i beni ambientali e culturali e
le attivita' produttive connesse, l'agricoltura di qualita', il turismo di
qualita', il termalismo, l'alta formazione.
Non solo: invece di perseguire operazioni speculative, nocive e distruttive
come quella del devastante mega-aeroporto, occorrerebbe piuttosto che le
strutture gia' utilizzate dall'aeronautica militare (in primo luogo gli
edifici adibiti a caserma) venissero finalmente tolte tout court ai poteri
militari e destinate ad uso civile e sociale (ad esempio i numerosissimi
posti letto dell'accasermamento di migliaia di ragazzi di leva, cessata
ormai da anni la leva militare obbligatoria, potrebbero e dovrebbero essere
utilizzati per creare ospitalita' in forma di ostello per giovani e
studenti).
*
5. Una sommessa proposta: rispettare la legge
Ed infine: la proposta del devastante mega-aeroporto e' del tutto priva
delle verifiche e quindi dei requisiti previsti dalla vigente normativa in
materia di Via (Valutazione d'impatto ambientale), Vas (Valutazione
ambientale strategica), Vis (Valutazione d'impatto sulla salute).
Sara' il caso di cominciare a rispettare la legge in questo paese?
Sara' il caso di cominciare a rispettare la salute, la sicurezza e i diritti
dei cittadini in questo paese?
Sara' il caso di contrastare la speculazione, lo sperpero del pubblico
denaro a fini di male, la devastazione del pubblico bene?
Sara' il caso di rispettare la dignita' umana, la democrazia, la civilta'
giuridica?
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6. Non solum, sed etiam
Ma non solo per difendere Viterbo ci opponiamo al terzo polo aeroportuale
laziale.
Nel Lazio vi e' gia' un eccesso di attivita' aeroportuale. Non solo non si
deve realizzare il nuovo aeroporto, ne' a Viterbo ne' altrove, ma si deve
subito drasticamente ridurre l'attivita' a Ciampino, senza altri ritardi,
senza altre dilazioni, senza altri imbrogli a danno della salute, della
sicurezza, dei diritti dei cittadini.
Ma non solo nel Lazio: ugualmente in Italia e a livello internazionale:
occorre ridurre immediatamente e drasticamente il trasporto aereo, per le
ragioni indicate dall'Onu, dagli illustri scienziati dell'Ipcc, dagli
statisti piu' avvertiti: il trasporto aereo e' corresponsabile del
surriscaldamento del clima. Il trasporto aereo provoca gravi danni agli
ecosistemi locali e alla biosfera complessivamente considerata. Il trasporto
aereo provoca danni alla salute umana. Il trasporto aereo deve essere
drasticamente ridotto.
Naturalmente e' evidente che non basta ridurre il trasporto aereo per
risolvere la crisi ambientale globale, che occorre intervenire anche su
altri fattori; ma intanto si puo' e si deve cominciare evitando di
realizzare nuove opere distruttive, evitando di incrementare attivita'
nocive e devastanti.
Non c'e' bisogno di consultare l'oracolo di Delfi per capire che occorre
impedire la realizzazione di un nuovo devastante mega-aeroporto nel Lazio;
che occorre ridurre drasticamente i voli su Ciampino e non "ciampinizzare"
altre citta'; che occorre difendere il diritto alla salute, alla sicurezza e
a un ambiente vivibile; che occorre impedire che ingenti risorse finanziarie
pubbliche siano sperperate per realizzare opere speculative, nocive e
distruttive di pubblici beni; che occorre impegnarsi tutti - cittadini ed
istituzioni - per ottenere il pieno rispetto delle leggi, della verita',
della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Non c'e' bisogno di consultare l'oracolo di Delfi: basta guardare con
limpido sguardo nella propria coscienza di persone senzienti e pensanti, di
persone sollecite del pubblico bene e della dignita' propria e di tutti.
Chiunque e' in grado di farlo.

Peppe Sini
responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Viterbo, 16 marzo 2008

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532
e-mail: nbawac at tin.it
sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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Peppe Sini, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70
uno dei principali animatori del movimento che si opponeva alle servitu'
energetiche e militari nell'Alto Lazio, e il principale animatore del
movimento che si oppose al devastante progetto autostradale della cosiddetta
"Supercassia"; nel 1979 ha fondato il Comitato democratico contro
l'emarginazione che ha condotto rilevanti campagne di solidarieta'; ha
promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e
l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di
solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime
razzista sudafricano; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza
delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri
che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia; nel 2001 e' stato
l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato
alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione
delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il
principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla
penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha
presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio
Provinciale di Viterbo -; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico
quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Una sua lettera aperta del 3
luglio 2007 ha dato avvio al movimento che si oppone al devastante progetto
del mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto
aereo.

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