Ad 11 anni dal naufragio del Natale '96, organizziamo un 2008 di lotta per i diritti dei migranti



Appello della Rete Antirazzista catanese

Il prossimo 8 gennaio si terrà l'ennesima udienza in
Corte d'assise d'appello nel Tribunale di Catania
contro l'ultimo imputato, Youssef El Hallal, della più
grande tragedia (accertata) dal dopoguerra ad oggi nel
Mediterraneo. Dopo la vergognosa assoluzione il 9
maggio scorso a Siracusa dell'altro imputato Thourab
si avvia a conclusione il lungo calvario dei
superstiti, dei familiari delle vittime e delle
associazioni solidali, che da anni vengono umiliati da
una giustizia attenta esclusivamente ai diritti di
difesa di imputati espressione della "holding degli
schiavisti" (come la definiva Dino Frisullo).

Ancora non esiste una legislazione nazionale ed
internazionale adeguata a perseguire le mafie
mediterranee, che si stanno ingrassando grazie alle
legislazioni sempre più securitarie della fortezza
Europa.

Tutti i governi europei  foraggiano , con lauti
finanziamenti,  il piano Frontex  e criminali accordi
di riammissione con regimi corrotti e liberticidi
della riva Sud del Mediterraneo  (Tunisia, Libia,
Egitto, Turchia...); si continua così a perseguitare
le vittime anzichè i carnefici, mentre l’estate scorsa
è stata la più grave stagione di naufragi e morte.

Nel corso delle iniziative per il decimo anniversario
del naufragio , arrivò l’anno scorso la notizia della
disponibilità del presidente del consiglio Prodi a
provvedere al recupero del relitto a largo di
Potopalo, ma nonostante il pronunciamento di oltre 100
parlamentari, tante chiacchiere si stanno traducendo
nell'ennesima beffa, altro che Verità e Giustizia per
le vittime.

Per tutto ciò non possiamo che "contare sulle nostre
forze e lottare con tenacia", valorizzando le
esperienze migliori del movimento, che si sono
espresse in questi intensi anni di lotte in Sicilia ed
in Italia. Non possiamo però nasconderci che una parte
delle realtà, che avevano contribuito al successo
delle manifestazioni nel 2004 e 2005 da lunghi mesi si
siano arruolate nel collateralismo al "governo amico"
e siano ostaggio  della suicida politica della
"riduzione del danno"; ma il successo delle recenti
mobilitazioni, da Brescia a Caserta e le iniziative
dell'1/12, anche se a macchia di leopardo, possono
costituire le premesse minime per una ricostruzione
delle "reti migranti ed antirazziste", che purtroppo
negli ultimi tempi hanno perso non pochi pezzi,
soprattutto nel Centro-Sud e non solo per
responsabilità esterne.

Siamo pertanto interessati alla proposta di
costruzione di un incontro nazionale, a partire dalle
realtà che hanno promosso localmente l'1/12, purchè si
contribuisca a rifuggire da controproducenti dirigismi
autoreferenziali e ci si sforzi di più nelle pratiche
di condivisione dei percorsi, traendo insegnamento dai
successi delle mobilitazioni contro la guerra (9/6 a
Roma) e dall'entusiasmante stagione di lotta a Vicenza
contro il Dal Molin.

Ci stiamo attivando localmente per avviare
un’inchiesta sul lavoro migrante in vista del futuro 
periodo  di lavoro stagionale, in continuità con le
ipotesi di lavoro scaturite da un incontro
meridionale, promosso dal comitato immigrati di Napoli
e proponiamo di ricostruire una mappatura delle realtà
dell’associazionismo antirazzista e migrante
disponibili a riaggiornare le piattaforme, coordinare
vertenze territoriali e rilanciare una nuova stagione
di autorganizzazione e di lotta per i diritti dei
migranti.

 


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