Erri De Luca, "In nome della madre"




-------- Riceviamo e pubblichiamo volentieri questa recensione di Enrico Peyretti --------



Oggetto: Libro
Data: Thu, 21 Dec 2006 09:35:35 +0100
Da: Enrico Peyretti <e.pey at libero.it>
A: Marescotti
CC:


 

Erri De Luca "In nome della madre

Libri

«Chi è questo figlio cometa?» 

Erri De Luca,  In nome della madre, Feltrinelli 2006, p. 79, € 7,50 

   E' un libro in prosa poetica. Appare scritto da santa Maria di Nazareth, per mano di un poeta dall'animo finissimo, capace di dar voce ad un animo femminile, e a quell'animo. Vi scorre una musica di cielo e di terra, non di solo cielo, non di sola terra. Parla il cuore di Maria, ed anche il suo corpo. Scrive di quando riceve l'annuncio, lo comunica a Giuseppe, ammira il coraggio del suo sposo che sfida la legge e salva lei e il bambino, vive l'attesa tra i sospetti del paese e la malignità delle donne, dialoga col bambino in grembo e gli mostra il sole, racconta del viaggio invernale a Betlemme, insieme ai tanti obbligati al censimento imperiale, è lei che comprende la cometa, e poi descrive come partorisce da sola (e un "applauso di bestie", il bue e l’asina, nella stalla, dà il primo benvenuto a Ieshu), medita sulla immensa esperienza della donna che diventa madre e trepida sul futuro del bimbo: «Abìtuati al deserto» e prega Dio: «Fa’ solo che questo bambino sia nessuno nella tua storia, fa’ che sia un uomo semplice, contento di esserlo», almeno fino ai trent’anni.

   Maria rimane una ragazza, che crede e comprende come giovane donna, e sorride del modo rigido e formale degli uomini, anche del suo Giuseppe, di capire le cose. Ma Giuseppe capisce bene, e lo spiega a lei, che cosa è la grazia (p. 36). Nella sua saggezza, Giuseppe anticipa parole di Gesù (pp. 49-50). Lui e Maria, insieme, quasi guariscono un cieco (pp. 53-54). L’asina che porta Maria, forse è madre di quella su cui salirà Gesù nella festa «dell’ultima settimana» (pp. 55-56)

   La quarta di copertina cita dalla Premessa: «'In nome del padre' inaugura il segno della croce. In nome della mdre s'inaugura la vita».

   De Luca resta dentro la dottrina ortodossa tradizionale, ma la rilegge, libera dalle formule, in un midrash leggero come il vento che feconda Maria e il mondo.

   Anche Giuseppe ha una parte molto bella, in questa storia: crede a Maria, come Maria crede nel mistero che avviene in lei. «Beata te che hai creduto» era la lode ripetuta di David Turoldo poeta a Maria di Nazareth. È una beatitudine annunciata a chiunque accoglie dentro di sé parole di vento, di pneuma, di Spirito, come fece lei.

   Enrico Peyretti

 

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