"Fregate" a Genova le istanze di pace



Cari amici di La Repubblica (e al Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando),

ho letto nella pagina II dell'inserto genovese Il Lavoro del 28 aprile 2005 l'articolo dal tiotlo "Scajola a Burlando: 'Sì al patto, sbloccheremo subito le fregate'. Per chi non lo sapesse, le fregate -mi risulta, ma non sono competente in materia- sono navi da guerra. Le fregate in questione sono ben dieci (ma fossero anche una sola, il discorso non cambierebbe) e sono state commissionate dalla Marina Militare Italiana. Questa commessa sembra essere risolutiva dei problemi occupazionali della nostra Regione, anche se fa a pugni con le istanza di pace che, a ogni pie' sospinto si dichiara e dichiarano anche i verdi (che ho votato, e che sostengono Burlando). Ora, ciò che mi preoccupa di più è la dichiarazione che chiude l'articolo: "Con questa iniziativa unitaria e trasversale -scrive Mazzarello (DS) nella lettera aperta al ministro [Scajola] speriamo di sbloccare una situazione incresciosa e grave sia per le prospettive di lavoro nei nostri cantieri navali, sia per la considerazione internazionale dell'Italia". Possibile che per sbloccare un'incresciosa situazione si debba ricorrere alla costruzione di navi da guerra? Possibile che ci si debba piegare sempre al ricatto? Perchè nessuno parla di riconversione? I verdi -che pure portavano nel loro simbolo la bandiera della pace e la scritta PACE- che cosa fanno? Pensano anche loro alla 'considerazione internazionale dell'Italia'? Mi rendo conto che i posti di lavoro sono importanti, ma una giunta di centrosinistra (ammesso e non concesso che sia davvero alternativa a quella di centrodestra e non subordinata al complesso industriale-militare e che abbia altri valori da difendere che quelli 'patriotici') non dovrebbe schierarsi a difesa della pace?

Giuliano Falco