Re: R: Re: R: Re: [pace] Prosegue l’islamizzazione silenziosa dell’Africa: ora tocca a Libia e Nord-Mali




concordo con Tiziano. La maggioranza dei musulmani non sono fanatici. Quelli che conosco io sono  persone normali, rispettose, e lavoratrici. E molti non sono religiosi.
 
Franco
 
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Franco BORGHI
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Sent: Saturday, September 22, 2012 7:24 PM
Subject: Re: R: Re: R: Re: [pace] Prosegue l’islamizzazione silenziosa dell’Africa: ora tocca a Libia e Nord-Mali

il problema non mi pare debba essere l'Islam; il problema è che sono le peggiori frange integraliste dell'Islam a cercare di prendere il potere in Africa e MO, finanziate da Arabia e Emirati vari, sotto l'occhio compiacente e benevolo di USA e di qualche Europeo. Anche i Fratelli Musulmani mi paiono interessati ad una deriva estremista al loro interno.
Con una battutaccia direi che è come se i lefebriani volessero prendere il potere in qualche posto imponendo di andare tutti a sentire la messa in latino; mi parrebbe inquietante.
TC

Il 22/09/2012 19:06, valeria.sonda at alice.it ha scritto:
Non sono la persona più indicata a dare lezioni di religione ( non ne sono nè una credente, nè una studiosa, ma da buona antifemminista e antirazzista mi interessa difendere chi viene pestato e da chi ) e quel poco che so dell'oscurantismo religioso islamista me lo insegnano gli amici arabi musulmani che sanno vedere dov'è l'inghippo e come noi occidentali che temiamo di essere troppo chiusi o razzisti accettiamo passivamente senza imparare a distinguere. Per dire la verità mi pare che , proprio perchè non ci interessa a sufficienza, non impariamo a distinguere tra le culture e la loro infelice strumentalizzazione a fini neoliberisti.

Provo a proporre questo articolo che approffondisce il caso dello stato di azawad e nel quale c'è qualche cenno a proposito della presenza di al ciaida.
http://karim-metref.over-blog.org/article-e-nato-un-nuovo-stato-africano-2-puntata-interessi-regionali-e-internazionali-scenari-possibil-106773125.html

" [...]L'AQMI non sarebbe altro, secondo la ricercatrice Hélène Claudot-Hawad del CNRS (http://www.temoust.org/business-profits-souterrains-et,15758), che una invenzione in join-venture algero-statunitense per creare disordini nella zona dello Sahel e giustificarne la militarizzazione.[...] "


Le sigle coincidono con quelle segnalate da Tony Cartallucci, giornalista statunitense da "i-terroristi-della-nato-mettono-nel-mirino-siria-e-algeria" http://www.antimafiaduemila.com/2012090338750/pace/i-terroristi-della-nato-mettono-nel-mirino-siria-e-algeria.html 

----Messaggio originale----
Da: davide at bertok.it
Data: 22-set-2012 18.42
A: <pace at peacelink.it>
Ogg: Re: R: Re: [pace] Prosegue l’islamizzazione silenziosa dell’Africa: ora tocca a Libia e Nord-Mali

Mi sembra di capire semplicemente (scusami se sbaglio) che le donne
manifestano perchè non vogliono i musulmani e basta.
Mi vengono in mente quegli italiani che non vogliono i musulmani in
Italia perchè dicono che vengono qui a imporre a noi le loro leggi e
usanze, quando la realtà è che vogliono semplicemente avere i loro spazi
per pregare e sono un importante forza lavoro nel nostro paese.
Poi nel mondo ci saranno tranquillamente delle sette più violente e
intolleranti, ma se la mettiamo così anche alcune frange cattoliche sono
veramente integraliste e razziste ma non per questo tutti i cristiani lo
sono :)
Davide

Il 22/09/2012 18.25, valeria.sonda at alice.it ha scritto:
> http://www.tamurt.info/declaration-du-mnla-suite-a-l-agression-des-femmes-de-kidal,2662.html?lang=fr (
> articolo )
> http://www.youtube.com/watch?v=GL4KvmXYxlU ( video marcia delle donne
> contro gli islamisti, azawad )
>
>
> Sostanzialmente  i breivnik non mi piacciono in nessuna salsa, tantomeno
> quelli in salsa al ciaida.
> Altre donne in altre parti del mondo vedo che hanno i miei stessi gusti.
> Questo che ti riporto è solo  esempio, ce ne sono davvero tanti purtroppo.
>
> un esempio ( in traduzione google )
>
> 06.07.2012 - 07:25 Aggiornato il 07/06/2012 - 17:50 da Mossa Ag
> AttaherAg Mossa Attaher
>
>   Durante la giornata del 5 giugno 2012, le nostre mogli, le nostre
> figlie, le nostre sorelle, le nostre madri e nonne hanno fatto una ferma
> decisione di protestare per le strade di Kidal per esprimere il loro
> rifiuto di oscurantismo religioso che cerca di attraverso AQIM e
> Ancar-Din, a stabilirsi nel nostro paese. E quale risposta hanno preso?
> : Un sacrilegio grande che il MNLA non può accettare né tollerare!
>
>   Oscurantismo semplicemente evitare il soffio della vita nella nostra
> patria.Come tutti oscurantismo, è a partire da minare il più sacro del
> sacro fra i Tuareg, le nostre mogli! Ces dignes héritières et gardiennes
> de notre culture millénaire. Questi eredi degni e custodi della nostra
> antica cultura. La donna Tuareg che ha sempre attirato l'attenzione e
> l'ammirazione di tutti i popoli della terra, a partire con la sua.
>
>   Per noi, Tuareg autentico, questo è inaccettabile. E 'intollerabile e
> non può in ogni caso essere il lavoro di Tuareg. Questi "uomini" Ansar
> Dine che hanno commesso questo sacrilegio solo per dimostrare bordo dei
> popoli Tuareg e altri della terra, non hanno nulla di Tuareg. Portavano
> una mutazione che li rende nemici del popolo Tuareg ora mina la donna
> Tuareg, mina la cultura e l'identità del nostro popolo!
>
>   Quando l'oscurità da questo spregevole e disonorevole osa toccare il
> nostro passato, le nostre madri, le nostre sorelle, le nostre figlie, le
> nostre mogli, ha raggiunto un livello intollerabile e attraversato la
> linea rossa che parla non solo la MNLA, che porta lotta Azawad per una
> libera e indipendente per tutti i suoi cittadini, senza distinzione di
> razza, religione o sesso ...ma contesta anche la comunità
> internazionale, compresa l'Unione africana.
>
> Per questo atto gravissimo, chiediamo ancora una volta l'Unione
> africana, le Nazioni Unite, tutti i paesi e di tutti gli organismi
> internazionali e le agenzie sulla realtà dei pericoli dell'Islam in modo
> da misurare l'accuratezza della nostra multi- richieste di solidarietà
> per combattere questo flagello globale che non risparmierà nessuno.
> Sfidiamo ad assumersi la responsabilità per gli attacchi sulla nostra
> identità e la nostra cultura attraverso il fuoco incrociato che ci
> troviamo di fronte a ciò che è più sacro per noi, la nostra libertà, la
> nostra dignità non può ospitare qualsiasi disprezzo delle nostre donne e
> più forte a causa della loro aggressività.
>
> L'indipendenza del Azawad abbiamo proclamato tramite il nostro lunga
> lotta che ha avuto inizio ben prima della indipendenza africana, non può
> essere danneggiato da forze oscurantiste, quali che siano. Chiediamo,
> quindi, di capire la nostra causa, il sostegno di tutte le parti della
> pace MNLA amore, la giustizia e la libertà, come chiediamo alla condanna
> internazionale di questo intrapresi dal oscurantista in Azawad toccare
> la dignità della nostra fondazione e della nostra identità culturale: la
> società è matriarcale Tuareg in quanto il millennio, non permetteremo
> che apprendista stregone, senza alcun riferimento e minacciano ogni
> radice che è il nostro onore e l'orgoglio .
>
> Par Mossa Ag Attaher Per Ag Mossa Attaher
>
> Chargé de Communication du MNLA Communication Officer della MNLA
>
>     ----Messaggio originale----
>     Da: davide at bertok.it
>     Data: 22-set-2012 17.39
>     A: <pace at peacelink.it>
>     Ogg: Re: [pace] Prosegue l’islamizzazione silenziosa dell’Africa:
>     ora tocca a Libia e Nord-Mali
>
>     Qual'è il problema se prosegue l'islamizzazione?
>     L'islam innanzitutto non è per forza "lapidazioni", seconda cosa stiamo
>     parlando di islamizzazione forzata o libera scelta?
>     Davide
>
>     Il 19/08/2012 6.14, valeria.sonda at alice.it ha scritto:
>      >
>      >
>     http://www.corrispondenzaromana.it/prosegue-lislamizzazione-silenziosa-dellafrica-ora-tocca-a-libia-e-nord-mali/
>      >
>      > Prosegue l’islamizzazione silenziosa dell’Africa: ora tocca a Libia e
>      > Nord-Mali
>      >
>      > di *Mauro Faverzani*) Prosegue nell’indifferenza generale il
>     silenzioso
>      > tentativo di totale islamizzazione del continente africano, anche nei
>      > Paesi ritenuti più “moderati”: decisamente filo-musulmano è Mohamed
>      > al-Megaryef, eletto in Libia presidente del Congresso Generale
>      > Nazionale, l’organismo cui il Consiglio Nazionale di Transizione ha
>      > consegnato tutto il potere nel dopo-Gheddafi. Non a caso -secondo
>     quanto
>      > riportato dall’edizione on line del settimanale “Jeune Afrique”- un
>      > membro del Pjc, il Partito della Giustizia e della Costruzione, ha
>      > definito quest’elezione una “vittoria per gli islamisti”.
>      >
>      > *Intanto, la sharia è di fatto già divenuta legge nel Nord-Mali,
>     ancor
>      > prima che la regione sia posta tutta sotto il controllo delle forze
>      > musulmane.* Prima la lapidazione di una coppia di concubini a
>     Aguelhok
>      > lo scorso 29 luglio, poi l’8 agosto la prima amputazione pubblica
>     della
>      > mano di un presunto ladro di moto ad Ansongo, regione retta dal
>     Mujao,
>      > il Movimento per l’unicità e la jihad nell’Africa dell’Ovest. Alla
>      > tragica esecuzione han partecipato decine di persone.
>      >
>      > *Incredibili le dichiarazioni pubblicate in merito da “Jeune
>     Afrique”,
>      > attribuite ad un capo musulmano del posto, Mohamed Ould Abdine:*
>     “E’ la
>      > legge di Dio -ha affermato- Noi l’abbiamo applicata, è la sharia
>     che lo
>      > esige, nessuno ci può impedire di farlo”. Tant’è vero che, in agenda,
>      > c’è già un’altra esecuzione analoga, prevista a Gao.
>      >
>      > *Scontri invece in Tunisia, contestato il governo in carica, perché
>      > accusato di una deriva autoritaria ed islamizzante.* Ultimo
>     episodio in
>      > ordine di tempo, la proposta di legge “anti-blasfemia”,
>     penalizzante nei
>      > confronti della Chiesa Cattolica, avanzata dal partito musulmano al
>      > potere, Ennahdha. A Sidi Bouzid si sono svolte manifestazioni di
>     piazza,
>      > disperse con lacrimogeni e pallottole di gomma. A far montare la
>      > protesta della gente, duramente provata dalla crisi economica,
>     anche la
>      > violenza delle forze dell’ordine, che han già provocato diversi
>     feriti.
>      > Sordo a qualsiasi critica, Ennahdha ha respinto ogni addebito ed
>     ha anzi
>      > accusato media e sindacati di voler “minacciare l’unità del Paese”.
>      > Mauro Faverzani
>      >
>      >
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