R: R: [pace] lettera dalla siria



scusa Lorenzo ma a parte le tue interviste riportate in lista, questo cnsdc in siria non s'è ancora capito bene cosa faccia, sul campo

ci sono dati precisi, di provenienza accertata sulle loro attività ?

al di là della contrarietà al regime, richiedono qualcosa di concreto agli amici della nonviolenza in occidente ?

sono in contatto con padre dall'oglio, che ne pensano della sua proposta di una forza di interposizione ?

stanno sostenendo  mussalaha, e come ?

alessaandro capuzzo


----Messaggio originale----
Da: lorenz.news at yahoo.it
Data: 06/07/2012 20.32
A: <pace at peacelink.it>
Ogg: R: R: [pace] lettera dalla siria

Giovanni, sarebbe bello capire che c’entrano gli Stati Uniti. Io più leggo questa lista e più mi rendo conto di quanta ragione avessero gli arabisti di appellosiria, per quanto io ritenga sbilanciato e grossolano il loro appello.

Qui sembra di leggere persone in preda a una psicosi collettiva, ossia che ci sia in atto una guerra alla Siria gestita dagli americani, i cosiddetti buoni che però son peggio dei cattivi, e che sia lo stesso copione della Libia.

Una psicosi collettiva, ripeto.

 

So bene che non è facile far uscire dalla psicosi con il pensiero, con la ragione, ma per iscritto non ho altro mezzo e in più essendo pubblica la lista so che molti leggono e non commentano, e quindi parlo più che altro a queste persone.

 

In sintesi.

IN LIBIA c’è stata una insurrezione armata che nel giro di pochissimi mesi è stata strumentalizzata dalla Francia per chiedere un intervento onu. L’intervento ONU, la no fly zone ha di fatto bombardato Tripoli e altre città e l’esercito libero fino a far vincere gli insorti, L’intervento ONU è stato permesso da una massiccia campagna mediatica voluta a livello politico che ha inventato una serie di crimini da attribuire a Gheddafi. Gli insorti sono stati dipinti come combattenti per la democrazia. Non so i numeri ma suppongo che i morti fatti da insorti + onu superino quelli fatti da Gheddafi che avrebbero provocato l’intervento. Ora non saprei dire se la situazione sia meglio o peggio di prima dato che è ancora in transizione, non si passa da un regime di 30 o 40 anni alla stabilità subito ma questo discorso non serve perché non si giudica se è bene fare o meno una cosa in base ai risultati immediati del dopo.

 

IN SIRIA non c’è stata nessuna insurrezione armata, c’è stata anzi una rivoluzione pacifica, giusto quando era in atto la guerra libica, in cui tutti, una volta scoperte le bufale sui crimini di Gheddafi, dicevamo: perché l’ONU in Siria no e in Libia sì? Dato che era evidente che i cortei pacifici erano stati repressi nel sangue causando in breve tempo più uccisi che in Libia. Poi però la guerra alla Libia è finita ed è iniziata la psicosi Siria, visto anche che Israele sembrava per attaccare l’Iran. In Siria, infatti, alcuni rivoluzionari hanno reagito alla carneficina prendendo le armi e alcuni militari hanno reagito disertando per non sparare sulla folla. Ovviamente si sono anche messi in moto i paesi del Golfo e l’Occidente, ma senza fare granché sul campo. Ma i pacifisti sono entrati in psicosi e hanno descritto da allora una Siria come la Libia dove ci sono degli insorti armati che vogliono una Siria musulmana fanatica sulla scia dell’Arabia e tutto questo sotto la regia dell’America. Da un anno i pacifisti cercano di scongiurare una sempre imminente guerra ONU e in mancanza della guerra continuano a pensare che sia l’America a fare tutto e parlano come se la guerra fosse in atto. L’America nella realtà quel che fa è solo di dare armi dalla Turchia agli insorti che non siano pro-Al Qaeda. Ma sempre secondo i pacifisti, il popolo è a netta maggioranza sostenitore del regime che protegge la laicità dello stato e quindi le minoranze, e senza il regime la Siria cadrebbe in mano a fanatici religiose e a scontri tribali, una situazione molto peggiore dell’attuale. E l’America ovviamente è il regista di tutto questo, tutto questo, che è appunto una psicosi collettiva.

 

La verità, giusto per dire quella più lampante, è che la guerra alla Siria per mano ONU o Nato nonostante le insistenze di Arabia, Qatar e Turchia che ci prova pure mandando caccia in territorio siriano non è mai iniziata e non è sul punto di iniziare. A Ginevra USA e RUSSIA hanno firmato un documento che prevede una transizione senza chiedere la caduta del regime, vale a dire un documento che appoggia la linea della Russia, implicitamente, e secondo Robert Fisk c’è un interesse comune tra Russia e Occidente a lasciare Assad ancora a lungo al suo posto. I nonviolenti siriani da un anno ci dicono, a me e a te Giovanni l’ha detto Ossamah Al Tawel, che non c’è nessuno che vuole la guerra alla Siria ma i pacifisti sono talmente presi dalla loro psicosi collettiva che continuano a pensare alla Libia e a vedere gli USA in guerra con la Siria. Continuano a parlare solo del sostegno di cui godrebbe il regime di Assad, di quanto sono cattivi gli insorti armati cui addebitano ogni crimine e se ne fregano totalmente dei rivoluzionari siriani nonviolenti, dei manifestanti pacifici che si offrono ai cecchini del regime, dei Comitati locali che giusto settimana scorsa hanno scritto a Kofi Annan per chiedere di implementare la sua missione, chiedendo anche al Libero Esercito Siriano di continuare a proteggere le loro manifestazioni (news che su questa lista nessuno metterebbe), e se ne fregano di quel che pensano quelli del CNSCD che a livello politico sono i nonviolenti che chiedono una transizione graduale. I pacifisti non li considerano questi nonviolenti perché non essendoci stati per la Libia, ammettere la loro esistenza e sentire quel che dicono e ragionarci su significa interrompere la psicosi che vuole gli USA a manovrare i cattivi che vogliono ribaltare il regime come in Libia.

 

Lorenzo Galbiati

 


Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di redazione il dialogo
Inviato: venerdì 6 luglio 2012 15.38
A: pace at peacelink.it
Oggetto: Re: R: [pace] lettera dalla siria

 

Negli Stati Uniti ci sono quindicimila omicidi all'anno di cui cinquemila sono per "serial killer". Loro la chiamano democrazia e vogliono esportarla in tutto il mondo.
I difensori del sistema americano quando parlano di mancanza di democrazia in un determinato paese intendono la mancanza di omicidi come accade nel loro paese. Anche quì in Italia siamo popo democratici perchè ci sono appena cinquecento omicidi all'anno, compresi quelli di mafia. Quindi in Libia ora c'è democrazia mentre prima no. Tutto si misura nel numero di omicidi che vengono commessi. Più omicidi, più armi, più pallottole, quindi più lavoro e più "PIL".
Prima della guerra in Libia Geddafi era responsabile di tutto e giù bombe. Dopo è democrazia.
Ho visto sui siti dove sono pubblicate le interviste della Rizzo foto di Assad sporche di sangue. Fotomontaggi veramente ben fatti complimenti. Quelle foto esprimono molto bene i sentimenti e le intenzioni di chi le ha prodotte: vedono un mondo pieno di sangue.
Obama che ogni settimana firma la lista delle persone da uccidere a livello mondiale senza processi e senza alcun diritto è invece un giovane predicatore religioso amico degli orfani e delle vedove. La Clinton poi sembra "nonna papera" dei cartoni animati di Disney, e chi può avere paura di "Nonna papera"? Solo quel giornale notoriamente comunista come il NewYork times che pubblica le notizie sulla lista degli uomini da uccidere in giro per il mondo. Deplorevole che qualcuno metta in discussione le buone intenzioni della superpotenza americana. Loro sono i buoni gli altri i cattivi.
Noi saremmo ideologizzati, loro invece delle giovani educande che distribuiscono cioccolatini ai bambini poveri. Noi abbiamo verità precostituite e saremmo fiancheggiatori di Assad, loro invece dei giustizieri armati direttamente da Dio per portare in terra un regno millenario a stelle e strisce.
..........................................
AAFFDUEAI direbbe il mio amico marziano. Eduardo De Filippo risponderebbe in un altro modo, più rumoroso ma sicuramente nonviolento.
Giovanni Sarubbi

On 06/07/2012 12:30, Sebastiano Cosenza wrote:

Ho già sentito questi  discorsi   all’inizio delle rivolte in Libia.   Possibile che non avete imparato un cazzo?

  Chiedi alla popolazione libica se stava meglio con Gheddafi, senza elezioni generali  ma con i comitati popolari  ,  o con le bande di criminali  barbuti  armati  che scorazzano per il paese come  adesso ?

sebastiano

 

Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di lorenz.news at yahoo.it
Inviato: giovedì 5 luglio 2012 19:49
A: pace at peacelink.it
Oggetto: R: [pace] lettera dalla siria

 

Le elezioni in Siria, una paese con un governo mafioso familistico a impronta poliziesco, in cui sono vietati i giornalisti a meno che siano organici al regime, che governa in modo dittatoriale da quasi 40 anni uccidendo o torturando ogni oppositore che conti, sono avvenute a maggio, quando lo stesso governo aveva già ucciso più di 6000 civili che manifestavano e procedeva nei suoi bombardamenti.

Ora, si può credere, come faccia tu, Sebastiano Cosenza, che quelle elezioni possano contare qualcosa, che non ci siano stati brogli, che i siriani siano andati a votare liberamente e democraticamente. Credilo pure, sei in buona compagnia: il regime siriano. Io tendo a credere a chi si oppone e manifesta contro quel regime pacificamente rischiando ogni giorno la vita o a chi ha dovuto abbandonarlo quel paese per non essere ucciso o passar chissà quanto tempo in carcere per “reati” di opinione, ossia alle opposizioni al regime (tra cui quelle nonviolente ma immagino non ti interessi così come non ti interessino le mie interviste a Ossamah Al Tawel e Gassan Azzam che si son messi a ridere quando ho parlato loro di elezioni) che tutte hanno definito quelle elezioni una farsa. In ogni caso l’affluenza al voto è stata del 51,26% e gli eletti della coalizione di governo sono stati circa 4 su 5, quindi non si può dire che il 60% dei siriani ha sostenuto Assad.

Lorenzo Galbiati

 


Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di Sebastiano Cosenza
Inviato: giovedì 5 luglio 2012 17.31
A: pace at peacelink.it
Oggetto: R: [pace] lettera dalla siria

 

Se come è stato certificato oltre il 60% dei siriani      hanno votato   a favore del proprio presidente  ( parliamo di oltre 8,5 milioni di votanti) , forse numericamente valgono  qualcosa in più dei tuoi contatti.

seb

 

Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di mary r
Inviato: giovedì 5 luglio 2012 17:16
A: pace at peacelink.it
Oggetto: Re: [pace] lettera dalla siria

 

Mary Rizzo parla in persona con almeno 10 Siriani al giorno e è in contatto con varie centinaia virtualmente OGNI GIORNO. Credo che sanno meglio di te l’opinione del proprio presidente!

 

Sent: Thursday, July 05, 2012 5:10 PM

Subject: R: [pace] lettera dalla siria

 

Mary Rizzo si è  mai chiesto cosa ne pensa la popolazione siriana  ? Si,   proprio  quella che è andata a votare in massa a favore del proprio presidente  !

Perché deve scegliere la signora Rizzo chi deve governarli ?  Sono incapaci, hanno tutti  paura ? 

sebastiano

 

Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di mary r
Inviato: mercoledì 4 luglio 2012 15:27
A: pace at peacelink.it
Oggetto: Re: [pace] lettera dalla siria

 

A.G.: Come mai, secondo te, molti che hanno dimostrato pubblicamente a favore del popolo palestinese, sono così freddi nei confronti della rivolta siriana?

M.R.: Perché hanno una carenza madornale di informazione. Per anni sono stati chiusi in una sorta di ghetto mentale, non escono da certi schemi. Credono che un certo tipo di media dica le bugie e non possa mai dire la verità, perché con la Palestina è stato così, e quindi, per default, credono che i media alternativa dicano solo la verità. Quelli dei media alternativa non hanno purtroppo la capacità o l'inclinazione di uscire dalle gabbie mentali che si sono costruite: tutto è bianco o nero, e quindi, se il giornale o pundit abituale (alternativi, per cui non pretendi troppa documentazione, ma sei fedele ad una linea ideologica) dice "la Siria è stato il solo Paese arabo che abbia sempre sostenuto la causa palestinese, ed è uguale per Iran, l'altro Stato nella regione che, essendo odiati dagli Stati Uniti per queste (presunte) posizioni anti-sioniste e anti-imperialiste, sono sotto attacco dai nemici dell'umanità, e quindi, dobbiamo loro il nostro appoggio" in quella sorta di logica strabica per cui "il nemico del mio amico è il mio nemico"; che non indaga sui fatti, non ragiona e non fa delle domande. Se avessero indagato, avrebbero capito che quello che si dice dell'amore degli Assad per i palestinesi è un falso storico, con momenti drammatici come l'assedio e il massacro di Tel el Zataar, solo perquello che riguarda i palestinesi, che sono considerati una causa "importante" mentre i siriani sono qualcosa di cui non importarsene. Non importa quanto abbiano subito e quanto subiscano sotto Assad, il popolo non ha nessun’importanza per questa gente. E' solo il proseguimento di un atteggiamento abituale che non porta a una revisione dei propri parametri geopolitici. Se non sostengono i siriani, secondo me, o sono in cattiva fede, o sono ignoranti nel senso classico della parola. E’ comunque una posizione insostenibile anche per la causa palestinese. Il sostegno al regime siriano non porta nessunissimo beneficio alla loro causa, anzi.

Sent: Wednesday, July 04, 2012 3:14 PM

Subject: R: [pace] lettera dalla siria

 

Valeria, qui non si tratta di zittire ma di capire cosa val la pena diffondere.

Tu stai diffondendo la voce di un anonimo che si dichiara contro la rivolta, che dice che le richieste dei manifestanti pacifici sono state esaudite dal regime e che i rivoltosi si sono armati accusando il regime di uccidere i manifestanti, cosa che secondo lui NON è successa mentre i rivoltosi hanno iniziato a uccidere i soldati.

Siamo al negazionismo. Ora, vale la pena diffondere chi nega la realtà di un massacro di migliaia di persone solo perché i media parlano di questo massacro? Allora diffondiamo anche news che negano la Shoah dato che a diffondere quelle sulla Shoah ci pensano i media. Giusto? E’ una follia questo approccio.

Quel tipo siriano sta dicendo il falso, dicendo che il regime non solo non ha ucciso i manifestanti ma ha esaudito le loro richieste, lo capisci? Perché se non lo capisci, vuol dire che sei in balia di internet e non sai più distinguere minimamente anche dopo un anno e mezzo di repressione della rivoluzione cosa è successo per certo. Dico, almeno a grandi linee, dovrebbero aver capito tutti che in Siria è in atto una repressione governativa che ha ucciso migliaia di persone e che fa vittime ogni giorno. Si può poi dire che i media, fino a un mese fa parlavano poco delle uccisioni a opera degli insorti, ma negare i crimini del regime è negazionismo e diffondere delle testimonianze negazioniste a favore del regime è essere filo Assad.

Io sono veramente colpito dall’aver visto su questa lista come molte critiche ad alcuni pacifisti, come quella di sostenere, di fatto regimi dittatoriali negando i loro crimini, siano vere, e finora avevo sempre pensato che erano caricature dovute ai guerrafondai. Purtroppo non è così.

Lorenzo Galbiati

 


Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di valeria.sonda at alice.it
Inviato: mercoledì 4 luglio 2012 13.25
A: pace at peacelink.it
Oggetto: R: [pace] lettera dalla siria

 


Io non lo zittisco  quel signore, tu fai come puoi. Non lo zittisco come fanno i grandi media, continuando a tappare la bocca perfino alle vittime di casa propria .

Ho visto che le  nordamericane amnersty e human wright hanno lavorato sodo. Secondo il signore che hai intervistato sono imparziali?

Tempo fa l'assassino Hassad aveva dichiarato di voler aprirsi al dialogo ( solo con i pacifisti, come si usa in Italia ).
Vorrei se possibile documentazione relativa a questo dialogo da parte del signore che hai intervistato. Perfavore.

Il signore che hai intervistato ha affermato di avere denunciato ogni violenza, anche quella perpatrata dagli assassini oppositori.
Vorrei se possibile documentazione, anche in forma anonima, relativa alle denuncie sulla violenza perpretata dagli assassini oppositori ( di quella governativa se ne occupano già i grandi media e adepti ).Perfavore.
 
Immagino che anche queste vittime vorrebbero si sapesse la verità.


Fossi io una di quelle donne stuprate, da un soldato o da un oppositore, vorrei che si sapesse chi è stato. Sopratutto: perchè?
Fossi io una di quelle donne a cui è stato ucciso il figlio , da un soldato o da un oppositore armato, vorrei che si sapesse chi è stato. Sopratutto: perchè?

Grazie in anticipo.

vale

----Messaggio originale----
Da: lorenz.news at yahoo.it
Data: 4-lug-2012 12.18
A: <pace at peacelink.it>
Ogg: R: [pace] lettera dalla siria

Questa lettera, nel ricostruire la cronologia dei fatti ha valore zero. Perché diffonderla? Credi davvero che Assad abbia garantito la richiesta dei manifestanti pacifici (e non invece fatto sparare sui cortei con conseguente fenomeno dei disertori) e che si sia creata dal nulla una opposizione armata?

Lorenzo Galbiati

 

 

 


Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di valeria.sonda at alice.it
Inviato: martedì 3 luglio 2012 23.15
A: pace at peacelink.it
Oggetto: [pace] lettera dalla siria

 

http://www.vietatoparlare.it/2012/05/01/lettera-dalla-siria/

LETTERA DALLA SIRIA

maggio 1st, 2012



pubblicata sul Bollettino di aprile 2012 della Parrocchia “Sant’Ambrogio” di Merate

Nell’ottobre 2010 un gruppo della Parrocchia ha compiuto un viaggio in Siria vivendo un’esperienza davvero indimenticabile, da un punto di vista umano, culturale e spirituale… Non sono trascorsi neanche due anni da allora, ma la situazione di quel paese è radicalmente cambiata, Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto un messaggio via e-mail dalla guida siriana che ci aveva condotto – con grande competenza e capacità – alla scoperta della Siria..

Cari signori, amici e tutti quelli che mi ricordano o forse non mi ricordano più, è quasi un anno da quando la crisi nel mio paese è cominciata. Vi scrivo perché credo che c’è qualcosa che devo informarvi e scusatemi se faccio errori linguistici.

Sono sicuro che se voi non sarete d’accordo con quello che dico, almeno dopo questa e-mail sarete consapevoli che tanta gente come me esiste. Noi esistiamo e siamo tanti, anche se i media internazionali non vogliono riconoscerci. Ecco perché vi scrivo: perché conosco tutti voi e ho fiducia grande di voi e so che mi considerate una persona seria e onesta. Voglio far arrivare la mia voce!

Noi siamo CONTRO la rivolta che sta succedendo nel nostro paese! E vi dico ancora che siamo una parte grande della popolazione siriana. È una sorpresa, vero?

Vi spiego cosa è successo dal nostro punto di vista. Potete sentirmi come un testimone che vive vicino e dentro quello che succede: dall’inizio c’era parte della gente che ha chiesto la riforma pacifica e loro avevano ragione. Perché tante cose non andavano bene. Lo Stato ha promesso di fare quello che la gente aveva chiesto. Ma nello stesso tempo c’erano gruppi armati che hanno usato le richieste pacifiche e giuste per creare i problemi più grandi e per dire che l’esercito siriano uccide la gente, ma in realtà loro uccidevano i soldati siriani…

Questa era una bugia grande che l’opposizione siriana ad Istanbul ha creato e dato al mondo come verità. Però, la verità è che gli islamisti ( come partiti politici ) nel mondo islamico appoggiano la rivolta in Siria.

Loro usano la rivolta per arrivare al potere. Purtroppo tanta gente religiosa in maniera semplice crede a tutto quello che gli imam dei paesi del Golfo Arabo dicono, specialmente la promessa di andare in cielo se sopportano la rivolta.

Loro dicono che questa rivolta a parte del Jihad, la guerra santa. Immaginate!

Non solo i gruppi armati hanno attaccato dei soldati e ufficiali dell’esercito ma anche gli impiegati al governo, ingegneri e tecnici. .. Hanno attaccato anche la gente che non voleva partecipare alla rivolta!! E hanno bruciato le loro macchine!

La parte a cui appartengo è la gente siriana laica che contiene cristiani e musulmani e altri che vogliono un paese laico che rispetti tutti. Il nostro presidente ha promesso di fare un referendum per cambiare la Costituzione come la gente aveva chiesto all’inizio. La gente che vuole la riforma- come noi-ha votato (sì o no non importa) e l’opposizione (armata e non armata) non ha votato. 8,5 milioni hanno votato! Ma i media dicono che noi non esistiamo forse? O che siamo stati obbligati a partecipare?? Che strano!

Secondo noi, la riforma viene gradualmente e senza distruggere il paese. Nella nuova Costituzione non ci sarà più un partito solo al potere come era in precedenza. Ci sarà il pluralismo vero siccome altri partiti potranno ugualmente partecipare alla vita politica. Un presidente può essere eletto due volte al massimo. Non è questo che abbiamo chiesto un anno fa? Si!

Allora perché ci deve essere una rivolta aggressiva e soprattutto piena di propaganda falsa. Perché perdiamo lo scopo: la riforma? Chi vuoli i fanatici con le loro barbe e il loro discorso medioevale?

La situazione sociale a causa della rivolta armata: tanta gente ha perso il lavoro per mancanza di stabilità. I prezzi sono raddoppiati! Le sanzioni imposte su di noi ci soffocano e non cambiano nulla sul livello politico. Il latte per i nostri bambini, ad esempio, è l’80% più caro… I ribelli hanno attaccato le infrastrutture, oleodotti, centrali di elettricità… E quindi hanno lasciato tanta gente senza elettricità e senza diesel in questo inverno freddissimo…

Se non mi credete, va bene, ma almeno credete che noi esistiamo e che siamo tanti. E che noi non siamo parte del governo o l’esercito o il partito che governa. Siamo gente siriana che non ha avuto la possibilità di dire al mondo che la rivolta ha un altro viso cattivo che non sapete….

Vi chiedo, se volete bene alla gente siriana, di non appoggiare la rivolta ma il DIALOGO. L’unica soluzione è il dialogo tra il governo e l’opposizione. Basta sangue! Basta rivolta! Vogliamo il dialogo perché i nostri bambini abbiano un futuro.

Grazie per avermi dato il vostro tempo e la vostra attenzione. Un caro saluto G. E.

 

 

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