Re: [pace] Annuario Geopolitico della Pace 2011, Edizioni Altreconomia





Ottima segnalazione.
Ma quando e dove si tiene il Salone dell' Editoria della Pace ?

Franco

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Franco BORGHI
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Sent: Tuesday, March 27, 2012 12:30 PM
Subject: [pace] Annuario Geopolitico della Pace 2011, Edizioni Altreconomia


O la Borsa o la Pace? Tra crisi, rivoluzioni e attese.
Annuario Geopolitico della Pace 2011.
Promosso dalla Fondazione Venezia per
la ricerca sulla Pace.

Annuario Geopolitico della Pace 2011. Promosso dalla Fondazione
Venezia per
la ricerca sulla Pace.

Il Salone dell'Editoria della Pace e il Progetto Iride, realizzato
nell
ambito della Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, pubblicano
l
Annuario Geopolitico 2011, che presenta cronologie, geografie,
questioni,
letture, esperienze in “pagine arcobaleno” inerenti l'attualità
delle
situazioni conflittuali nel mondo, dall'America Latina all'Asia, dal
Mediterraneo al Medio Oriente.

http://www.peacelink.it/pace/a/35949.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

O la Borsa o la Pace?
Tra crisi, rivoluzioni e attese.
Annuario Geopolitico della Pace 2011.
Promosso dalla Fondazione Venezia per la ricerca sulla Pace.

Presentazione di Maria Laura Picchio Forlati
Introduzione di Laura Venturelli e Giovanni Benzoni
Recensione di Laura Tussi
Edizioni Altreconomia
Il Salone dell'Editoria della Pace e il Progetto Iride, realizzato
nell
ambito della Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, pubblicano
l
Annuario Geopolitico 2011, che presenta cronologie, geografie,
questioni,
letture, esperienze in “pagine arcobaleno” inerenti l'attualità
delle
situazioni conflittuali nel mondo, dall'America Latina all'Asia, dal
Mediterraneo al Medio Oriente. Nella sezione “cronologie” curata da
Luca
Kocci sono illustrati, in sequenze temporali, gli eventi emblematici
che
segnano l'impegno del Movimento per la Pace, dalle controfinanziarie
per la
riduzione delle spese militari alle controparate pacifiste, per un
ecumenismo di pace e nonviolenza, tramite il disarmo e la non
proliferazione
nucleare per un futuro senza armi atomiche. Importanti, per citarne
alcune,
le iniziative come la Giornata Internazionale della Nonviolenza e
l'Altro 4
Novembre, al fine di ricordare che tutte le guerre sono un orrendo e
inutile
massacro e crimine contro l'umanità, per dissociarsi da ogni retorica
di
eroismo, con giornate antimilitariste, contro l'acquisto di armi e
dei tanto
famigerati cacciabombardieri F-35, tramite iniziative e attività dove
i
pacifisti incontrano i militari. E ancora, nell'Annuario Geopolitico
della
Pace 2011, si denuncia la crudeltà delle guerre, ricordando i soldati
uccisi
in Afghanistan e si organizzano viaggi della pace in Palestina e in
Israele,
continuando a scongiurare e contrastare i rifinanziamenti delle
missioni
militari all'estero. L'Annuario Geopolitico della Pace 2011 riporta
anche un
accenno alle primavere arabe e all'urgenza impellente di fermare il
bagno di
sangue in Libia. Un ricordo, tramite il motto “Restiamo umani” è
dedicato al
pacifista Vittorio Arrigoni, mediattivista e collaboratore de Il
Manifesto,
che ha percorso ogni luogo della striscia di Gaza con la sua umanità
intensa
caratterizzata dalla protesta e dall'impegno nonviolenti, a tutela
degli
ultimi e dei più deboli, dell'intero popolo palestinese. E ancora
moltissimi
interventi di note personalità impegnate nel mondo del pacifismo, da
Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink, che, con il suo
saggio
“Bugie di guerra”, denuncia l'abuso di potere massmediatico e
menzognero che
offusca le ragioni della pace a favore dell'interventismo armato,
fino a
giungere al pensiero di Paolo Cacciari che presenta la Terza
Conferenza
Internazionale sulla decrescita, la sostenibilità ambientale e
l'equità
sociale. Il titolo dell'Annuario “O la borsa o la pace? tra crisi,
rivoluzioni e attese”, richiama all'apertura dei mercati finanziari,
ma non
quelli che sovvenzionano e sostengono le guerre, bensì un'emblematica
Borsa
della Pace, dove i titoli quotati sono la tutela e la qualità
dell'esistenza
della vita di ogni essere umano, nel rifiuto radicale, anche
economico e
finanziario, della violenza militare, auspicando la dedizione umana
per la
difesa di donne, bambini, profughi e di tutti i diversi, gli
emarginati, gli
ultimi del pianeta terra, nel rispetto della qualità dell'ambiente
ecologico
ed ecosistemico, attraverso relazioni di pace, mediante una corretta
informazione massmediatica, che trasmetta messaggi utili per la
realizzazione dell'equità sociale, nella formazione alla pace, alla
Nonviolenza e alla democrazia. Le crisi che ci angosciano non sono
solo
economiche, ma anche identitarie, complesse, pericolose, mortifere,
però
rappresentano anche un'occasione, per ogni singola persona e per
l'intera
umanità, di ampliare possibilità di crescita interiore finalizzate
ad
orientare diversamente il futuro, in momenti propizi di liberazione
dall
egoismo, dall'individualismo, dall'accaparramento di cose e persone,
nel
rifiuto della negazione dell'altro. Una liberazione di pace dalle
violenze e
dalle guerre nella condivisione e nella giustizia sociale,
nell'accoglienza,
nell'ospitalità e nell'apertura all'altro e all'altrove.

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo
org/cultura/Recensioni_1332597214.htm

Allegati
ANNUARIO GEOPOLITICO della PACE 2011. Edizioni Altreconomia (150 Kb
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Formato pdf)
ANNUARIO GEOPOLITICO della PACE 2011. Edizioni Altreconomia

Vedi anche:

L'Annuario Geopolitico della Pace 2011 presenta il cammino collettivo
dei
Movimenti per la Pace, per la riduzione delle spese militari, per il
disarmo
e per un'educazione e formazione attive nell'ambito della gestione
dei
conflitti.

Annuario Geopolitico della Pace 2011, Edizioni Altreconomia

L’Annuario Geopolitico della PACE 2011 apre al dialogo tra le persone
e tra
i popoli, per il pluralismo e la democrazia, il nostro comune
orizzonte,
dove i termini della pace e del dialogo presuppongono lo strumento
della
ragione, del logos umanistico, quale mezzo critico per porre le
istanze e le
rivendicazioni dei diritti umani dei più deboli, degli oppressi e
degli
emarginati...

http://www.peacelink.it/pace/a/35949.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437


ANNUARIO GEOPOLITICO DELLA PACE 2011, Edizioni Altreconomia
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PRESENTAZIONE ANNUARIO GEOPOLITICO DELLA PACE 2011
L’ANNUARIO GEOPOLITICO della PACE 2011 apre al dialogo tra le persone
e tra
i popoli, per il pluralismo e la democrazia, il nostro comune
orizzonte,
dove i termini della pace e del dialogo presuppongono lo strumento
della
ragione, del logos umanistico, quale mezzo critico per porre le
istanze e le
rivendicazioni dei diritti umani dei più deboli, degli oppressi e
degli
emarginati, in rapporto dialettico con le istituzioni e i governi,
tramite
spinte e pressioni rivoluzionarie e di cambiamento dal basso, con
azioni di
disobbedienza civile, di cittadinanza attiva, tramite movimenti
nonviolenti
per la Pace che rivendichino il diritto umano al bene comune e alla
felicità
nel riconoscimento delle differenti culture, delle loro tradizioni,
delle
spiritualità implicite e delle esigenze religiose, che necessitano
di
incontro e confronto per vincere la paura dell'altro, dell'ignoto, di
ciò
che non si conosce, nel dialogo positivo e propositivo tra fedi,
culti e
religioni, per costruire insieme la Pace, attraverso percorsi di
speranza e
convivialità, raccontandosi la vita, per scoprirsi tutti migranti e
bisognosi di aiuto, riscoprendo la gioia del dialogo, del porsi in
relazione
nell'amore per la Madre Terra e per tutti gli esseri viventi. L’
ANNUARIO
GEOPOLITICO della PACE apre a tutte le altre tradizioni e religioni
al fine
di raggiungere un'unità di senso e significato, un comune orizzonte
di idee,
in un alto momento di incontro pluralista e democratico, basato
sulla
dignità delle differenze che costituiscono il vero motore attivo e
libertario dei popoli, per i principi sociali, etici e civili, per i
principi valoriali imprescindibili di uguaglianza, fraternità e
libertà all
interno del tessuto sociale, nella costruzione di ponti di
relazioni,
sollecitando l'incontro, l'amore, la pace, oltre i muri, i
pregiudizi, le
guerre, nella valorizzazione di tutti gli esseri umani, della loro
dignità,
specificità, spiritualità e creatività, dove il dialogo sia
considerato
principio intangibile delle Costituzioni Democratiche, per costruire
rapporti di pace e fraternità tra popoli, genti e minoranze, senza
barriere
ideologiche, ma tramite la ferma considerazione del valore dell'aiuto
e del
sostegno umanitario, per una svolta umanistica, in cui il più debole,
l
emarginato, l'oppresso siano redenti, salvati, valorizzati, in questa
nostra
società, dove purtroppo prevalgono l'egoismo, l’individualismo, la
sete
dissennata di potere che muove e provoca la guerra come pretesto di
guadagno
e speculazione, in cui l'intero apparato industriale militare,
l'intera
produzione bellica sono fonte di arricchimento dell'oligarchia del
potere a
discapito del valore della dignità dell'essere umano. La guerra, il
terrorismo sono strumenti di prevaricazione che fomentano la paura,
incitando allo scontro tra civiltà, all'eclisse della ragione umana,
dove
invece lo slancio dialogico agevola l'incontro e il confronto con
l'altro
che è portatore di una differente, relativa e plurale identità,
nell'afflato
universale della convivialità delle differenze, per intessere
relazioni di
pace negli equilibri istituzionali, dettate da scelte politiche
giuste e
ponderate, basate sul valore del bene comune, all'interno della
collettività
umana, nell'alto portato umanistico dell'incontro tra differenti
civiltà,
tra fratelli e sorelle, tra uomini e donne, tra giovani e adulti, in
nome
dell'amore per la Madre Terra e per tutti gli esseri viventi. La Pace
come
“bene comune” deve essere salvaguardata dalle parti in dialogo
all'interno
della società che vede la compresenza di etnie, lingue, culture,
religioni e
tradizioni diverse, nell'ambito dello stesso tessuto territoriale,
dove gli
operatori di pace e di dialogo e tutte le persone hanno il dovere
civico di
arrestare e prevenire la deriva etica e politica, abbietta e corrotta
e
vigilare sui continui attentati agli equilibri costituzionali e alle
coscienze civili, sui rischi di assuefazione al degrado morale e
istituzionale e ad un linguaggio politico aggressivo e volgare che
ostacolano la convivialità all'interno del tessuto comunitario, che
presenta
proprie implicite differenze orientate alla ferma fiducia nella
costruzione
di città del dialogo, disarmate dalle violenze, dalle
discriminazioni, dai
razzismi, dalle paure, dalle solitudini. Nella società
interculturale, il
bene comune non deve essere mercificato e strumentalizzato dalla
logica
perversa del potere delle multinazionali e della capitalizzazione
forzosa
delle risorse e delle fonti energetiche. È necessario intessere ponti
di
dialogo e reti di relazioni per evitare la supremazia dei potentati
dei
signori dell'atomo, del petrolio e della guerra, perché la forza
della
Nonviolenza, la disobbedienza civile consistono proprio nella volontà
di far
prevalere la verità, il confronto pacifico tra le parti, la Pace
senza
ideologizzare i contenuti, evitando strumentalizzazioni, in contesti
plurali
e multiculturali.
La democrazia e la forza della verità devono prevalere sull'egoismo
più
abietto, contro la perversa logica capitalista del potere che vuole
mercificare tutto tramite le grandi lobby del libero mercato e le
multinazionali del liberismo più sfrenato, che disprezzano il valore
dell
ambiente, della persona, del rispetto dei diritti umani, travalicando
il
vero significato e il prioritario principio del bene comune. Ci
dobbiamo
riappropiare dell'azzurro che non è il colore di un becero partito
politico,
ma è il colore del cielo, del mare, dell'aria, dell'acqua che ci
appartengono, sono i nostri beni comuni e dobbiamo difenderli e
tutelarli
dalla privatizzazione mercificatoria, in favore della vita e dell’
appartenenza plurima alle molteplici culture, nell’alto proposito di
superare i pregiudizi consolidati, gestire i conflitti culturali,
stemperare
paure e ostilità, in una concezione di laicità aperta, relazionale
ed
inclusiva che coglie le differenze e la Pace come beni comuni.

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org/cultura/Recensioni_1332597214.htm



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