Azione Nonviolenta- Rivista fondata da Aldo Capitini e diretta da Mao Valpiana



Azione Nonviolenta: un ponte di idee tra culture, generi e generazioni 
per il disarmo e la Pace, contro ogni razzismo e totalitarismo

Azione Nonviolenta- Rivista fondata da Aldo Capitini e diretta da Mao 
Valpiana

L'illustre Rivista Azione Nonviolenta fondata nel 1964 da Aldo 
Capitini e diretta da Mao Valpiana, Presidente del Movimento 
Nonviolento, propone contributi di Elena Buccoliero, Pasquale Pugliese, 
Enrico Peyretti, Johan Galtung, Laura Tussi, Giorgio Nebbia e molti 
altri amici della Nonviolenza
 
http://www.peacelink.it/pace/a/35482.html
 
http://www.peacelink.it/pace/a/35454.html
 
 
MOVIMENTO NONVIOLENTO: UNA CAMPAGNA PER IL DISARMO LUNGA UN ANNO
Al termine del convegno svoltosi a Verona il 20-22 gennaio 2012 per i 
cinquant'anni della fondazione del MOVIMENTO NONVIOLENTO per iniziativa 
di Aldo Capitini, il Movimento Nonviolento promuove una campagna per il 
disarmo da gennaio a dicembre 2012.

Opposizione alla guerra, ai suoi strumenti ed ai suoi apparati. 
Opposizione a tutte le uccisioni.

Opposizione al razzismo e ad ogni altra forma di persecuzione. 
Opposizione ad ogni denegazione di umanita'.

Difesa intransigente dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Difesa della biosfera, casa comune dell'umanita' intera ed intrinseco 
valore.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

La nonviolenza e' la civilta' umana, l'umanita' plurale e solidale, 
divenuta autoconsapevole e responsabile per se' e per il mondo.

LA SCUOLA INTERCULTURALE,

PER UN FUTURO DI PACE

http://nonviolenti.org/doc/An_07.11.pdf

 di Laura Tussi

 L’iniziativa nonviolenta “Ogni vittima ha il volto di Abele”, 
promossa da importanti Istituti di Ricerca per la Pace, nella sua 
assoluta compostezza ed addolorata austerita' ha costituito, nel 
ricordo e nel nome delle vittime, un esplicito appello all'impegno per 
la cessazione delle guerre, per il disarmo e la smilitarizzazione dei 
conflitti, per la pace, la democrazia, la legalita' che salva le vite; 
per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani. A mio avviso 
questi nobili e alti ideali devono essere trasmessi in primis dall’
Istituzione Scolastica.

La scuola deve promuovere l'altro come punto di incontro tra le 
diversità, quale principio attivo di scambio vicendevole e di 
integrazione solidale, dove l'alterità venga accettata e accolta in 
quanto ricchezza e risorsa per conoscere il mondo circostante e se 
stessi.

L'istituzione scolastica è chiamata a promuovere e trasmettere i 
valori della pace, al fine di pensare, concepire e progettare una 
società senza guerre, dove si mobilitino meccanismi positivi di cultura 
della nonviolenza in un ambiente ecosostenibile, in cui le risorse 
delle ricchezze naturali siano spartite equamente tra i ceti e i gruppi 
sociali, nella civiltà delle relazioni tra popoli, genti e minoranze, 
per un'utopia attuale e realizzabile concretamente nel qui ed ora, nell’
attualità del presente.

Un futuro senza conflitti armati è generato dalla condivisione della 
coesistenza tra culture aperte nel tessuto sociale e collettivo, che 
deve promuovere e progettare un processo civile orientato alla pace e 
al dialogo tra culture e religioni, dove l'altro divenga meta di 
condivisione, scambio e confronto pacifico, evitando ogni affronto 
sprezzante e violento.

L'altro è un microcosmo di conoscenza in un pluriverso di differenze 
che permettono di avvicinarsi all'attualizzazione concreta del concetto 
di pace tra popoli, a partire da ogni singolo individuo, chiamato ad 
entrare in relazione con il diverso da sé, al fine di porre in 
comunicazione molteplici entità ed identità che racchiudono ciascuna un 
microcosmo di idee, valori, sentimenti, pensieri, progetti da spartire 
collettivamente nella quotidianità, all'interno degli ambiti 
comunicativi e sociali, dove poter imparare a convivere e ad accogliere 
i caratteri identitari e impliciti nel soggetto che aiuta o chiede 
aiuto, che soccorre chi soffre o è soccorso.

La società intera è chiamata a promuovere i valori e a rivendicare i 
diritti umani contro ogni intenzione basata sul conflitto armato, nella 
pretesa di prevaricazione sull'altro, in quanto occorre immaginare, 
ipotizzare, inverare e realizzare l'utopia contemporanea di un mondo 
senza guerre, dove il più debole venga aiutato e accolto e non 
sottomesso da pretese prepotenti di sfruttamento, prevaricazione e 
riduzione in schiavitù dei più bisognosi.

Il dialogo è una risorsa pedagogica che consente di mettere in 
discussione i propri assunti, le certezze e i presupposti nel confronto 
con gli altri, come atteggiamento positivo tramite cui la pluralità 
delle esperienze può agire come arricchimento reciproco e non come 
volontà di sopraffazione e prevaricazione, promuovendo invece 
comportamenti equilibrati tra il prestare la giusta attenzione nei 
riguardi dell'alterità e il riconoscimento delle differenze.

La scuola è il luogo dove si genera un nuovo orientamento umanitario 
per tradurre gli atteggiamenti negativi di non accettazione e 
condivisione, che nascono da pregiudizi razziali molto diffusi nella 
società, in idealità e comportamenti positivi e costruttivi.

La presenza nella scuola di persone immigrate rappresenta uno stimolo 
a impegnarsi e a interrogarsi sui valori di cui siamo tutti portatori, 
in prima persona, perché l'educazione interculturale rappresenta per la 
scuola un elemento innovativo e critico, che comporta la trasmissione 
di idealità e valori di pace, accoglienza e dialogo con l'altro.

Il sistema educativo è attualmente più che in altri periodi storici, 
sollecitato a cambiare le prospettive pedagogiche e le impostazioni 
didattiche che non rispondono ai mutamenti inevitabili delle pratiche 
educative, nella manifesta necessità di aprire la pedagogia a una 
dimensione interculturale, per una filosofia del dialogo, 
dell'incontro, dello scambio vicendevole nei messaggi educativi e 
valoriali di apertura alle culture altre e di valorizzazione delle 
differenze, nella pace.

Attualmente è necessario aprire l'Italia, l'Europa, il mondo 
all'accoglienza dello straniero, non solo per integrarlo, ma 
soprattutto per riconoscerne e accettarne il valore, nella critica al 
dogmatismo totalitario, nel rispetto delle diversità, nella 
valorizzazione della specificità, della minoranza, della singolarità, 
con l'opposizione al razzismo, al nazionalismo, alla xenofobia, alla 
guerra.

La scuola può insegnare il percorso di un'interazione che consideri 
l'apporto delle culture, cercando di leggerle in una sintesi globale, 
in modo che l'espansione di sè non sia basata sull'annientamento 
dell'altro, riconoscendo invece la pluralità dei contesti culturali, 
favorendo la costruzione di identità flessibili. La scuola è 
responsabile, in quanto istituzione preposta all'educazione, di 
attivare iniziative per estirpare i pregiudizi sugli altri e le paure 
del diverso, facendo in modo di evitare che le incomprensioni si 
radicalizzino nel razzismo, nell’omofobia, nella xenofobia, nella 
guerra.

La scuola deve promuovere la pedagogia dell'incontro, 
dell'accoglienza reciproca, del dialogo costruttivo, per evitare il 
conflitto a livello individuale e collettivo, per incentivare una 
predisposizione alla pace in un mondo che si concepisca privo di guerre 
e di scontri armati.

Note: 

http://nonviolenti.org/doc/An_07.11.pdf 

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

http://www.youtube.com/lauratussi

Allegati

AZIONE NONVIOLENTA per il Disarmo e la Pace (6457 Kb - Formato pdf)
MOVIMENTO NONVIOLENTO: UNA CAMPAGNA PER IL DISARMO LUNGA UN ANNO.
Al termine del convegno svoltosi a Verona il 20-22 gennaio 2012 per i 
cinquant'anni della fondazione del MOVIMENTO NONVIOLENTO per iniziativa 
di Aldo Capitini, il Movimento Nonviolento promuove una campagna per il 
disarmo da gennaio a dicembre 2012. Opposizione alla guerra, ai suoi 
strumenti ed ai suoi apparati. Opposizione a tutte le uccisioni. 
Opposizione al razzismo e ad ogni altra forma di persecuzione. 
Opposizione ad ogni denegazione di umanita'. Difesa intransigente dei 
diritti umani di tutti gli esseri umani. Difesa della biosfera, casa 
comune dell'umanita' intera ed intrinseco valore. Solo la nonviolenza 
puo' salvare l'umanita'. La nonviolenza e' la civilta' umana, 
l'umanita' plurale e solidale, divenuta autoconsapevole e responsabile 
per se' e per il mondo.


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