Disobbedienza civile






Disobbedienza civile

"La disobbedienza civile è una forma di lotta politica, attuata da un singolo individuo o più spesso da un gruppo di persone, che comporta la consapevole violazione di una precisa norma di legge, considerata particolarmente ingiusta, violazione che però si svolge pubblicamente, in modo da rendere evidenti a tutti e immediatamente operative le sanzioni previste dalla legge stessa."

http://it.wikipedia.org/wiki/Disobbedienza_civile





Vi prego di rileggere ancora queste parole e di meditarle almeno un po' nella vostra mente.

Fatto? Bene, adesso chiediamoci: ma per quale accidenti di motivo, se c'è una legge ingiusta, il cittadino si deve fare carico di una violazione, pur sapendo che andrà incontro ad una pena, mentre proprio gli assunti a vita nei ruoli pubblici, che più dappresso si trovano al potere ed hanno mille occasioni per far mettere in discussione leggi errate, se ne astengono caparbiamente, egoisticamente, metodicamente, avendo pure la spudoratezza di giustificarsi dicendo: "ma che ci posso fare io"?

Non sono mai competenti, quando fa loro comodo, costoro. Anzi, spesso e volentieri (pensate agli innumerevoli soprusi di cui siamo fatti oggetto tante volte noi cittadini) si mantengono ferocemente decisi ad applicare le leggi palesemente più ingiuste.


Ma perché tutto questo? Perché chi si fa assumere a vita in un ruolo pubblico ripudia il ruolo di CITTADINO e si ricopre di un ruolo che ebbe origine PRIMA dell'avvento della democrazia. Solo un perfido ideale politico, solo un antisociale meccanismo pre-democratico può mantenere fedele un tizio, una tizia, ad un potere che se ne frega, se ne fotte di fare ciò che più è tenuto a fare: salvaguardare l'interesse del popolo e dei singoli dalle ingerenze e prepotenze dei più forti.

Tutto questo si spiega infatti con una sola parola: fascismo. Non solo in Italia ma dappertutto nel mondo, visto che l'Italia ha da sempre un indubbio ruolo guida in ambito internazionale, le Res Publiche dei vari Paesi sono state mantentute prigioniere di organizzazioni di pretto stampo dispotico, nel nostro caso storicamente definibile fascista.

Questo è successo per una causa precisa: TUTTO quanto riguarda la collettività era, ed è, in mano loro. Sono assunti e fidelizzati a vita nella scuola, nell'informazione, nella giustizia, nella repressione pubbliche. Sono tutti di loro: ESSERI SUPERIORI che hanno ripudiato il ruolo di CITTADINO pur di essere sempre dappresso al, e benvisto dal, potere.


Fuori gli assunti a vita dai ruoli della RES PUBLICA, dentro a turno, fraternamente, cittadini preparati, i quali più della carriera e dello stipendo assicurato baderanno, nel loro stesso interesse, agli interessi della collettività. Non dimentichiamo mai che:

- fiancheggiati dagli statali, i governi scadono facilmente nell'autoritarismo,
- avendo intorno i cittadini, i governi s'ingegnano a divenire autorevoli.


Danilo D'Antonio