Re: [pace] Libia, su Repubblica si continua a disinformare



per moltissimo tempo ho mantenuto per me stessa le mie opinioni riguardante Libia su questa lista. Avrei moltissimo da dire, e baso le mie opinioni e le mie idee su diverse cose, principalmente dalle contatti (nel corso degli anni moltissimi, dato anche il mio lavoro che spesso coinvolge contatto con libici) soprattutto in questi ultimi sei mesi, che sono stati contatti intensi e molto numerosi. Sarebbe una cosa positiva un dibattito che abbandona i dogmatismi e anche toni che secondo me sono offensive verso un popolo che in questo momento sta vivendo una situazione  veramente drammatica e che richiede prima di ogni altra cosa, non i nostri giudizi, ma la nostra comprensione.

Quando leggo il disprezzo verso quelli che si sono opposto a Gheddafi, come se fossero pupazzi totalmente malleabili ai voleri dell’occidente, come se non fossero loro che fisicamente hanno rotto il tabù dell’opposizione, con la risposta violenta che ben sappiamo, (o almeno credo che sappiamo se noi abbiamo anche solo un’attenzione molto distratto e la Libia conosciamo solo per le commedie tra Berlusconi, Gheddafi e le Gheddafine) e con il proprio sacrificio sui campi di battaglia che non hanno cercato ma che la storia li ha fatto trovare davanti a se. Quelli di noi che sosteniamo moralmente la lotta per la liberazione di Libia dal potere assoluto di Gheddafi siamo stati bollati come servi del NATO, come imperialisti e altro, poi siamo stati soggetti agli vari insulti alla nostra intelligenza, dicendo che la Libia è la società più avanzata dell’Africa intera, che Gheddafi stava proteggendo e salvando il continente dagli interessi loschi e che in addizione a tutto questo, che fosse un leader legittimo (se non almeno legittimato dalla sua lunga permanenza) del popolo e che questioni interni non erano mica per noi ad intromettere. Dimenticando che il popolo oppositore non ha mica supplicato per un intervento NATO, di protezione, e per varie motivi, la Lega Araba li aveva offerto nessuna scelta a parte di sottostare alle decisioni del ONU, quelli che sono condivisibili o meno... il fatto sta che c’è un PERCHE’ di una sollevazione popolare di questi dimensioni che vediamo... il perché si trova proprio nelle supposizioni della Sig.ra Correggia: che in una domanda di un organo se le donne fossero stuprate o meno, hanno risposte in modo negativo – secondo lei in un numero risibile.
 
A parte il fatto che 259 sia un numero di tutto riguardo, mi pare capire che la signora non ha presente la cultura libica e anche le conseguenze che attendevano le persone che si erano provato di appellare contro Gheddafi in qualsiasi modo. Non so se ha avuto presente la miccia che ha innescato questo crisi... la manifestazione davanti il prigione di Abu Salim, dove le famiglie di Benghazi delle 1200 prigionieri politici vittime del massacro in quel inferno chiedevano verità per i loro cari. Sappiamo che la manifestazione è finito in sangue, ma sappiamo anche che per riempire prigioni in Libia bastava un nulla... quindi, in Libia, la gente non è abituata ad esprimersi perché sanno che il risultato è punizione e forse morte. Anche, lo stupro in Libia continua ad essere un tabù e una vergogna infinite per le vittime. E’ vastamente sotto-denunciato. Di trovare proprio questo criterio, con la conseguente (almeno ai miei occhi) disprezzo verso quelli che sono le vittime (donne, naturalmente) mi pare la più grande errore di questo ragionamento.
mary rizzo
 
Sent: Wednesday, August 31, 2011 8:13 AM
Subject: RE: [pace] Libia, su Repubblica si continua a disinformare
 
E molti "sinistrorsi" leggono ancora Repubblica? Ma quando capiranno che De benedetti equivale a Berlusconi? Che la stampa, in Italia, NON è libera, ma asservita a personaggi come, appunto, De Benedetti e/oBerlusconi?
Paolo Bertagnolli

> To: pace at peacelink.it; news at peacelink.it
> From: a.marescotti at peacelink.it
> Date: Mon, 29 Aug 2011 05:54:03 +0000
> Subject: [pace] Libia, su Repubblica si continua a disinformare
>
>
> ------Messaggio originale------
> Da: Marinella Correggia
> A: deskesteri at repubblica.it
> A: lettere at repubblica.it
> Cc: Antonio Cianciullo
> Rispondi a: Marinella Correggia
> Oggetto: Pietro Dal Re dalla Libia continua a disinformare! Qualcuno gli dica che la sua fonte è screditata dall'Onu
> Inviato: 29 ago 2011 00:16
>
> L'inviato di Repubblica a Bengasi Pietro Dal Re (che mesi fa in un suo articolo ha attribuito alle parole del povero monsignor Martinelli un significato opposto a quello che avevano, un atto gravissimo anche se monsignore ha lasciato correwre o forse non ne è venuto a conoscenza) adesso in questo articolo http://www.repubblica.it/esteri/2011/08/28/news/stupri_libia_amazzoni-20980520/   alla ricerca del sensazionalismo - ancora più immorale in un paese martoriato dalla guerra - o forse trascinato dal suo evidente amore per i "ribelli", prende una cantonata dmeritevole di essere citata nei corsi di giornalismo. Insomma cinque guardie del corpo ("amazzoni") di Gheddafi avrebbero detto alla dottoressa Siham Sergewa di Bengasi di essere state più volte stuprate (ancora??) da Gheddafi e anche dai suoi figli. La Sergewa è una "nota psicologa infantile (...) alla quale le ex body guard del Raìs hanno raccontato di essere state abusate non soltanto da lui e anche dai suoi figli". Ma !
> il signor Dal Re non ha letto già mesi fa che questa tipa è stata screditata dall'inviato dell'Onu Bassiouni e da Amnesty International? La tipa era stata la fonte dell'accusa urbi et orbi ai soldati libici (governativi) di usare lo stupro come arma di guerra. Cosa aveva fattO? Aveva detto e il mondo le aveva creduto, di aver spedito per posta alle donne dell'Est libico, settimane dopo gli scontri di febbraio, 70.000 questionari a donne libiche, ottenendo indietro ben 60.000 questionari compilati in tre settimane! E di queste, 259 donne avevano confermato di essere state violentate da soldati "di Gheddafi".   Come si può leggere in questo articolo fra molti  http://www.nytimes.com/2011/06/20/world/africa/20rape.html?_r=1&pagewanted=all, diversi esperti avevano guardato con scetticismo a queste affermazioni (possibile che in un contesto di guerra in Libia  si riesca ad avere 60.000 risposte per posta???). Poi il discredito ufficiale: quando Diana Eltahawy,  di Amnesty Intern!
> ational, le ha chiesto¿www.peacelink.it
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