le prospettive del referendum antinucleare



Le prospettive del referendum antinucleare

Mercoledi 1 giugno in via Borsieri, Milano, c/o Spazio Kronos (ore 18.00)

 

Martedi prossimo, avendo Napolitano già promulgato il decreto omnibus (non ha ascoltato gli appelli a non firmare), sapremo se la Cassazione consente o cassa il referendum sul nucleare. O, ancora, rinvia alla Corte Costituzionale, come ipotizzato da Stefano Rodotà.

In ambedue le ipotesi, quella beneaugurata e quella maleaugurata, ci vediamo, come ogni mercoledi (gli aperitivi "NO NUKE"), alle 18.00, in via Borsieri, 12, a Milano, per discutere, da cittadini attivi e sensibili, il che fare.

Se il referendum sul nucleare si fa, a Milano, ci sono le ultime scadenze per cui lavorare: ad esempio il 5 giugno in piazza Duomo, il 10 giugno in piazza Leonardo Da Vinci, davanti al Politecnico...

Abbiamo dei manifesti da attacchinare e del materiale da distribuire. E' bene che andiamo in giro con le spillette antinucleari sulle camice o sulle magliette. Si viene in via Borsieri anche per ritirare del materiale di propaganda.

Se invece venisse scippata la scheda sul nucleare, ovviamente ci si reca comunque a votare, il 12 e 13 giugno, sugli altri quesiti, attribuendo anche un significato democratico generale al nostro voto: dobbiamo ribadire che la sovranità effettiva appartiene al popolo!

Vi sono poi delle proposte che circolano che andrebbero esaminate: lasciare un bigliettino ai seggi, organizzare delle "cabine autogestite", installare in permanenza delle "tende della democrazia" a Piazza Montecitorio (e nelle principali piazze del Paese)...

La lotta, in ogni caso, dobbiamo comprenderlo, resta di lunga durata: i nuclearisti non molleranno, possiamo scommetterci. Il nucleare, a livello mondiale, è sospinto da potentissimi interessi militari e industriali: Fukushima non basta, purtroppo, per chiudere la partita.

Alfonso Navarra - coportavoce Coordinamento Energia Felice

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