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se non fosse una tragedia ci sarebbe da mettersi a ridere
da dedicare a quelli che ancora pensano che si tratti di una missione umanitaria.

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Tempesta su comando Nato, scontro Italia-Francia

21 marzo, 21:12

di Marisa Ostolani

In soli tre giorni la 'coalizione dei volenterosi' si è trasformata in una 'coalizione dei litigiosi' che sta proiettando l'ombra minacciosa delle sue divisioni sulla Nato e sugli alleati europei e inizia a perdere pezzi. Le discussioni che si susseguono non stop da una settimana al quartiere generale dell'Alleanza si sono concluse con una fumata nera. Mentre i ministri degli esteri della Ue, riuniti a Bruxelles, si sono mostrati uniti nell'imporre nuove sanzioni economiche contro il regime libico di Gheddafi, ma molto divisi su modalità e finalità dell'intervento militare. Pomo della discordia è la leadership delle operazioni della missione 'Odyssey dawn' finora condotte sotto il comando di Usa, Francia e Gran Bretagna. L'Italia reclama il passaggio in tempi molto rapidi della catena di comando sotto l'ombrello della Nato. In caso contrario, minaccia di riprendere il controllo delle sette basi militari messe a disposizione della coalizione. Parigi però non cede. Il ministro degli esteri francese Alain Juppé ha dichiarato che "nei prossini giorni l'alleanza é pronta a venire in sostegno della coalizione", ma non ha mai pronunciato la parola coordinamento ed ha ribadito che le operazioni sotto bandiera Nato non sarebbero le benvenute dai paesi arabi. "Siamo in un'operazione voluta dalle Nazioni Unite, portata avanti da una coalizione ad hoc, e alla quale la Nato potrebbe eventualmente portare il suo sostegno", ha rincarato il generale francese Philippe Ponthies, portavoce del ministero della Difesa.

"Per il momento, tenendo conto che c'é già una coalizione internazionale formata non solo da paesi europei e membri della Nato, ma anche da paesi arabi, sembra che il sentimento prevalente è che la coalizione continui", ha dato man forte il ministro degli esteri spagnolo Trinidad Jimenez, senza escludere un ruolo di sostegno della Nato. La querelle ha già provocato i primi danni. La Norvegia ha annunciato oggi la sospensione della sua partecipazione alle operazioni militari in Libia finché non sarà chiarita la questione del comando. "La partecipazione dei sei F16 norvegesi dispiegati nel Mediterraneo dovrà aspettare nuovi ordini", ha messo in chiaro il ministro della Difesa norvegese Grete Faremo. In questa confusione totale, il presidente americano Barack Obama ha cercato di fare un po' di chiarezza. "La Nato verrà coinvolta nel coordinamento" delle future operazione in Libia, ma al momento opportuno, "lascerò al capo di Stato maggiore delle Forze Armate Mike Mullen decidere" i dettagli, ha detto parlando dal Cile. "Voglio sottolineare il fatto che sarà una questione di giorni, non di settimane", ha precisato Obama. Gli Stati Uniti hanno anche annunciato l'intenzione di ridurre presto la loro partecipazione: "saremo un partner tra i tanti", ha detto il presidente. Già ieri gli Usa avevano chiarito l'intenzione di cedere in tempi rapidi la leadership delle operazioni.

Il capo del Pentagono Robert Gates aveva ipotizzato un comando franco-britannico. Ma anche Parigi e Londra non sembrano proprio in sintonia. "Col tempo vogliamo che il comando e il controllo dell'operazione passi alla Nato", ha detto parlando ai Comuni il premier David Cameron, distanziandosi dalla rigidità di Nicolas Sarkozy. Cameron non ha però indicato la tabella di marcia del passaggio di consegne. A sostegno della richiesta italiana si è espresso apertamente il ministro degli esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn. "Il solo modo di impegnarsi per un paese come il Lussemburgo, come del resto per molti altri, è nell'ambito di una cornice della Nato", ha motivato. "Bisogna decidere chi fa cosa in quanto questo gioco tra la coalizione e la Nato fa del male alla comunità internazionale", ha spiegato il ministro. Anche Belgio, Danimarca e Romania hanno reclamato un ruolo di primo piano per l'Alleanza. Per il ministro degli esteri Franco Frattini, "c'é un consenso crescente" tra i partner. "Mi aspetto una decisione tra domani e dopo domani", ha detto. Le discussioni alla Nato procedono a rilento. La Turchia ha bloccato ieri i piani per un'eventuale missione di 'no fly-zone' e chiesto anche oggi paletti molto precisi per un intervento dell'Alleanza in Libia. Il premier turco Tayyap Erdogan ha espresso una chiara irritazione per il protagonismo francese.