ambientalisti russi - fatemi il piacere



Ogg: ambientalisti russi - fatemi il piacere

DA PARTE DI ALFONSO NAVARRA - OBIETTORE ALLE SPESE MILITARI E NUCLEARI
 
Nella Russia sotto il flagello dell'effetto-serra, devastata dalle fiamme, con le temperature roventi che riscaldano laghi e fiumi da cui si ricava l'acqua di raffreddamento (?) delle centrali nucleari, con gli incendi che fanno saltare i tralicci elettrici e quindi i meccanismi per il funzionamento dei reattori, la tecnologia atomica sta dimostrando tutta la sua vulnerabilità e pericolosità.
Ma personalmente starei molto attento a fare i discorsi sull'economicità o non economicità della stessa, nulla avendo capito di ciò che fa parte dell'essenza della "ricchezza" come viene concepita e praticata nel sistema sociale in cui effettivamente operiamo.
I signori ambientalisti - che non sono "ecologisti sociali" - credono davvero (vedi esempio sotto riportato) che una Russia senza armi atomiche e senza centrali nucleari, nel mondo reale del "gioco della potenza", sarebbe meno claudicante e più competitiva?
Provino a rispondere a questa domanda: quale è il Paese, in assoluto e in percentuale, più indebitato del mondo?
Come mai questo Paese non viene dichiarato fallito e tutti si precipitano a comprare i suoi titoli di Stato?
Come mai la moneta di scambio del mondo è fornita da questo Paese?
La potenza militare e la capacità di gestire politiche "imperiali" non ha nulla a che vedere con tutto ciò?
La potenza militare non è esaltata al massimo dall'armamento atomico?
E l'armamento atomico non deve portarsi appresso, per vari motivi che non sto qui a ripetere, il suo codazzo di centrali elettronucleari?
Credono davvero che i prezzi delle risorse energetiche li facciano i "mercati" intesi come libero gioco della domanda e dell'offerta?
Secondo loro, le guerre che da 60 anni tormentano l'area mediorientale c'entrano o meno con la determinazione del prezzo del petrolio?
Sanno o non sanno che dietro la fissazione di un prezzo si gioca anche un rapporto di potere, cioè di minaccia e di uso della coercizione violenta?
Si immaginano che il valore quasi nullo delle risorse naturali (e quindi la modesta remunerazione di chi dispone delle materie prime) sia un dato tecnico o la risultante di un gioco conflittuale di forze sociali e culturali, che penalizza, allo stato, il "debole" e - relativamente - "disarmato"?
Imitando Totò mi viene da sbottare: signori ambientalisti (in questo caso russi), fatemi il piacere!
Non siate patetici, come certa sinistra, che pretende di insegnare ai "padroni" il loro mestiere, cosa serve a "crescere", a "fare profitto"!
L'economia, come l'ecologia, non è fatta di dati indipendenti, "oggettivi", neutrali, rispetto ai conflitti sociali che sono oggi, come ieri e l'altro ieri, conflitti di potere e di potenza.
Se vogliamo salvare il mondo, e con esso la nostra pelle oggi, invece di prendere sul serio le cavolate che ci propina l'ideologia dominante, dobbiamo imparare a pensare e proporre categorie culturali diverse e alternative rispetto a quelle correnti quando parliamo di "economia", proprio perchè, se non lo avete capito, la "tecnologia finanziaria", cioè la "crescita" del PIL fondata sull'indebitamento monetario, è del tutto analoga a quella atomica: si fondano ambedue su un "equilibrio del terrore" che non può reggere e che prima o poi ci condurrà al precipizio...
Noi non siamo quelli - me ne convinco sempre di più - che possiamo promettere alla gente di continuare il "consumismo" garantendogli per di più il rispetto della natura: la botte piena e la moglie ubriaca.
Mi dispiace, ma bisogna uscire da questo stile di vita, quindi dal modo attuale di produrre, di consumare, di valutare beni e servizi: si deve entrare in una nuova logica economica.
Il sogno egoistico che si diventi felici con la carrozza ad uso singolo motorizzata per tutti - a benzina "verde"?- e con la villetta di proprietà familiare al mare e in campagna - con materiali "ecologici"? - (il consumismo è l'ideologia del "privilegio di massa": un ossimoro) non ce lo possiamo più permettere su questo Pianeta, che è stato sottoposto a stress più del dovuto.
Non trovate?
A parole sembrerebbe di sì, ma poi non riuscite ad andare fino in fondo nei vostri ragionamenti.
Volenti o nolenti dovremo imparare a cercare la felicità in altro: nella relazioni, nella cultura, nella salvaguardia dei beni comuni, nella garanzia dei diritti collettivi (salute, istruzione, casa..), soprattutto nella ricerca della Verità (e delle verità).
Come da millenni ci stanno predicando, inascoltati, tutti i grandi saggi dell'umanità: Confucio, Buddha, Gesù Cristo, Maometto...
Se costoro erano degli stolti, cominciamo a seguire finalmente la loro lucida e giocosa "follia" che - pensiamoci bene - è alla nostra portata e che forse potrà davvero mantenere la sua promessa, anche se espressa in modo più tedioso degli spot pubblicitari.
Sforziamoci un po' e non ci sarà difficile convenire che abbiamo da perdere solo le catene delle nostre illusioni: vale a dire, la causa della nostra infelicità presente.
 
 
la citazione che segue è tratta da :
 
Claudio Messora
_.._.._.._.._.._.._.._.._.._.._.._.._.._.._.._.._.._.._.._.._
Website: http://www.byoblu.com
Fax: +39 02700503961
Mob: +39 3939607481
email: byoblu at byoblu.com

 
"Secondo Ecodefense!, gruppo ecologista russo, i piani di costruzione di nuovi impianti porteranno la Russia verso l'instabilità energetica e verso nuovi incidenti, i quali si intensificheranno, dato che le condizioni climatiche estreme sono attese con sempre maggiore frequenza. Appare ovvio, secondo Ecodefense!, che in epoca di importanti cambiamenti climatici, la produzione di energia deve fondarsi su fonti rinnovabili, che stanno diventando sempre più economiche e soprattutto sono sicure per le persone e per l'ambiente.
« Il governo russo si sta condannando con le sue stesse mani. E' solo questione di tempo prima che le correlazioni antropologiche con le mutazioni climatiche vengano provate definitivamente. Più il tempo passa senza che vengano prese le necessarie misure, più saranno ingenti le perdite economiche che dovrà affrontare», sostiene Vladimir Slivyak, co-responsabile di EcoDefense!"