Sto con Emergency e contro la nostra guerra in Afghanistan



Messaggio telegrafico per motivi di tempo.
Moltissimi hanno espresso la propria solidarieta' ad Emergency, spero che domani a Roma ci sia moltissima gente. La mobilitazione rischia pero' come al solito di essere brevissima, spero come tutti in una rapida liberazione dei tre, e un po' vaga nei contenuti. Il messaggio di Strada e' contro "tutte le guerre" in maniera netta ma questa sua posizione chiara "controtutteleguerre" e "antimilitarista" rischia di essere notata da pochi. Non solo perche' l' emergenza attuale e' la liberazione dei tre attivisti-professionisti di Emergency, ma anche perche'qualcuno tra coloro che esprimono la propria  solidarieta' a Strada non ha piacere che questa parte del messaggio di Strada arrivi al grande pubblico. Penso quindi che coloro che sono solidali con Emergency e anche nettamente contro le cosidette missioni di pace cerchino di rendere visibile la propria posizione.Riporto di seguito un intervento della Rete dei Comunisti. Non mi definisco comunista da moltissimo tempo e conosco benissimo le posizioni della Rete dei Comunisti che non condivido. Condivido invece quasi totalmente la sostanza di questo testo.
 

In piazza sabato 17 aprile in solidarietà con Emergency

Per il ritiro immediato delle truppe italiane dall’Afghanistan
Per contrastare ogni complicità dell’Italia nelle guerre coloniali

La Rete dei Comunisti
La Rete dei Comunisti invita tutte e tutti a partecipare alla manifestazione di sabato 17 aprile per la liberazione dei tre volontari di Emergency sequestrati dal governo –fantoccio afgano e dai militari del contingente NATO in Afghanistan.

L’ennesima provocazione contro Emergency ha lo scopo dichiarato di togliere di torno ogni testimone scomodo nelle zone di guerra in Afghanistan dove le truppe USA e NATO (incluse quelle italiane) si stanno rendendo responsabili di tutti i crimini conseguenti e derivanti da una guerra di occupazione che – come dimostrano i fatti storici - non potranno mai vincere sul suolo afgano.

Ma la provocazione contro Emergency non vuole solo togliere di mezzo dei medici che fanno seriamente e coerentemente il loro lavoro prestando soccorso a tutti i feriti senza alcuna distinzione, i governi USA e della NATO vogliono infatti screditare e azzittire una organizzazione umanitaria che non ha mai accettato l’ipocrisia di curare gli effetti della guerra rinunciando a denunciarne le cause. In questo sta la coerenza di Emergency e il valore della sua indipendenza dalle logiche che hanno portato moltissime Ong e organizzazioni umanitarie dentro la zona grigia della collaborazione con gli interventi militari delle potenze occidentali.

Sabato 17 aprile è giusto essere in piazza con Emergency per affiancarla di fronte all’ennesimo attacco che sta subendo sia sul campo in Afghanistan sia da parte del governo italiano, apertamente complice dell’intervento militare nel mattatoio afghano.

Non possiamo però rimuovere il fatto che Emergency e tutte le forze politiche, le associazioni, i movimenti che si sono battuti e si battono contro la guerra e le occupazioni neocolonialiste, non hanno trovato mai alcun sostegno da parte dell’opposizione parlamentare, la quale ha votato sempre e sistematicamente a favore del mantenimento della missione militare italiana in Afghanistan.

Il PD o l’Italia dei Valori si nascondono infatti dietro i riti e i vaghi contenuti delle varie marce Perugia- Assisi o dell’ipocrita equidistanza tra occupanti e occupati in Palestina o si appiattiscono sulle scelte politiche dell’amministrazione USA di Obama in Medio Oriente o in America Latina tutt’altro che ispirate da sentimenti di pace.

Pensiamo, al contrario, che come sostenne proprio Gino Strada alcuni anni fa, oggi la discriminante non è più un generico discorso sulla pace ma il come ci si schiera e si lotta contro la guerra.

Per questo sabato 17 aprile saremo in piazza insieme a tutti coloro che hanno assunto questa discriminante come valore e come principio per la loro azione politica concreta. Ma ci saremo anche per riaffermare ancora una volta la richiesta del ritiro immediato del contingente militare italiano dall’Afghanistan e il rifiuto di ogni complicità dell’Italia con le guerre di aggressione verso altri popoli.

La Rete dei Comunisti


 
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