Roma, 14 aprile h 20: Riunione aperta dell'Assopace Roma



 
Cari/e tutti/e,
 
mercoledì 14 aprile dalle ore 20, presso la Sede di Unponteper - Casa dei Diritti sociali in Piazza Vittorio 132, avrà luogo una riunione aperta dell'Associazione per la Pace - Roma per rilanciare le sue attività e presentare pubblicamente le campagne 2010 sulle quali è impegnata.
 
Saranno presenti anche Luisa Morgantini - già vice Presidente del Parlamento Europeo e membro dell'Associazione per la Pace Nazionale - e Farshid Nourai, coordinatore nazionale dell'Associazione.
 
Nel corso della riunione aperta, ciascuno/a dei/lle partecipanti potrà decidere se e come dare il proprio contributo alle attività dell'Assopace Roma, aderendo anche solo ad una delle campagne in corso, compatibilmente con i tempi e le energie a sua disposizione.
 
A seguire troverete una descrizione delle campagne 2010 sulle quali sono concentrate le attività dell'Associazione per la Pace.
 
Vi aspettiamo numerosi/e per riunione e aperitivo a seguire!
 
Associazione per la Pace - Roma
+39 328 5657662

Le campagne dell’Associazione per la Pace del 2010 sulla Palestina.

  1. Sostegno alla Rete Internazionale per la resistenza nonviolenta.

La resistenza nonviolenta palestinese è un crescente movimento popolare che lotta per l’autodeterminazione e una soluzione di pace giusta. La strategia di lotta è basata sulla creatività e sull’azione congiunta con attivisti israeliani e internazionali. Molti attivisti da diversi paesi e noi dell’Associazione per la Pace,ci siamo riuniti per creare una rete internazionale di sostegno ai comitati popolari di Bi’lin e Ni’lin, costituitisi in Comitati dopo la quarta conferenza di Bil’in del 2009, e a tutte le realtà di resistenza nonviolenta palestinese. Israele cerca di soffocare questa unione dei Comitati Popolari, attraverso una dura repressione, che già in diversi casi è sfociata nel sangue. I nostri obiettivi sul tema possono essere così riassunti:

-Aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica e della classe politica sul tema, e la visibilità della terribile situazione dei palestinesi costretti a vivere sotto occupazione e con il muro di segregazione.

-Migliorare il collegamento tra i gruppi della società civile che lavorano in solidarietà con questo movimento e creare un canale di comunicazione permanente con i Comitati.

-Aumentare la capacità di pressione sulle rappresentanze politiche, suscitando l’attenzione dei media.

-Promuovere iniziative che portino alla formazione di Corpi Civili di Pace e al rafforzamento della presenza internazionale di sostegno ai Comitati.


  1. Palestinesi rifugiati in Libano(e nei paesi limitrofi) .

Intendiamo proseguire le attività dell’Associazione per la Pace in Libano. Il dramma dei profughi non può essere dimenticato nel turbinio degli interessi politici e economici. Il primo strumento è quello dei viaggi; i viaggi vogliono portare la nostra solidarietà ai profughi e dire a loro che non sono dimenticati.
L’obiettivo è anche dare la possibilità ad attivisti italiani e a tutti coloro che hanno nel cuore la giustizia, di conoscere questo dramma da vicino e approfondire la situazione politica e sociale libanese.
Le missioni si completano al ritorno in Italia, dove le persone che hanno toccato la realtà con le loro mani parteciperanno all’organizzazione delle iniziative di sensibilizzazione e solidarietà o allo sviluppo sul territorio e in contesti formativi, come ad esempio gli istituiti scolastici, di Progetti dell’Associazione; a questo proposito, si è concluso da poco, nell’ambito del bando promosso dal Municipio XI, il progetto Bando delle Idee- “Intrecciando idee per il Futuro”. Nell’ambito di questo progetto alcuni attivisti dell’Associazione si sono recati nel giugno 2009 in Libano presso il Campo Profughi di Chatila; il prodotto di questa intensa esperienza in collaborazione con il partner locale lo “Youth Center di Chatila”, sono stati un documentario e una splendida mostra fotografica. Inoltre sempre nell’ambito del progetto, una ragazza di Chatila e il responsabile del centro giovanile di Chatila, sono venuti a Roma ed hanno attivamente contribuito alla sensibilizzazione sul tema della condizione dei profughi palestinesi.

Nel 2010 dunque l’obiettivo principale è quello di sviluppare il lavoro fatto, cercando di diffondere nel territorio Romano e laziale, i risultati del progetto “Intrecciando idee per il futuro”.

La prossima missione in Libano avrà luogo dal 3 al 10 aprile 2010; i contatti per le iscrizioni li trovate sul sito www.assopace.org


  1. Tribunale Russell per la Palestina  

Il Tribunale Russell per la Palestina è promosso dalla Bertrand Russell Foundation, nel solco della tradizione di quello che fu il Tribunale Russell per il Vietnam nel 1967; l’iniziativa è nata in risposta ai crimini di guerra, così come riconosciuti dall’ONU, durante l’operazione militare israeliana “Piombo Fuso” del 2009, e in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia Internazionale che ha dichiarato illegale il muro costruito da Israele.

E’ iniziativa civica che promuove il Diritto Internazionale come strumento per la risoluzione pacifica della questione Palestinese; le decisioni non sono giuridicamente vincolanti ma dotate di grande autorevolezza per la composizione della giuria internazionale e per la competenza dei testimoni chiamati a portare il proprio contributo.

Gli obiettivi del Tribunale sono quelli di portare all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale, le violazioni da parte di Israele dei diritti umani,sociali, economici e politici dei Palestinesi. Il Tribunale ha però un obiettivo più ampio che è quello di evidenziare le responsabilità dell’ONU, dell’Unione Europea e degli Stati membri e delle compagnie private che operano in Palestina, in diverse sessioni. La prima sessione si è svolta a Barcellona nei giorni 1-2-3 marzo, sulle responsabilità dell’Unione Europea per non aver adottato le misure necessarie a porre fine all’impunità internazionale di Israele, e a portare ad una soluzione giusta e duratura del conflitto.

Il Tribunale è organizzato in Comitati nazionali, e il capofila del Comitato italiano è l’Associazione per la Pace.

L’obiettivo per il 2010, è di portare all’attenzione anche in Italia, come accaduto in Spagna per la prima sessione, i temi di cui il tribunale si occupa, e di rafforzare la rete di società civile che sostiene il tribunale in Italia,in modo da prepararsi in futuro ad una sessione italiana del tribunale, su un tema specifico.


  1. Campagna BDS – Stop Agrexco Italia L’Associazione per la Pace aderisce alla campagna internazionale di BDS (boicottaggio disinvestimento e sanzioni nei confronti di Israele) ed in particolare, ha aderito alla campagna per fermare l’importazione non legale di prodotti dai Territori Occupati (West Bank) messa in atto dalla Carmel Agrexco; la Carmel Agrexco è responsabile dell’importazione in Europa del 70% dei prodotti agricoli provenienti da quelli che dovrebbero essere territori palestinesi, e che invece sono controllati, in disprezzo di tutte le norme internazionali, da Israele, che impedisce ai Palestinesi il libero sfruttamento delle proprie risorse.
    L’Assopace Roma, in collaborazione con Stop- Agrexco Roma, aderisce e organizza iniziative di pressione e sensibilizzazione sul territorio romano, contro la Carmel.

IN ITALIA

L’Associazione per la Pace è composta da numerosi gruppi territoriali sul territorio nazionale. La vocazione dell’Associazione per la Pace è sicuramente, per storia sua e dei suoi attivisti, una vocazione di tipo internazionale,improntata alla diffusione della cultura della pace e della nonviolenza su temi come Palestina, Balcani, Kurdistan ecc.

Ma i gruppi territoriali dell’associazione si occupano anche di temi che ci coinvolgono qui, direttamente sul nostro territorio, in Italia; si tratta di temi fondamentali come il disarmo, l’acqua come bene pubblico, la lotta al razzismo e all’intolleranza e il rispetto della legalità.

Un obiettivo di questo gruppo per il 2010 e gli anni a seguire potrebbe e dovrebbe essere quello di affiancare alla propria lotta per la Palestina, anche una lotta che parta da qui; l’idea è quella di creare una rete con altri gruppi territoriali dell’assopace sulla base di temi che vogliamo portare anche a Roma. Uno scambio, una sorta di gemellaggio, che in questi tempi in cui in Italia tutti i diritti fondamentali sono messi in discussione, potrebbe essere un’iniziativa utile per cominciare a fare un po’ di resistenza nonviolenta su questioni nazionali, ma che in realtà riguardano i diritti di tutti.