Paura e libertà



Paura e libertà

Il rapporto inversamente proporzionale che si è innescato fra paura e libertà è di tutta evidenza; a una maggior paura corrisponde una minore libertà. Quest’ultima fino a qualche tempo fa veniva intesa come un tutt’uno - per così dire - come “il globo della libertà” di cui si aveva diritto a godere. 
Essa è adesso sminuzzata dalla prorompente paura. 

Alcune persone sono abilitate a usufruire di alcune libertà anziché di altre; tutte comunque ridotte a piccole dosi e confinate entro staccionate.

Due “piccoli” esempi.
Se si partecipa a un incontro presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna, si può entrare in bagno solo se in possesso di un badge che risulti al momento abilitato. 
Ai compassati dipendenti pubblici è stata vietata una manifestazione sindacale davanti alla sede locale di Forza Italia. 

Ci vuole la password, il permesso per fare le cose. E’ diventato normale un paradosso: “essere autorizzati a godere della libertà”.

Chiudo parafrasando Jean Baudrillard de La società dei consumi: il luogo della paura è la vita quotidiana.     

26/9/8 – Leopoldo BRUNO