Re:[pace] articolo grimaldi



Ciao Manielle, Fulvio Grimaldi è un ottimo giornalista che riporta in maniera lucida e acuta una realtà spietata e senza temere mai porta avanti con dignità questo suo lavoro. 
Anche a me ha colpito molto questo suo articolo e ne ho preso spunto per riportarne e personalizzarne uno stralcio nel mio blog. Credo sia un tema di grande attualità.
Ciao e se vuoi lascia una traccia nel mio blog: http://www.vincenzocaldarola.blogspot.com/

--------------------------------------------------------------

> ciao a tutte/i sono una nuova iscritta e vorrei condividere questa mail giuntami tramite una mia amica.
> ne sono rimasta colpita e se qualcuno volesse esprimere un suo parere..ma non so' chi sia fulvio grimaldi..
> saluti
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> Necrofori, necrofagi
> 
> Un paese dell’illegalità e dell’assassinio di massa fisico e sociale, che a perfezione si inserisce nell’incastro della guerra preventiva, globale, infinita.
> 
> Centinaia di nostri militari sono morti, o stanno morendo, uccisi dalle gerarchie politiche e militari che li hanno spediti senza protezioni in teatri all’uranio, di guerra o di esercitazioni. Decine di migliaia sono le vittime militari tra i veterani Usa delle due guerre all’Iraq. Da uno studio del governativo Centro per gli Affari dei Veterani, a Washington, risulta che il 67% dei bambini nati da veterani della Guerra del Golfo denunciano deformità genetiche e patologie gravi alla nascita: mancano gli occhi, i cervelli, gli organi genitali, orecchie, bocche, nasi, arti. Milioni di innocenti spendibili e da sfoltire nel Sud del Mondo sono stati distrutti e si lasciano dietro generazioni a non finire che nascono mostruosizzate e non vivranno mai, nel senso della vita, per quattro miliardi e mezzo di anni. L’uranio ineliminabile avanzato dalle centrali nucleari, ceduto gratuitamente ai guerrafondai, è con la droga, le bombe e la devastazione ambientale, il simbolo e il rompig!
>  hiaccio di un’oligarchia criminale che, per allargarsi e togliersi dai piedi esuberi e disturbatori, si propone – nel caso migliore acconsente – l’eliminazione della maggioranza delle specie viventi. Stupefacente è che né la gente in generale, né le sinistre nello specifico, e neppure il papa, all’apparenza tanto tormentato dalle privazioni dei poveri, prestino a questa strategia di olocausto planetario l’attenzione centrale e la massima informazione-mobilitazione. 
> 
> Ne va di qualcosa che supera perfino i confini della lotta di classe, già di per sé obnubilata e deviata verso subordinate. Tra il 1991 e il 2003 gli Usa hanno cosparso l’Iraq di quasi cinquemila tonnellate di uranio. L’hanno scagliato su Somalia, Jugoslavia, Afghanistan. E’ stato adoperato in Libano, insieme ad altri orrori chimici ed elettromagnetici. Gli elementi radioattivi e chimici dell’uranio entrano nella catena alimentare attraverso acqua e suolo, volano col vento a distanze imprecisabili, anche se nessuno potrà mai ricondurre l’esponenziale crescita delle nostre patologie al loro probabilissimo innesco. Cernobyl sta alla diffusione militare dell’uranio 238 e 235, come il ponentino romano sta a Katrina. E, con tutto questo, il governo Usa allestisce campagne belliche che prevedono l’uso non solo di proiettili all’uranio, ma addirittura di ordigni atomici, seppure chiamati "mini" e gli ex-capi di Stato Maggiore di Gran Bretagna, Olanda, Germania e Francia, padroni de!
>  lla Nato, hanno pubblicato a gennaio un documento collettivo in cui si perora il riarmo atomico in vista dell’arma nucleare da adoperare contro la "proliferazione terroristica". Nessun governante o politico li ha richiamati all’ordine, o alla sensatezza. Del resto, sono loro a comandare, a decidere strategia politiche che corrispondano ai profitti del complesso militar industriale. Nella rovina dell’economia capitalista, sempre più evidente a partire dal suo cuore statunitense, il PIL, vale a dire la ricchezza degli strati privilegiati, dipende dalle guerre, dalla costante espansione produttiva e finanziaria dell’industria militare (armi, elettronica, spazio, chimica, farmaceutica, metallurgia, sicurezza). 
> 
> 
> Uranio per ridurre la densità umana
> 
> Gli scienziati dell Uranium Medical Research Center hanno registrato nelle urine in Iraq, Afghanistan, ma anche in paesi assai lontani, livelli di radioattività anche venti volte superiori a quelli normali. Nel convegno sulle armi all’uranio, impoverito o non, tenutosi ad Amburgo nell’ottobre del 2003, scienziati di tutto il mondo hanno documentato lo spaventoso aumento di tumori e deformità alla nascita, ovunque siano state usate queste armi. Le quasi mille tonnellate allora già gettate sull’Afghanistan corrispondevano a 83.000 bombe di Nagasaki. La quantità usata sull’Iraq equivale a 250.000 bombe di Nagasaki (Università Ryukyus di Okinawa). Per aver denunciato questi orrori, una biologa irachena, Ouda Hamash, membro del Consiglio della Rivoluzione, è stata definita "Dottoressa Veleno" e imprigionata dagli Usa. L’avevo ascoltata e poi intervistata negli anni ’90 a Baghdad quando, per prima al mondo, documentò scientificamente, incontrando anche scienziati europei e veteran!
>  i Usa, l’uso dell’uranio (allora negato) e i suoi effetti genocidi. Glie l’hanno fatta pagare. Nel 1989, prima delle due guerre, in un Iraq dalla sanità esemplare, le deformità alla nascita erano 11 su centomila. Nel 2001, dopo dieci anni di embargo, erano cresciute del 1000%.. Si può immaginare cosa abbiano prodotto le 4000 tonnellate di uranio del 2003. A Basra mi era occorso di visitare l’ospedale pediatrico, già privato dall’embargo di farmaci e supporti sanitari. La mortalità infantile era decuplicata, i neonati deformi, con gli organi mancanti, o spostati come in un puzzle impazzito. Non si leveranno mai più dagli occhi della mente. E non ci avevano ancora messo la denutrizione (due terzi dei minori iracheni nel 2007), il totale collasso del sistema idrico e fognario (ecatombe per diarree e dissenterie), la frenesia assassina dei marines e la pulizia etnica delle milizie di governo e filo iraniane. Per misurare la dimensione criminale di chi ci governa,pensate che, di!
>   questo passo, grazie ¿
> Altri strumenti di morte di massa
> 
> Al traffico delle sostanze stupefacenti, i cui centri di produzione si trovano tutti sotto controllo Usa, ci si aspetta, oltreché profitti calcolati dell’Osservatorio Mondiale di Parigi in oltre un trilione di dollari l’anno e che entrano nel circuito finanziario ufficiale, così sostenendo i poteri esistenti, si deve attribuire un ulteriore decimazione della popolazione mondiale. Nascono e partono, sempre sotto controllo Cia, da Colombia, Afghanistan, Triangolo d’Oro, ora anche dall’Iraq dove, sotto il regime degli occupanti e dei criminali loro fantocci, al posto di fragole e verdure ora si coltivano papaveri. Attraversano corridoi fidati e controllati come i Caraibi, il Kurdistan iracheno, laTurchia, il Kosovo-Albania. Infine si riversano nel sangue di milioni di emarginati e disperati, come di giovani generazioni alla ricerca di senso, sotto forma di migliaia di tonnellate di morti psichiche o fisiche. 6000 tonnellate solo dall’Afghanistan occupato da Usa, Nato e complici!
>   signori della guerra, nel 2007, anno record, ma i primati si succedono. E’ grottesco, se non agghiacciante, che la triade papa-ceto politico-Giuliano Ferrara abbia la sfrontatezza di invocare la moratoria della pena di morte (da accoppiare subito a quella dell’aborto, grata ai baroni banditi), mentre tace e, per la parte maggiore, sostiene la pena di morte collettiva inflitta a interim popoli senza che il mondo fiati. In Iraq, secondo l’autorevole società britannica di sondaggi ORB che ha condotto ricerche con tecnici su tutto il territorio del paese, nel settembre 2007 stavamo a 1,2 milioni di vittime causate dal conflitto, dato che conferma quello di oltre 600mila nel 2005 dell’altrettanto rispettata rivista medica Lancet. Non sorprendentemente "il manifesto" senza più Chiarini prende per buoni i 35-40mila morti registrati dall’ Irak Body Count, una Ong cara al Pentagono perché elenca solo i decessi pubblicati nei media governativi. Il precedente conflitto aveva ucciso c!
>  entomila iracheni. L’e¿
> Il contributo necrogeno degli agro combustibili e del lavoro
> 
> A far smagrire l’umanità in eccesso ci penseranno anche gli agrocombustibili, che "il manifesto" insiste a chiamare "biocombustibili", anche se il brasiliano Frei Betto correttamente li chiama necrocombustibili. Lo sciagurato accordo tra la speranza spenta Lula e l’obbrobrio confermato Bush è destinata a incrementare non solo la deforestazione dell’Amazzonia che ci fa respirare (già una Francia e un’Italia combinate sono andate), ma il numero dei morti di fame nel mondo, da un miliardo oggi a quattro miliardi domani. Se i piani per la produzione di etanolo da soia, canna, grano, mais, verranno attuati, si toglierà all’alimentazione umana, a vantaggio di quella delle già necrogene automobili, un abbondante terzo del terreno coltivato. Visto che la deforestazione a scopo di pascolo e legname va aumentando a ritmi vertiginosi, le industrie del legno faranno superprofitti, i ricchi mangeranno più carne (che gotta li colga!) e una gran fetta di popolazione umana si toglierà dai c!
>  oglioni. 
> 
> 
> 
> 8000 morti sul lavoro dal 2001 al 2006, da tre a quattro al giorno, con la regolarità del pendolo. Si esagera dicendo che anche l’ininterrotta e immutata cadenza delle morti sul lavoro non sia effetto solo di colposa negligenza e di disprezzo della vita di sottoposti, ma che corrisponda a una precisa pianificazione di eliminazione di esuberi? Non sarà lucida intenzione del singolo Krupp di turno, ma l’indifferenza e la non messa in opera di misure di salvaguardia dell’incolumità rappresentano un assalto alla vita del lavoratore che a me non pare tanto distante da quello che i colonialisti compiono contro popoli inferiori da rimuovere. Che si tratti di città da radere al suolo come Falluja, di popolazioni da estinguere nella fame, nella sete e nelle stragi a casaccio, come a Gaza, di quartieri proletari e neri da annegare e poi restaurare alla speculazione come a New Orleans (dove fecero saltare gli argini a protezione dei quartieri neri: migliaia uccisi, duecentomila dispers!
>  i, 7 scuole pubbliche dove ce n’erano 123, 31 private al posto di 7), di operaie da stroncare nelle maquiladoras messicane delle multinazionali, di emarginati da far scomparire nella favelas, lontano da Copacabana. Quando le borghesie capitaliste e colonialiste occidentali prendono possesso di un paese, l’immediato obiettivo è quello di renderlo una fonte di arricchimento legale e criminale e uno strumento di morte. A questa bisogna servono l’impoverimento fino all’inedia, la distruzione delle infrastrutture alimentari (agricoltura, foreste, acqua) e igieniche, la droga, il traffico di donne, bambini, organi, forza lavoro schiavista. Pensiamo a quella fogna in cui è stato trasformato il Kosovo da Ong, Nato e basi Usa. Pensiamo all’America Latina dove, fatte salve le grandiose innovazioni in Venezuela, Bolivia e Ecuador, la denutrizione colpisce 52, 4 milioni di persone, il 10% della popolazione. Con la malnutrizione si arriva a metà. In Brasile, ma anche in Messico, Perù, C!
>  olombia, Centroamerica¿FULVIO GRIMALDI
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> --
> Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink.
> Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
> Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/pace
> Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace
> Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
> http://web.peacelink.it/policy.html
> 
>