Articolo de "La Stampa": antipolitici BUFFONI e IGNORANTI!!!!



DA www.obiettivo.info/FabioNews
Politica italiana - informazione - un altro mondo.

Questa e' l'informazione italiana, cio' che leggono  i pochi
fortunati che non si affidano solo alla televisione. Leggo
raramente questi pseudo giornali che spargono
disinformazione a piene mani ma quando mi capita capisco
perche' il GIORNALE PIU' LETTO DI TORINO e' conosciuto tra
gli "amici" come "la bugiarda"!!!
La lettura e' consigliata a tutti i buffoni, ignoranti,...
che pensano che sia il momento di fare qualcosa per cambiare
al situazione!! Lasciate fare a chi sa!! tornate a casa
zitti e buoni... non vi immischiate!!!
Fabio

Da la prima pagina de LA STAMPA di Sabato (tra parentesi i
commenti del sottoscritto)

Arrigo Levi
LA CRISI E LE SFIDE GLOBALI
    Si direbbe che la stagione dell’antipolitica stia
per finire, o forse sia già finita: (Non ve n'eravate
accorti?!?! se lo dice lui...) anche se si annunciano
bizzarri colpi di coda di un «movimento» che si ispira,
più che a una vera passione civile, alle esperienze del
mondo dello spettacolo. Credo che gli italiani sapranno
distinguere tra le iniziative politiche da cui dipende il
loro avvenire, ed eventi che fanno tanto show business.
(Capito?!?! siamo solo dei buffoni!! Quale passione
politica!!)
Ma si tratta di vedere se la rinnovata stagione della
politica, (Rinnovata?!?!?) nel corso delle settimane di
ambiziose ristrutturazioni del mondo dei partiti (Facce
nuove, idee chiare, scordamm'o'ce u passato!!) e di intensi
dibattiti (Si riferisce a Porta a Porta??) che porteranno al
doppio voto di aprile, saprà fare tesoro degli stimoli che
il tempo dell’antipolitica ha comunque sollevato e
proposto, talvolta con petulanza,(cattivelli!!) ma forse non
inutilmente, al mondo della politica
professionale;(magnanimo..) e se saprà altresì
affrontare con impegno quei temi e problemi che
l’antipolitica neppure conosce.
(Buffoni e IGNORANTI!!! Lasciate fare ai professionisti
della politica, nella casta e' pieno di esempi di gente
colta, preparata, saggia, onesta... lasciamo fare a loro che
SANNO!!)
In America direbbero: questa è la democrazia, bellezza!
E’ la democrazia, con le sue carenze e le sue
deficienze («Il peggiore sistema politico che ci sia al
mondo, meno tutti gli altri», diceva Winston Churchill),
ma anche con le sue astuzie, che fanno anche dei denigratori
e nemici della democrazia dei promotori di democrazia. Più
la si critica, più la si rafforza. Questo vale, almeno,
per un organismo democratico che sia fondamentalmente sano;
e io non ho dubbi che l’Italia lo sia. (Gia' L'italia
e' l'esempio della democrazia, dopo che ci hanno scippato
pure la possibilita' di scegliere il candidato... e con
tutti questi giornalisti critici!!!  L'amerika e' l'esempio
da seguire con un'astensione altissima al voto e le 2 ultime
elezioni "farsa"  decise da FOX News!!)
Ma il rientro in scena dei politici di professione (perche'
se n;erano andati??)(finora assai chiassoso sui palcoscenici
televisivi: vorremmo meno parole e più scritti) propone
loro altissime responsabilità.

L’asticella che essi debbono saltare, sempre alta, è
stata ancora rialzata. Non solo da quel che è successo in
Italia, ma da ciò che sta accadendo nel mondo: dalla
depressione d’origine americana, alle molte acute
crisi politiche del quadro globale.
Se i nostri partner europei guardano con ansia al
«cantiere italiano», come è stato osservato, ciò non
si deve soltanto alle incognite del complesso riallineamento
delle forze politiche. Lo si deve anche al fatto (come ha
scritto Massimo Franco), che pochi «riescono a immaginare
quali saranno le sponde europee» del futuro governo
italiano, in vista delle molte scelte importanti che si
annunciano in Europa: l’ormai non lontana scelta di un
nuovo «Presidente del Consiglio» europeo, la nomina di
un nuovo Presidente della Commissione e di un presunto
«ministro degli Esteri dell’Unione». Ci si
preoccupa dell’Italia perché l’Italia rimane
uno dei Paesi guida dell’Unione. Rimane inoltre un
Paese importante, per i molti impegni politico-militari che
ci siamo assunti in Europa ed oltre i confini europei, anche
per la Nato, in una fase ricca di incertezze per la grande
alleanza. Almeno finora, tutti questi temi sono rimasti ai
margini del dibattito elettorale.
(Nessuno in Europa e' preoccupato perche' in nostro paese
marcisce tra corruzione, malaffare, mafie varie ed
immondizia: nessuno in europa e' preoccupato per il nostro
sistema a controllo televisivo, ne; per il conflitto di
interessi fattosi sistema, ...)
Non a caso uno statista europeo come il Presidente della
Repubblica ha auspicato che l’approvazione del nuovo
Trattato costituzionale venga già compiuta da questo
Parlamento (Questa  e' la proccupazioen maggiore?) in
scadenza. Non sappiamo se il suo appello verrà accolto. La
scarsa attenzione ai temi europei e di politica estera si
aggiunge alle difficoltà pratiche, e rende dubbio che i
partiti si dimostrino capaci di compiere il grande passo
suggerito dal Capo dello Stato. Sembrano non comprendere che
con una tal decisione, d’importanza storica, il
«cantiere politico» italiano non soltanto manderebbe un
forte segnale di fiducia ai nostri alleati, ma
contribuirebbe altresì a illuminare il cammino del futuro
governo. Il dibattito elettorale sta compiendo i primi passi
in un’atmosfera più distesa del previsto. Una scelta
europea pressoché unanime del Parlamento sarebbe di buon
auspicio per il dopo-elezioni, contribuirebbe a trasformare
i conflitti in civili confronti.
Ma vorrei dire ancora qualcosa sui temi della campagna
elettorale. (Prego ...)Dominano, finora, i problemi
dell’economia, ed è anche giusto che sia così, con
interventi di autorevoli economisti che si affiancano
utilmente a quelli dei politici. Si profilano
all’orizzonte altri grandi problemi: le riforme
istituzionali o costituzionali, che richiederanno
anch’esse, per potersi realizzare, un clima
d’incontro fra le forze contrapposte; i rapporti fra
Stato e Chiesa; le riforme nel mondo della scuola e della
ricerca scientifica. (tranquillo Levi, ci sara' tempo per
distruggere quel che resta della nostar democrazia laica e
antifascista nata dalla resistenza!!)
Ma dovremmo anche essere consapevoli che si aprirà nel
2009, dopo le elezioni americane e russe, e dopo le riforme
costituzionali europee, una nuova stagione di negoziati
politico-strategici, la più importante dai tempi della
Guerra Fredda, che avrà gli stessi protagonisti
d’allora: le due «superpotenze» militari, Stati
Uniti e Russia, e l’Europa unita. Dalla Russia di
Putin continuano ad arrivare segnali contraddittori, una
specie di «doccia scozzese» di aperture (come il
costruttivo discorso del vice primo ministro Sergej Ivanov
alla Wehrkunde di Monaco), e di minacce. Ma riteniamo che
sia interesse fondamentale della Russia, più che mai in
questa fase di rinnovate ambizioni di grande potenza, essere
tra i promotori e i protagonisti di un negoziato che
potrebbe, o dovrebbe, gettare le basi di più stabili
equilibri politico-strategici su scala globale. Inutile
elencare la serie di crisi aperte e pericolose, a cominciare
dal Kosovo, dove si stanno vivendo ore decisive per il
futuro dei Balcani; per non parlare del Vicino Oriente,
dell’Iraq, dell’Iran con le sue vaste ambizioni
nucleari, del Libano diviso,, dell’Afghanistan. È
sullo sfondo di un mondo frammentato e turbolento che si
svolgerà la stagione di un nuovo storico negoziato fra le
potenze tradizionali, mentre all’orizzonte si
affacciano le potenze di domani: Cina e India.
Sulla bilancia dei negoziati, ognuno dei protagonisti
peserà per quello che vale. Per quella che è la sua
forza economica, ma anche per la sua potenza
politico-militare (è davvero singolare l’opinione
che i nostri soldati non debbano essere mandati «dove si
combatte»!), (Davvero singolare!! Il sig Levi dovrebbe
ripassare la nostra costituzione ... o forse quando parl adi
riforme costituzionali pensa proprio a quell'art. 11
"l'Italia Ripudia la guerra..." ?! )e per la sua maggiore o
minore determinazione di far valere i suoi interessi, i suoi
valori, le sue visioni, le sue speranze. L’Italia
conterà più di quel che pensa: purché i suoi futuri
allineamenti europei e globali siano, beninteso, quelli
giusti. (Filoamerikani, neoliberista, militarista e... un
po' piu' severa con questi pseudo movimenti che mettono in
discussione la casta politica e magari anche questa
importantissima casta gionalistiche fata di leccapiedi!!)

Al sig. Levi lo penseremo durante il prossimo V-Day!!

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