Report della riunione del 17 dicembre del Patto permanente contro la guerra.



Report della riunione del 17 dicembre del Patto permanente contro la
guerra.

Lunedì 17 dicembre il gruppo di collegamento del "Patto permanente
contro la
Guerra", come deciso dall'assemblea nazionale del 25 novembre scorso,
si è
riunito a Firenze per elaborare proposte di azioni e lotta in
occasione
della  giornata contro la guerra proposta dal Forum Sociale Mondiale
il 26
gennaio 2008, per discutere il complesso delle iniziative contro le
missioni, le basi e le spese militari e per delineare un "modello di
funzionamento" del Patto che consenta di lavorare unitariamente ed
efficacemente.

Erano presenti rappresentanti della Retesemprecontrolaguerra, Rete
Disarmiamoli, Confederazione Cobas,Global Project Network, Action,
CPA, PCL,
Rete dei Comunisti, Unione Inquilini. Sinistra critica non era
presente -
per motivi di salute del compagno che doveva venire - ma
telefonicamente ha
confermato la sua aderenza ai lavori del Patto. Erano presenti anche
alcune
attiviste No War a titolo individuale. Ricordiamo infatti che la
partecipazione al patto è aperta per le reti nazionali, le reti locali
ed
anche per le individualità interessate al suo progetto.

1)      Il Patto viene visto concordemente come un'alleanza tra forze
differenti per struttura, insediamenti, linguaggi e non come un
soggetto
unico abilitato a decidere a maggioranza o addirittura trascurando le
differenze e agendo da intergruppi delle forze o reti nazionali di
maggior
peso. Affinchè il lavoro del Patto sia efficace, è stata la
valutazione
unanime, bisognerà procedere sempre per larghissimo consenso,
garantendo un
collegamento e un coinvolgimento effettivo delle varie realtà locali,
svolgendo un lavoro concreto di informazione e partecipazione, dando
pari
dignità a reti nazionali e strutture locali, a forze organizzate e
singoli,
purchè disposti/e a fare un lavoro effettivo e continuativo e non a
distribuire contributi puramente ideologico-politici svincolati da un
concreto lavoro di costruzione di iniziative. Insomma, si intende dare
vita
ad un Patto permanente di "scopo", che richiederà inventiva e
creatività
nelle forme di rapporto e lavoro comune;

2) Il giudizio è stato unanimemente positivo sulla mobilitazione di
Vicenza
del 15 e sul contributo ad essa fornito dalle forze rappresentate nel
Patto
presenti con un proprio striscione e spezzone unitario.
Tutti hanno rilevato l'importanza della data del 26 gennaio e la
prossimità
di questa  ad un evento importante per il nostro paese quale la
discussione
in  parlamento e la votazione per il rifinanziamento delle missioni
militari
all'estero, (Afghanistan e altre). Dalla  discussione è emersa la
convergenza di tutti nel voler promuovere, per  il 26/1, iniziative
contro
la guerra a livello prevalentemente regionale  che siano comunque
propedeutiche per una manifestazione nazionale da tenere tra la fine
di
febbraio e l'inizio di marzo, il più vicino  possibile al dibattito
parlamentare.. C'è stata ampia convergenza su questa articolazione del
calendario delle iniziative:

           a) svolgere il 26 gennaio -giornata mondiale di
mobilitazione
contro il liberismo,la guerra, il razzismo e il patriarcato, promossa
dal Forum sociale
mondiale - manifestazioni significative a carattere regionale con
obiettivi plurimi
(basi, ministeri, ambasciate e consolati dei paesi bellicisti, luoghi
di
guerra come fabbriche di armi o caserme, o altro), con una promozione
nazionale unitaria, con manifesti, volantini e manchette nazionali. A
tal
fine ci si è dati l'impegno a verificare prima delle feste di Natale
la
disponibilità sui vari territori da parte dei riferimenti locali dei
soggetti aderenti al Patto ma anche e sopratutto delle realtà
territoriali
significative, protagoniste della lotta contro la guerra e le basi. In
quella giornata sarà presente anche il tema della raccolta di firme della
proposta di legge popolare su trattati militari, basi e servitù
militari.
Nei territori dove questo sarà possibile il collegamento tra
opposizione
alla guerra e lotte sociali saranno proposte iniziative adatte; guerra
militare, rischio ambientale e disagio sociale sono prospettive
diverse
dello stesso problema.

   b) organizzare una manifestazione nazionale a Roma per il ritiro
delle
truppe, la chiusura (o la non costruzione, nel caso dal Molin) e delle
basi
militari, contro i luoghi di guerra e le spese militari, nel periodo
in cui
alle Camere si andrà alle votazioni sul rifinanziamento delle missioni
belliche (assai probabilmente tra la fine di febbraio e metà marzo),
ritenendo che le votazioni siano elemento di attrazione decisamente
maggiore
che la "semplice" presentazione del decreto che avverrà invece entro
la fine
di gennaio;

   c) convocare per domenica 27 gennaio un'assemblea di bilancio del
26 e di
organizzazione concreta della manifestazione nazionale

3) Sono state accolte positivamente le proposte tese a legare la lotta
contro la guerra a iniziative come quella di chiedere la destinazione
delle
caserme dismesse dal Ministero della Difesa a scopi
abitativi. Il coordinamento e la simultaneità delle iniziative di
questa
campagna in varie città è determinante per la sua efficacia.

4) E' decisivo che le varie realtà e reti locali si pronuncino in
tempi
strettissimi sugli obiettivi e le possibilità delle iniziative sui
loro
territori della giornata del 26 gennaio in modo da far uscire un
calendario
concordato e coordinato di tutte le iniziative che riusciremo a
mettere in
campo il 26 gennaio.

Prossimo appuntamento di discussione e bilancio Domenica 27 gennaio,
si sta
discutendo sulla sede tra Roma, Firenze e Napoli. La collocazione
dipenderà
dalla prevalenza geografica delle realtà che assicureranno la loro
presenza
all'assemblea


*************************************************************************************
Giovedi' 20 dicembre