Fermiamo il nuovo ordine mondiale



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Bollettino di guerra
Undici italiani morti in tre anni:
1) 3 ottobre 2004, Giovanni Bruno;
2) 3 febbraio 2005, Buono Vianini;
3) 11 ottobre 2005, Michele Sanfilippo;
4) 5 maggio 2007, Manuel Fiorito;
5) 5 maggio 2007, Luca Polsinelli;
6) 2 luglio 2007, Carlo Liguori;
7) 20 settembre 2007, Giuseppe Orlando;
8) 26 settembre 2007, Giorgio Langella;
9) 26 settembre 2007, Vincenzo Cardella;
10) 24 settembre 2007, Lorenzo D'Auria;
11) 24 novembre 2007, Daniele Paladini
  
Apprendo poche ore fa la notizia dell'undicesimo caduto sul campo di guerra e mi si gela il sangue se penso al dolore della moglie e della sua bambina di cinque anni quando hanno appreso la drammatica notizia. Quella che sembra essere normale routine per me e per tutti coloro che pensano a questa guerra come qualcosa di assolutamente sbagliato ed insensato è una vera e propria idiozia perchè lo Stato non può continuare ad essere il mandante degli omicidi di queste persone innocenti e non possiamo pensare alla drammaticità delle guerra che incombe in Afghanistan soltanto quando “scappa” il morto. Questo è assolutamente intollerabile! E poi le solite commemorazioni ufficiali del Presidente della Repubblica, del Presidente della Camera e del Presidente del Consiglio, tutti concordi sul fatto che la missione italiana in quei luoghi sia indispensabile per il ripristino della pace e della democrazia. 
Come cittadino italiano rivolgo il mio appello alle massime Istituzioni dello Stato affinchè vengano immediatamente ritirate tutte le missioni dei contingenti militari italiani all'estero a cominciare dall'Afghanistan che a quanto pare sembra essere il suolo destinato a bagnarsi per chissà quanto altro tempo ancora del sangue innocente dei nostri concittadini.
Gridiamo basta allo sterile dibattito politico fra destra e sinistra su questioni di tale portata! Oggi più che mai bisogna essere concordi e coscienti del fatto che continuare a giustificare la presenza dei nostri soldati in Afghanistan significhi prolungare l'ansia delle famiglie che aspettano il ritorno sano e salvo dei loro cari e creare disperazione, confusione e TERRORE tra gli stessi contingenti militari presenti sul luogo che non sapranno mai come e quando muoversi per non rischiare la vita.
I miei appelli e quelli di tante altre persone che continuano ad alzare la voce per fermare questa mattanza non saranno mai presi sul serio dalle istituzioni che continueranno a “beatificare” le vittime innocenti e a ricoprirle di titoli d'onore che da morti non serviranno più a gratificarli, ma soltanto a giustificare la loro impotenza di fronte al “padrone” anglo-americano che ha imposto prepotentemente le nuove regole dell'ordine e della giustizia mondiale.