Sputafumo e Sputafuoco



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Miracolati da chi sa quali santi, io non ne conosco, si aggirano nelle
sale
del Parlamento italiano, nelle pianure e nelle colline del paese dello
stivale,nelle sale comunali, nei salotti dell'informazione. A volte hanno
sembianze umane maschili, più raramente femminili. Evocano membri
d'acciaio, come le reni, vagine sante che scodellano figli, punizioni
esemplari, proteste indimenticabili, hanno la carabina fumante come
quello che stringono tra le gambe.
La tragica maschera assume alcune volte sembianze di giovani e piacevoli
donne che garantiscono di essere furbe e sceme, pronte a fottere e a
fottersene. Unisce questi mutanti dei nostri tempi un fumo che esce dalle
loro bocche, buttano e rantolano dannazioni eterne per chi obietta, pensa,
diverge.
Sono sostenuti dal potere, santi e madonne, governatori del meretricio e
dell'usura, li hanno eletti sul carro dello sputatore del fuoco.Folle
dopate
e drogate dal fumo e abbagliate dallo spettacolo incendiario chiedono solo
di salire su quel carro, di fare un gradino in più, poco più sù, quel
tanto
che fa godere meglio.
Non ci si salva, si soccombe davanti all'incendio, non ci sono eroi che
tengano...
Ci vogliono anni per far crescere un filo d'erba dove ora c'è la brace.
Fumo e fuoco, scenari di guerra, che di stellare non hanno niente.
Rimane l'epica di una resistenza che ci ostiniamo a documentare.

Doriana Goracci
27.8.2007