Fwd: "La pace urlata al megafono" - Iniziativa a Vicenza



Comunicato stampa

Il Comitato di cittadini e lavoratori di
Vicenza Est <http://www.comitatovicenzaest.splinder.com/+>www.comitatovicenzaest.splinder.com/
, che si oppongono al progetto Dal Molin e chiedono la conversione ad usi
civili della Caserma Ederle è lieto di invitarvi alla conferenza stampa con
il Prof. Philip Rushton, Università di Napoli, autore del
libro "Riportiamoli a casa - il dissenso nelle forze armate staunitensi" e
Chris Capp, disertore americano impegnato con i movimenti per la pace per
la fine della guerra e il ritiro delle truppe dal fronte.
Durante la conferenza verranno brevemente illustrati i progetti del
Comitato Vicenza Est per lasciare spazio ai prestigiosi ospiti. Seguirà
l'iniziativa "La Pace urlata al Megafono" di fronte alla Caserma Edrle per
invitare i soldati a non partecipare alla guerra e a dissociarsi dai
progetti di militarizzazione.
La conferenza stampa si svolgerà il giorno 12 luglio alle ore 18 presso i
locali della Cooperativa Insieme, in Via Dalla Scola 255 a Vicenza.
L'iniziativa di fronte alla Caserma Ederle si svolgerà alla sera. Le
iniziative sono realizzate in collaborazione con altri importanti gruppi e
comitati del movimento No Dal Molin-No Vicenza città militare la cui lista
verrà diffusa durante la conferenza stampa (le adesioni sono in corso).

Sono previste iniziative della "Pace urlata al megafono" di fronte ad altri
siti militari in città il giorno 13 luglio.

Siamo già in grado di diffondere la lettera scritta da Chris Capps che
verrà distribuita di fronte alla Caserma Ederle, che risulta essere centro
di progettazione e preparazione delle guerre in corso.


Per contatti
<mailto:comitato.viest at libero.it>comitato.viest at libero.it




Italiani, e soldati di stanza in Italia, mi chiamo Chris Capps. Ero di
stanza in Germania poco prima del mio dislocamento a Baghdad, Iraq. Dopo
averci completato il mio turno di servizio sono stato riportato in Germania
dove ho appreso che fra meno di 9 mesi sarei stato inviato in Afghanistan.
Per me far parte di un'occupazione, anche quando non si è nel ruolo di
combattente diretto significa partecipare nell'oppressione del popolo
indigeno del paese che stavo occupando. Per me tale situazione era
inaccettabile e ho capito come uscire dall'esercito allontanandomi senza
permesso. Ormai sono fuori dall'esercito e faccio parte di
un'organizzazione che si chiama Veterani dell'Iraq contro la guerra (Iraq
Veterans Against the War). Sono qui in Italia come parte di un'iniziativa
per prendere contatti con soldati che si trovano di stanza qui e farli
capire che non sono soli nei sentimenti di disagio che provano nei
confronti del conflitto in Iraq. Come ho imparato in prima persona,
esistono altre scelte oltre a quella di accettare di essere inviato in
missione. Mi trovo qui come ospite dei gruppi di pace locali in Italia che
non vogliono assistere passivi né alla continuazione dell'attuale conflitto
né al vostro coinvolgimento nello stesso. Non vogliono assistere a
un'occupazione che venga supportata dal proprio territorio, né vogliono
accettare che voi, i loro attuali vicini di casa, vengano inviati a fare
parte dello stesso conflitto. Spero che ascoltiate sia la maggioranza degli
Americani sia la maggioranza degli italiani che vogliono porre fine ora a
tutto ciò.



Chris Capps