Appello. La verità su Genova



Appello. La verità su Genova
La deposizione in tribunale a Genova del dottor Michelangelo Fournier,
imputato nel processo per i fatti della Diaz, ha messo a nudo la
strategia dell'omertà e della menzogna seguita in questi anni dalla
polizia di stato sui fatti di Genova. Il dottor Fournier ha detto di
avere mentito e taciuto in questi sei anni per "spirito di
appartanenza", dando un'accezione del tutto errata di questo concetto,
un'accezione incompatibile con la Costituzione repubblicana.
I funzionari dello stato, tanto più se impegnati nelle forze
dell'ordine, hanno il dovere etico e professionale di denunciare ogni
abuso, ogni violazione della legge e dei diritti umani e civili. Solo
così, in una democrazia, è possibile tutelare la credibilità e l'onore
delle istituzioni.
In questi anni che ci separano dai fatti di Genova la polizia di stato
ha tradito la sua missione: il lavoro dei magistrati è stato in più
modi ostacolato; le plateali e gravissime violazioni della
Costituzione e dello Stato di diritto sono state coperte e in qualche
modo giustificate; nessuno, fra i dirigenti, si è assunto la
responsabilità di quanto è accaduto. Le parole di verità pronunciate
dal dottor Fournier hanno dissolto l'ultimo velo che ancora copriva
l'inaccettabile condotta tenuta in questi anni dal vertice della
polizia di stato.
Siamo ai limiti di un'autentica emergenza democratica. A questo punto
è irrinunciabile una seria e forte presa di posizione da parte dello
stato, per stabilire una volta per tutte che la credibilità delle
forze dell'ordine è un bene pubblico primario, che non può essere
sottomesso agli interessi di questo o quel funzionario.
Chiediamo perciò al parlamento di approvare al più presto
l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti di
Genova, come del resto prometteva il programma della coalizione di
maggioranza, e al governo di rimuovere il capo della polizia, Gianni
De Gennaro, oggettivo responsabile della condotta tenuta in questi sei
anni dalla polizia di stato. Sono due provvedimenti necessari per
inviare un messaggio di fiducia alla cittadinanza e agli stessi
lavoratori di polizia.
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