Spettacolo 23.giugno.2007 - Scemo di guerra di Ascanio Celestini - Villaggio Globale - Roma



Carissimi,

sabato 23 giugno, dalle ore 22.00 in poi, al centro sociale "Villaggio
Globale" di Roma, in Via di Monte Testaccio, Ascanio Celestini, una
delle voci più note del teatro di narrazione portetrà in scena "Scemo
di guerra".
Ingresso 7,00 euro.

Non mancate e fate girare!

Sotto trovate un breve di commento di Ascanio, che ripercorre la trama
dello spettacolo.

Massimiliano Coccia

per info: fuoridicasa at gmail.com
             www.nsmbl.eu


- SCEMO DI GUERRA -
Roma, 4 giugno 1944

uno spettacolo di Ascanio Celestini

 "Mio padre raccontava una storia di guerra. Una storia di quando lui
era ragazzino. L'ho sentita raccontare per trent'anni. È la storia del
4 giugno del 1944, il giorno della Liberazione di Roma. Per tanto
tempo questa è stata per me l'unica storia concreta sulla guerra. Era
concreta perché conoscevo le strade di cui parlava. Conoscevo il
cinema Iris dove aveva lavorato con mio nonno e poi era concreta
perché dopo tante volte che la ascoltavo avevo incominciato a
immaginarmi pure i particolari più piccoli del suo racconto. Ogni
volta che raccontava faceva delle digressioni, allungava o accorciava
il discorso inserendo episodi nuovi o eliminando parti che in quel
momento considerava poco importanti. Così quando ho incominciato a
fare ricerca ho deciso di registrarlo e provare a lavorare sulle sue
storie.
Da queste storie nasce Scemo di guerra.
Nello spettacolo si ritrovano alcuni avvenimenti molto conosciuti come
il bombardamento di San Lorenzo o il rastrellamento del Quadraro con
più di mille persone deportate. Alcuni fatti sono veramente accaduti a
lui come quando ha rischiato di farsi ammazzare mentre raccoglieva una
cipolla. Alcuni sono altrettanto veri, ma li ho ascoltati da altre
persone come la storia del soldato seppellito vivo all'Appio Claudio.
Certe cose me le sono inventate io o le ho prese da altri racconti di
altre guerre che mi è capitato di ascoltare.
Adesso credo che questa sua storia per me sia diventata il modo per
mantenere un duplice legame sentimentale: quello politico con la mia
città e quello umano con mio padre." Ascanio Celestini