g8 alla Madalena



 Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti

Non potevamo aspettarci nulla di diverso: il governo che ha aumentato del
13% le spese militari, che ha rifinanziato la follia della missione
italiana in Afghanistan, che ha detto "Sissignore" all'alleato statunitense
che vuole piazzare un'ennesima base militare sul nostro territorio, ha
annunciato trionfalmente che il g8 del 2009 si terrà in Italia, e
precisamente all'isola della Maddalena.
Prodi non ha dubbi: " E' una scelta che conferma e rafforza il ruolo del
nostro paese tra i grandi del mondo", afferma; dimenticandosi dei
pensionati, dei precari e dei poveri del nostro "grande" paese.
In un momento così amaro, non possiamo non tornare con la memoria alla
vigilia del g8 di Genova, quando furono paventati tali pericoli per
l'incolumità degli otto grandi da far decidere la chiusura di porti,
stazioni, aeroporti; e l'ingabbiamento del centro della città con tutti i
suoi abitanti all'interno di una recinzione alta otto metri.
A pochi giorni dal 20 luglio 2001 i pacifisti dichiararono, nel ribadire la
propria scelta nonviolenta: "Se proprio vogliono fare questa inutile parata
di prepotenti, si spostino in una base militare, o in un'isola deserta.
Avranno meno timori per la propria incolumità e renderanno evidente a tutti
che la città, e la maggiornaza dei cittadini italiani, non li vuole".
Non siamo riusciti, come avremmo voluto, ad impedire il G8; e ricordiamo
con dolore la morte di Carlo Giuliani e le innumerevoli violazioni dei
diritti umani di quei giorni. Ma registriamo il fatto che gli otto padroni
devono riunirsi in luoghi sempre più isolati per non sentire le proteste
delle vittime delle loro politiche.
Norma Bertullacelli