Esecuzione mirata a Ramallah



Da un paio di settimane alcune realta’ del pacifismo italiano presenti da anni in Palestina ed Israele attraverso missioni civili, campi di lavoro, invio di volontari e volontarie, si sono dotate di una struttura di coordinamento a Gerusalemme Est. L’ufficio di coordinamento si propone di armonizzare e valorizzare i diversi interventi della societa’ civile italiana nei territori di Palestina ed Israele e di fungere da diffusore di un’informazione corretta sulla scena italiana e internazionale. A seguire trovate il primo report preparato dallo staff dell’ufficio sui drammatici avvenimenti di ieri a Ramallah.

Coordinamento per le Presenze Civili di Pace in Palestina e Israele
(Associazione per la Pace, IPCRI Rete-CCP, Servizio Civile Internazionale, Pax Christi)

Ramallah (Territori Palestinesi Occupati)
29 maggio 2007, 17.30 circa,
(English follows)

I primi spari ci hanno sorpreso nel mezzo di un incontro sul Diritto Internazionale e le azioni illegali dello Stato di Israele nei territori occupati palestinesi. Ci siamo subito buttati per terra e nascosti dietro i muri, per non essere colpiti da proiettili vaganti passati attraverso le finestre. Nella strada accanto all’ufficio una camionetta ha fatto scendere soldati col volto coperto. Spari di mitra, armi da fuoco piu’ pesanti, sassaiole si sono successe per più di 40 minuti. Le sirene delle ambulanze si sentivano vicinissime. Dalle finestre ogni tanto ci sporgevamo per guardare: in strada, a pochi metri di distanza, i soldati ingaggiavano una sparatoria violenta. I numerosi testimoni oculari ci diranno poco dopo che il tutto e’ cominciato con un gruppo di soldati arrivati a bordo dei veicoli armati, che hanno aggredito in un blitz due ragazzi fermi davanti a un bar, gettandoli a terra armi puntate, scatenando la reazione della gente in strada. Ai due ragazzi hanno prima sparato alle gambe. A uno dei due hanno sparato in testa. Esecuzione mirata. Poi se ne sono andati, veloci come sono arrivati. Prima di uscire definitivamente dalla citta’ hanno circondato l’ospedale, e sono entrati per assicurarsi che fosse morto. Altre 4 persone sono rimaste ferite durante il raid. Le agenzie di stampa diranno poi che il ragazzo morto (Omar Abdel-Halim, 22 anni), era membro delle brigate dei Martiri di Al-Aqsa ed ex membro del gruppo speciale Forza 17, squadra di guardie personali del Presidente. Il quotidiano israeliano Ha’aretz riporta che Abdel e’ rimasto ucciso durante lo scambio a fuoco esploso durante un raid per arrestarlo. È stato ammazzato senza processo, con un’esecuzione intenzionale e illegale nel centro storico di Ramallah (citta’ sotto totale Autorita’ Nazionale Palestinese secondo gli accordi di Oslo): accusa, condanna a morte ed esecuzione immediata. Le esecuzioni sommarie, perpetrate dall’Esercito Israeliano, sono disumane e illegali, e un Governo che si macchia di questi che sono Crimini di Guerra non puo’ essere considerato l’unica democrazia del Medio Oriente. Non e’ la prima volta che questi fatti avvengono, sono piuttosto tristemente all’ordine del giorno. E’ successo oggi a Jenin, e pochi giorni fa la stessa cosa e’ successa nella Striscia di Gaza, utilizzando un missile contro un’autovettura dove viaggiano i presunti terroristi, ferendo i passanti. Oggi, per la prima volta, mi sono trovata veramente vicina a tutto questo, a pochi metri dalla pozza di sangue che colava lungo il marciapiede in rivoli rossi, icona di questo posto dove il regime occupante e’ così svergognato da uccidere i propri avversari davanti a decine di testimoni, per poi rifarsi il trucco e festeggiare i 40 anni della riunificazione di Gerusalemme occupata con musica, ricchi premi e cotillon. Siamo qui anche per questo, per essere testimoni, perche’ la gente sappia. E allora scrivo queste poche righe di testimonianza e denuncia, e allego le foto (www.assopace.org) perche’ si vedano i crimini che l’Esercito Israeliano viene mandato ad eseguire nei territori palestinesi occupati, omicidi a volto coperto che, come sempre, resteranno impuniti e verranno presto dimenticati.

Cristina G.
Ufficio di Coordinamento per le Presenze Civili di Pace in Palestina e Israele
c/o Casa Palestina
Ikhwan al-Safa rd. 4, Wadi el Joz -East Jerusalem
tel 00972 (0)2 6260275
mail: jerusalem at assopace.org
www.assopace.org

Ramallah, 29th may 2007, about 17.30
First shots found us in the middle on a discussion on International Law and illegal actions of the Israeli Government in the Palestinian occupied territories. We immediately lay down on the floor, hiding ourselves behind the walls from flying bullets that can come through the windows. On the nearby road a small military truck took some face-covered soldiers. Gunshots, heavier weapons shots, and stones throwing lasted for more than 40 minutes. Ambulances sirens were very close. We watched from time to time over the windows: on the street, few metres far, soldiers were engaging in a violent fire. Numerous eyes witnesses will declare later that everything started with a group of Israeli soldiers entering the city in a blitz, taking two Palestinian guys (who were standing outside a shop) and forcing them on the floor, hence having people on the street to react. Later the two guys were shot at their legs. One of them was shot at his head from very short distance. Eventually they left as quickly as they arrived. Before getting completely out of the city, IDF soldiers surrounded the city hospital and entered it to check he was really dead. 4 persons were injured during the raid. Press agency will tell later that the guy (Omar Abdel-Halim, 22 years old) was a member of the Al-Aqsa Martyrs Brigades and a former member of the elite Force 17, the Presidential Guard. The Israeli newspaper Ha’aretz will declare that he was killed in an exchange of fire broken out during the raid deployed to arrest him. He has been killed without having right to a fair process, in an intentional and illegal execution in the middle of the town of Ramallah (a city under complete Palestinian authority, under the Oslo Agreements): accuse, condemn and immediate execution. Such executions, perpetrated by the Israeli Defence Forces, are inhuman and illegal, and the Government who charge itself of those War Crimes cannot be considered the only democracy in Middle East. This is not the first time these facts happen; rather they are pretty usual events. It happened few hours ago in Jenin, and few days ago in Gaza Strip, where the IDF used a missile against a car driven by the targeted supposed terrorists, killing them, injuring people passing by. Today, for the first time, I found myself very close to all this, few metres from the blood slipping along the road in red trickles as a symbol of this place where the occupying regime is so shameless to kill its opponents before tens of witnesses, and than later to be able to refresh its make up and celebrate the 40 years of the “reunification” of occupied Jerusalem with music and flowers. We are here to be witnesses, to let people know. So I’ve decided to write these few lines of witness and denounce, attaching some pictures (www.assopace.org) so that you can see the crimes the Israeli Army is sent to execute in the occupied Palestinian territories, murders committed with covered faces, that will remain, as always, unpunished and will be soon forgotten.

Cristina G.
Network of Italian Peace Presence in Palestine and Israel
c/o Casa Palestina
Ikhwan al-Safa rd. 4, Wadi el Joz -East Jerusalem
tel 00972 (0)2 6260275
mail: jerusalem at assopace.org
www.assopace.org