R: Re: Re: Un plauso agli otto senatori obiettori



sulla possibilita' che il "ricatto" della caduta del governo, se si 
vota contro la guerra, abbia basi fatuali, mi permetto di riportare 
l'intervento di Nella Ginatempo, che prepara l'assemblea del 15 luglio 
a Roma (movimento piu' deputati obiettori".

Alfonso Navarra

La 
sinistra radicale e pacifista non puo' dare credito al doppio ricatto 
di D'Alema: quello sul governo e quello sulla NATO.  Circa il governo, 
se un premier non vuole rischiare di cadere può cambiare il decreto e 
ottenere i consensi necessari (  avanzando sul piano della pace e non 
su quello della guerra). 

Circa la NATO, vale ricordare che la Grecia 
nel 1999, pur rimanendo membro della NATO, seppe dire NO all'invio di 
truppe  greche nella guerra "umanitaria" contro la Jugoslavia. E' ora 
di dire NO anche noi e di costringere il nostro Ministro degli  Esteri 
a fare una scelta opposta a quella che fece nel 1999.

Mi sembra poi 
che il cosiddetto “cambio di maggioranza” sia una truffa politica di 
fronte alla sinistra radicale. Infatti,  proprio in base al numero dei 
parlamentari in Senato, se tutta la sinistra pacifista avesse 
compattamente deciso No alla  missione militare in Afghanistan, ovvero 
Non votiamo se non si fissa un calendario di ritiro,  nessuna 
sostituzione di voti  sarebbe stata possibile. Ma la scelta politica di 
rompere con la sinistra radicale e di preferire una alleanza con il 
centro  guerrafondaio sarebbe ricaduta tutta su D'alema e Prodi. L’
Unione aveva  la lettittimita' , il potere e il consenso popolare  per 
dire alla NATO: basta con la missione italiana in Afghanistan, abbiamo 
sparato per 5 anni, abbiamo avuto anche i nostri  morti, adesso il 
governo cambia musica: i militari a casa, gli aiuti solo civili alle 
ong afghane e internazionali. Non lo  hanno fatto perche' vogliono 
imporre coi ricatti un'altra politica estera in cui l'obbedienza alla 
NATO non si discute. Questo  ricatto ritornera' per sempre. Vedremo i 
ricatti che metteranno in campo sulle basi militari, sulle bombe 
nucleari, sulle  spese militari e via militarizzando ! 

Ma qui e 
proprio qui e' necessario ribellarsi: nel programma dell'Unione c'e' 
scritto che la politica estera si deve ispirare  all'art.11 della 
Costituzione. Ma sono cinque anni che il movimento pacifista giudica la 
missione in Afghanistan una missione  di guerra in violazione dell'art.
11. Non c'e' bisogno di un Osservatorio permanente ( permanente che 
lapsus freudiano !!!) per  sapere questa verita': bastano i resoconti 
di Emergency e dei parlamentari che sono più volte andati in visita in 
Afghanistan-  e che hanno votato contro il rinnovo truppe per otto 
volte.

Per questi motivi ritengo politicamente sbagliato, e non solo 
doloroso sul piano sentimentale e devastante sul piano etico,  votare 
si al decreto. Credo che qualunque svolta, sia nazionale che 
internazionale possa cominciare solo da un NO, dal tenere  aperta una 
porta in Parlamento alla opposizione alla guerra. Una porta politica e 
non di testimonianza. Se il numero dei  parlamentari ribelli crescesse 
farebbe  breccia, costringerebbe il governo a cedere. 

Percio' il mio 
consiglio e' : se non c'è una data per il ritiro dall'Afghanistan, una 
data vera già programmata , non bisogna  votare Si a questo decreto. 
Credo che le promesse e i monitoraggi siano specchietti per le 
allodole.

Nella Ginatempo





----Messaggio originale----
Da: 
doriana at inventati.org
Data: 8-lug-2006 6.44 AM
A: <pace at peacelink.it>
Ogg: Re: Re: Un plauso agli otto senatori obiettori

LA CATASTROFE 
Franco, mettiti l'anima IN PACE!
Doriana

p.s- questa mail si trascina 
da giorni con un numero simbolico, l'8!
il 48, lotto, il gioco del 
lotto, l'8 marzo ..., cerco di non farmi più 
tentare dalle risposte e 
chiudere questo circolo vizioso dell'8! Spero 
vivamente anche tu.


Quoting franco borghi <franco.borghi at fbitc.it>:

> è ancora più facile 
immaginare cosa farà Berlusconi se ritornerà al 
> potere o comunque un 
governo di destra. Ed anche facile immaginare 
> che se il centro-
sinistra non impare ad essere unito,  si andrà a 
> nuove elezioni.
>
> 
Franco
>
> -------------------------------------------------------
> FB 
- Franco BORGHI
> Intn'l Trading & Consulting
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44042 CENTO - Italy
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> Fax intn'l: +39.
051.6836715
> Mob.Ph.: +39.348.3802633
> Skype Ph. name: consultfb
> 
Reply to: franco.borghi at fbitc.it
> ----- Original Message ----- From: 
"Davide Bertok" <davide at bertok.it>
> To: <pace at peacelink.it>
> Sent: 
Saturday, July 08, 2006 12:50 AM
> Subject: Re: Re: Un plauso agli otto 
senatori obiettori
>