Appello per la liberazione degli ostaggi in Iraq



Alla luce dei nuovi fatti, rilancio l'appello per la liberazione degli ostaggi dei Christian Peacemaker Teams ancora in mano, si spera vivi, dei loro sequestratori. Questo dramma nel dramma della guerra in Iraq è un tassello che fa parte della mostruosità di una guerra che dura ormai da tre anni.

Edvino Ugolini
Rete Artisti contro le guerre

APPELLO  PER  I  VOLONTARI  DEI  CPT


Il 26 novembre 4 attivisti dei "Christian Peacemaker Teams" (CPT), due canadesi, un inglese ed uno statunitense sono stati rapiti in Iraq da un gruppo che dichiara di chiamarsi "Spada della verità" e di far parte della resistenza. I CPT sono un gruppo legato ad alcune chiese protestanti anglosassoni, in particolare Quaccheri e Mennoniti, attivo da anni in numerose zone di conflitto con una impostazione rigorosamente non violenta e di radicale contestazione delle politiche statunitensi in particolare in Palestina, Iraq, Colombia. In Iraq i CPT sono entrati alla fine del 2002, prima della guerra, come scudi umani, sono rimasti durante i bombardamenti ed hanno ripreso la attività subito dopo la fine del conflitto. La loro attività in Iraq si è concentrata soprattutto sulla assistenza ai carcerati. Sono stati tra i primi a denunciare le torture ad Abu Ghraib. Hanno assistito decine di famiglie nella ricerca dei loro cari detenuti, nelle domande di risarcimento, nella assistenza legale. I loro report sono stati punto di riferimento di molti che si occupano dei diritti umani in Iraq. Durante l'assalto di aprile 2004 a Faluja i CPT organizzarono una operazione di evacuazione dei feriti dalla città. Tra le loro iniziative la assistenza alla formazione della "Muslim Peacemakers Team".
Tutti coloro che hanno lavorato in Iraq li hanno conosciuti.
Dopo un primo video mostrato in TV sabato 28 gennaio, un secondo video è stato mostrato esattamente un mese dopo, il 28 febbraio. In questo recente video manca all’appello uno dei sequestrati, il ché fa presumere che egli sia stato ucciso. La drammaticità della situazione richiede una mobilitazione da parte di tutti, affinché i tre volontari vengano rilasciati. Un appello va ai governi che partecipano all’occupazione dell’Iraq e ai governi dei paesi arabi. Non lasciamo che la guerra mieta nuove vittime anche fra quelli che si trovano in Iraq per aiutare il popolo irakeno.




Rete Artisti contro le guerre