Il 18 marzo in piazza contro le guerre di oggi... e di domani



Lettera aperta

Il 18 marzo in piazza a Roma contro le guerre di oggi Š..e di domani

 Il 18 marzo in Italia, in Europa e negli Stati Uniti scenderanno di nuovo
in piazza i movimenti che si battono contro la guerra e le occupazioni
militari di Iraq e Palestina. Non possiamo nasconderci che la scadenza del
18 marzo in Italia avviene a ridosso delle elezioni politiche generali.

I segnali che vengono dall'Unione sui temi della guerra e della pace, sul
ritiro delle truppe dai vari fronti di guerra, sui diritti del popolo
palestinese e su altre scelte di politica internazionale sono molto
distanti dai contenuti della piattaforma della manifestazione e da quelli
dei movimenti contro la guerra in Italia e nel resto del mondo.
Il programma dell'Unione sul piano della politica estera non sembra voler
introdurre alcuna discontinuità significativa con il governo precedente, in
uno scenario che fa intravedere ulteriori e
inquietanti sviluppi della guerra permanente contro l'Iran, la Siria, il
Libano, il Sudan e del cosiddetto scontro delle civiltà.

Questo significa che neanche i movimenti per la pace potranno contare su
governi amici, bensì solo sulla propria capacità autonoma di incidere sullo
scenario politico nazionale.

Le manifestazioni del movimento contro la guerra sono strettamente
collegate ai processi di mobilitazione in atto nel resto del mondo ed in
sintonia con le piattaforme emerse dagli incontri internazionali di Mumbay
2003,  Beirut 2004 e al recentissimo Forum Sociale Mondiale di
Caracas.
Da questi importanti appuntamenti del movimenti sociali e antimilitaristi,
è emersa con sempre maggior forza la centralità delle lotte di resistenza
dei popoli come parte integrante dello sviluppo dei movimenti a livello
planetario, a partire proprio dalle resistenze irachena e palestinese.

Sostenere il pieno diritto alla resistenza globale dei popoli significa
separare nettamente le responsabilità dei movimenti da quelle dei governi,
soprattutto dai governi - come quello
Berlusconi - che partecipano all'occupazione militare dell'Iraq e
dell'Afganistan, firmano accordi di collaborazione militare con Israele e
partecipa attivamente allo "scontro di civiltà", ma anche da governi futuri
che non manifestano la volontà di sottrarsi chiaramente dalla logica della
guerra preventiva.

Per questo invitiamo tutte e tutti a cominciare la manifestazione del 18
marzo alle ore 12.00 sotto la sede dell'Unione (piazza SS Apostoli) per
sottolineare gli obiettivi del movimento contro la guerra alla coalizione
che si candida a governare il paese e per recarsi poi tutti insieme alla
manifestazione in piazza della Repubblica.

                                                         

per adesioni: <mailto:viadalliraqora at libero.it>viadalliraqora at libero.it


Prime adesioni:

Comitato nazionale per il ritiro dei militari dall'Iraq

Action

Forum Palestina

Red Link

Circolo Arci "Agorà"  (Pisa)

Centro Popolare Autogestito (Firenze)

Comitato "Con la Palestina nel cuore" (Roma)