CINA. SONO 8.000 LE PERSONE GIUSTIZIATE OGNI ANNO



NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS
La newsletter a cura di Nessuno Tocchi Caino
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Anno 6 - n. 19 - 04-03-2006

Contenuti del numero:

1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : CINA. 'SONO 8.000 LE PERSONE GIUSTIZIATE
OGNI ANNO'
2.  NEWS FLASH: IRAN. CINQUE ESECUZIONI IN KHUZESTAN
3.  NEWS FLASH: USA. NEL 2005 DIMINUITE LE CONDANNE A MORTE
4.  NEWS FLASH: YEMEN. FUCILATO PER OMICIDI OPERATORI SANITARI USA
5.  NEWS FLASH: BANGLADESH. VENTIDUE CONDANNE CAPITALI PER TERRORISMO
6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


CINA. 'SONO 8.000 LE PERSONE GIUSTIZIATE OGNI ANNO'
27 febbraio 2006: sono circa 8.000 le persone giustiziate ogni anno in Cina,
ha dichiarato Liu Renwen, professore dell'Accademia delle Scienze Sociali
cinese, dicendosi d'accordo con la "stima" che circola in ambiente
accademico.

"In Cina - ha ricordato Liu intervenendo al Club dei Corrispondenti
stranieri - i numeri relativi a condanne a morte ed esecuzioni costituiscono
segreto di stato. Solo la Corte Suprema ne conosce il numero esatto".
In merito alla decisione del governo cinese di restituire alla Corte Suprema
del Popolo il potere esclusivo di approvare le condanne a morte, Liu ha
detto che le autorità stanno incontrando la resistenza delle Corti di grado
inferiore.
"I governi locali - spiega il professore - pensano che la gestione della
sicurezza pubblica sia uno strumento utile, che non vogliono perdere. In che
tempi la Corte Suprema del Popolo potrà riprendersi questo potere esclusivo
resta ancora un interrogativo".
La sessione annuale del Parlamento, che si apre il 4 marzo, difficilmente
raccoglierà gli sforzi della Corte Suprema di riappropriarsi di questo
potere esclusivo, ha concluso Liu.
Il potere di emettere gli ordini di esecuzione è stato concesso alle Alte
Corti delle Province, che sono 300 in tutto il paese, nel 1983.
Sempre in Cina, lo scorso 24 febbraio il presidente della Corte Suprema
cinese, Xiao Yang, ha annunciato che dalla seconda metà di quest'anno tutti
i processi d'appello relativi a casi capitali devono svolgersi con udienze
pubbliche.
"Questa misura assicurerà equità e prudenza nelle sentenze capitali", ha
detto Xiao in occasione di un seminario svoltosi a Zhengzhou, nella
provincia centrale dell'Henan.
Il Codice di procedura penale vigente prevede che le Corti d'appello tengano
udienze pubbliche nel caso il ricorso venga presentato dal pubblico
ministero, dopo aver rivisto i dettagli della condanna a morte originaria.
Se l'appello viene invece presentato dall'imputato, secondo la legge la
Corte dovrebbe "in linea di principio" tenere delle udienze pubbliche, ma se
le circostanze del caso sono chiare è sufficiente una revisione documentale.
In realtà, la maggior parte delle Corti si limita a svolgere revisioni
documentali, e le udienze pubbliche rappresentano delle eccezioni.
Negli ultimi anni gli stessi media cinesi hanno evidenziato diversi casi di
errori giudiziari, che hanno attirato critiche sulla mancanza di prudenza
con cui vengono pronunciate le condanne a morte.
Tra i pochi processi d'appello a porte aperte - ha detto Xiao - ci sono
quelli svolti dalle Alte Corti del Popolo di Shanghai, Pechino, Tianjin,
Hainan e Qinghai.
"Queste udienze pubbliche si sono dimostrate positive e la Corte Suprema è
intenzionata ad estenderle a tutto il Paese", ha concluso.
Per saperne di piu' :
http://www.theglobeandmail.com/servlet/story/LAC.20060228.CHINA28/TPStory/TP
International/

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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

IRAN. CINQUE ESECUZIONI IN KHUZESTAN
2 marzo 2006: cinque persone sono state impiccate ad Ahwaz, nella provincia
iraniana del Khuzestan, nel giro di due giorni.
I primi due uomini, Ali Affrawi e Mehdi Navasseri, sono stati impiccati in
pubblico il 2 marzo dopo essere stati riconosciuti responsabili di un
attentato esplosivo avvenuto nell'ottobre 2005 in un'affollata zona
commerciale della città.
Due bombe avevano provocato sei morti e circa 100 feriti.
I due sono stati giustiziati di mattina, nello stesso luogo in cui si sono
verificate le esplosioni.
Il vice-governatore della provincia, Mohsen Farokh-Nejad, ha descritto i due
come "individui con tendenze wahabite e salafite", componenti dell'islam
sunnita in contrasto con lo sciismo dominante in Iran.
Il 1° marzo è toccato a tre attivisti arabi, Atef Moussawi, Anour Moussawi e
Jalal Nasseri.
Sono stati giustiziati nel carcere di Karoon, dopo essere stati condannati
in relazione a diversi attentati esplosivi.
In Khuzestan, in cui risiede una vasta comunità araba, nell'ultimo anno si
sono verificati numerosi attentati.
Gli oppositori di etnia araba accusano il governo centrale di attuare una
politica repressiva contro la comunità araba della provincia.
Per saperne di piu' :
http://www.iranfocus.com/modules/news/article.php?storyid=6020

USA. NEL 2005 DIMINUITE LE CONDANNE A MORTE
28 febbraio 2006: sono 106 le persone che negli Stati Uniti hanno ricevuto
una condanna a morte nel 2005, contro le 125 del 2004 e la media annuale di
300 registrata sul finire degli anni '90.
I dati sono contenuti nell'ultimo Rapporto "Death Row Usa", a cura della
National Association for the Advancement of Colored People (NAACP),
organizzazione per i diritti civili delle minoranze etniche negli Usa.
Il Rapporto registra negli ultimi cinque anni una diminuzione dell'8% dei
prigionieri del braccio della morte Usa, passati da 3.652 (nel 2000) a 3.373
(al 1° gennaio 2006).
Il braccio della morte più popolato è quello della California, con 649
detenuti, seguita dal Texas (409), Florida (388), Pennsylvania (231), e Ohio
(196).
A livello nazionale, i prigionieri del braccio sono per il 45% bianchi, per
il 42% neri e per il 10% ispanici.
Degli Stati con più di 10 prigionieri nel braccio della morte, il 70% dei
prigionieri del Texas ed il 69% di quelli della Pennsylvania appartengono a
minoranze etniche.
Per saperne di piu' : http://www.naacp.org/

YEMEN. FUCILATO PER OMICIDI OPERATORI SANITARI USA
27 febbraio 2006: Abed Abdulrazzak Kamel è stato fucilato in carcere nella
provincia di Ebb, Yemen, alla presenza di funzionari della prigione, della
polizia e della magistratura.
Era stato condannato a morte nel 2003, per gli omicidi di tre operatori
medici statunitensi nell'ospedale della missione Battista di Jibla, 170 km a
sud della capitale Sanaa.
Nel dicembre 2002 Kamel avrebbe ucciso con un'arma da fuoco Martha Myers,
ostetrica di 57 anni, William Koehn, 60enne direttore dell'ospedale, e
Kathleen Gariety, amministratrice di 43 anni. Un quarto membro dello staff
era rimasto ferito.
Nel corso del processo, l'imputato avrebbe dichiarato di averli uccisi
pensando che volessero convertire dei musulmani yemeniti.
Più che per ragioni religiose, per le autorità si tratterebbe di un crimine
con motivazioni politiche, dal momento che Kamel avrebbe avuto legami con la
rete di al-Qaeda.
Il giorno prima dell'esecuzione, il presidente yemenita Ali Adullah Saleh
aveva approvato la condanna a morte.
L'ultima esecuzione nota nello Yemen risaliva al 27 novembre dello scorso
anno, quando Ali Ahmed Jarallah, ex imam di una moschea a Sanaa, è stato
fucilato nel piazzale della principale prigione della città.
Era stato condannato a morte per l'omicidio, avvenuto nel 2002, di un alto
dirigente del Partito Socialista dello Yemen, Jarallah Omar. Nel luglio
2003, Jarallah avrebbe confessato di aver agito da solo quando, in occasione
di una conferenza di partito a Sanaa, avrebbe ucciso la vittima con un'arma
da fuoco.
L'omicidio - secondo le dichiarazioni del Religioso - fa parte della jihad
contro gli infedeli, gli arabi nazionalisti e quelli convertiti al
Cristianesimo, ed i socialisti.
Per saperne di piu' : http://www.abpnews.com/863.article

BANGLADESH. VENTIDUE CONDANNE CAPITALI PER TERRORISMO
28 febbraio 2006: 22 persone sono state condannate a morte in Bangladesh in
due casi distinti.
I primi 21 imputati sono stati riconosciuti responsabili dal tribunale
speciale distrettuale di Jhenidah di sei attentati esplosivi, avvenuti il 17
agosto 2005 nello stesso distretto.
Quello stesso giorno furono circa 500 le esplosioni nel Paese, tutte
avvenute nell'arco di un'ora.
Negli attentati di Jhenidah non ci furono morti, ma in altre zone del
Bangladesh tre persone persero la vita e altre 100 restarono ferite.
I 21 condannati apparterrebbero al gruppo estremista islamico Jamaat-ul
Mujahideen Bangladesh (JMB), dichiarato illegale dalle autorità. Si tratta
dei primi verdetti emessi nel Paese in relazione agli attentati dello scorso
agosto, avvenuti in 63 dei 64 distretti in cui è suddiviso il Bangladesh.
Tre dei 21 imputati sono stati condannati in contumacia.
Nel secondo caso, un tribunale di Sylhet ha condannato a morte un uomo per
un attentato esplosivo che provocò il ferimento di un giudice.
Anche quest'imputato apparterrebbe al JMB.
In precedenza, sempre nel mese di febbraio, i capi dell'organizzazione
estremistica, Shaykh Abdur Rahman e Siddiqul Islam, alias Bangla Bhai, sono
stati condannati in contumacia a 40 anni di carcere per gli omicidi di due
giudici, avvenuti lo scorso novembre con un attentato esplosivo.
Nel 2001, dopo tre anni di sospensione di fatto, sono riprese le esecuzioni
in Bangladesh. Due uomini sono stati impiccati tra febbraio e marzo e un
altro è stato giustiziato a novembre. Due persone sono state impiccate nel
2002 e altre due nel 2003. Le esecuzioni nel 2004 sono salite a 13 e altre 4
sono state effettuate nel 2005.
Per saperne di piu' :
http://www.news24.com/News24/World/News/0,,2-10-1462_1889846,00.html

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I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA


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