Kurdistan. Le madri della pace ancora in carcere




Molte Madri della pace del gruppo di Diyarbakir sono state arrestate il
24 febbraio mentre manifestavano in modo pacifico per le condizioni
carcerarie durissime di Ocalan. Molte di noi conoscono le madri della
pace di Diyarbakir, donne adulte, storie molto dolorose, tra loro c'è
chi ha perso anche due figli. Abbiamo sperato, i curdi per primi, le
donne soprattutto,  che la possibile entrata in Europa inducesse la
Turchia ad attuare serie riforme nel campo del rispetto dei diritti
umani e civili. Così non è e ancora una volta la carta democratica
europea, con il silenzio pieno di responsabilità dell'Europa politica
su palesi violazioni, continua essa stessa ad essere violata.
Se serve  esprimere solidarietà alle Madri della pace e ai movimenti
democratici curdi e turchi, sicuramente  non possiamo pensare che
questo sia sufficiente. E' di pochi giorni fa la straordinaria
manifestazione a Strasburgo di 40000 curdi e curde. Ricordiamo ancora
il commento emozionato di Luisa Morgantini. Erano lì per chiedere
giustizia, rispetto  e libertà , come le Madri della pace di
Diyarbakir. Ma nessuno ha parlato di loro, e nessuno parlerà delle
Madri della pace arrestate. Nadia Cervoni

Proteste a Diyarbakir per l?arresto delle Madri della Pace

AMED (24.02.2006)

Un folto gruppo di persone si è riunito di fronte all'ingresso del
tribunale per protestare contro l'arresto di esponenti dell'iniziativa
Madri della Pace di Diyarbakir, che erano state messe sotto custodia
dopo una azione di protesta svolta a Diyarbakir ed erano state poi
arrestate, ieri sera, all'uscita dalla sede del tribunale.
Ventiquattro donne, che avevano attuato un sit-in e uno sciopero, per
protestare per la condizione d'isolamento carcerario inflitta al leader
del popolo kurdo, Abdullah Ocalan, nella via Kosuyolu Sunay, e che
erano state messe sotto custodia dai poliziotti, sono state arrestate
ieri sera, con l'accusa di "infrazione della legge antiterrorismo e
organizzazione di attività propagandistiche". 150 persone sono giunte
per sostenere le Madri della Pace arrestate e dar loro sostegno morale
mentre si trovano in carcere, di fronte all'edificio del tribunale di
Diyarbakir. Del gruppo di sostenitori facevano parte anche membri del
Partito della Società Democratica (DTP); il gruppo ha pronunciato
slogan in kurdo mentre le Madri della Pace erano messe dalla polizia su
un autobus per essere condotte al carcere; questi gli slogan: "Donne,
Vita, Libertà", "Lunga vita e indipendenza per le madri", "Viva il
Presidente Apo", "Una catena ininterrotta di mani raggiunga le Madri".
Il gruppo ha protestato con grida e fischi per gli arresti e si è
disperso solo dopo l'invio delle Madri della Pace alla Prigione di tipo
E di Diyarbakir da parte della polizia.


Molte Madri della pace del gruppo di Diyarbakir sono state arrestate il 24 febbraio mentre manifestavano in modo pacifico per le condizioni carcerarie durissime di Ocalan. Molte di noi conoscono le madri della pace di Diyarbakir, donne adulte, storie molto dolorose, tra loro c'è chi ha perso anche due figli. Abbiamo sperato, i curdi per primi, le donne soprattutto,  che la possibile entrata in Europa inducesse la Turchia ad attuare serie riforme nel campo del rispetto dei diritti umani e civili. Così non è e ancora una volta la carta democratica europea, con il silenzio pieno di responsabilità dell'Europa politica su palesi violazioni, continua essa stessa ad essere violata.
Se serve  esprimere solidarietà alle Madri della pace e ai movimenti democratici curdi e turchi, sicuramente  non possiamo pensare che questo sia sufficiente. E' di pochi giorni fa la straordinaria manifestazione a Strasburgo di 40000 curdi e curde. Ricordiamo ancora il commento emozionato di Luisa Morgantini. Erano lì per chiedere giustizia, rispetto  e libertà , come le Madri della pace di Diyarbakir. Ma nessuno a parlato di loro, e nessuno parlerà delle Madri della pace arrestate.
Nadia Cervoni
 

Proteste a Diyarbakir per l’arresto delle Madri della Pace

AMED (24.02.2006)

Un folto gruppo di persone si è riunito di fronte all’ingresso del tribunale per protestare contro l’arresto di esponenti dell’Iniziativa Madri della Pace di Diyarbakir, che erano state messe sotto custodia dopo una azione di protesta svolta a Diyarbakir ed erano state poi arrestate, ieri sera, all’uscita dalla sede del tribunale. 
Ventiquattro donne, che avevano attuato un sit-in e uno sciopero, per protestare per la condizione d’isolamento carcerario inflitta al leader del popolo kurdo, Abdullah Ocalan, nella via Kosuyolu Sunay, e che erano state messe sotto custodia dai poliziotti, sono state arrestate ieri sera, con l’accusa di “infrazione della legge antiterrorismo e organizzazione di attività propagandistiche”.
150 persone sono giunte per sostenere le Madri della Pace arrestate e dar loro sostegno morale mentre si trovano in carcere, di fronte all’edificio del tribunale di Diyarbakir. Del gruppo di sostenitori facevano parte anche membri del Partito della Società Democratica (DTP); il gruppo ha pronunciato slogan in kurdo mentre le Madri della Pace erano messe dalla polizia su un autobus per essere condotte al carcere; questi gli slogan: "Donne, Vita, Libertà", “Lunga vita e indipendenza per le madri”, "Viva il Presidente Apo", “Una catena ininterrotta di mani raggiunga le Madri”. Il gruppo ha protestato con grida e fischi per gli arresti e si è disperso solo dopo l’invio delle Madri della Pace alla Prigione di tipo E di Diyarbakir da parte della polizia.

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