interpellanza on. Deiana su Fallujah



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01723
presentata da ELETTRA DEIANA martedì 15 novembre 2005 nella seduta n.705


I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della difesa, per
sapere - premesso che:

nell'inchiesta di Rai News 24, Fallujah. La strage nascosta, andato in onda
l'8 novembre su Rai3 alle 7,35, sono stati mostrati documenti filmati e
fotografici raccolti nella città di Falluja durante e dopo i bombardamenti
del novembre 2004, dai quali risulta che l'esercito americano,
contrariamente a quanto dichiarato dal Dipartimento di Stato in una nota
del 9 dicembre 2004, ha usato il Fosforo Bianco non secondo gli usi
consentiti, per illuminare le postazioni nemiche, ma bombardando con questo
agente chimico in maniera indiscriminata la città;

nell'inchiesta televisiva, realizzata da Sigfrido Ranucci e curata da
Maurizio Torrealta, vengono trasmessi anche documenti altamente drammatici
che riprendono gli effetti dei bombardamenti su civili, donne e bambini di
Falluja, alcuni dei quali sorpresi nel sonno;

l'uso di armi chimiche è vietato da una convenzione che gli Stati Uniti
hanno firmato nel 1997;

il filmato mostra anche un documento dove si prova l'uso in Iraq di una
variante del Napalm, chiamata con il nome MK77, dagli effetti ancora più
devastanti; l'uso di questa sostanza è vietato dalle convenzioni dell'Onu
del 1980;

il Ministro della difesa della Gran Bretagna, rispondendo ad una
interpellanza di una deputata del parlamento inglese, ha ammesso che
effettivamente tali sostanze erano state usate nella città di Falluja nel
corso dei combattimenti;

nella giornata di ieri, a un anno dalla presa di Falluja da parte degli
americani, diverse centinaia di persone hanno assediato pacificamente
l'ambasciata degli Stati Uniti a Roma, per protestare contro i crimini di
guerra degli americani -:

se il Governo e vertici militari italiani siano stati a conoscenza
dell'utilizzo di armi chimiche vietate da parte dell'esercito Usa - vista
l'ammissione del Ministro della difesa britannico e stando al fatto che il
contingente italiano dipende dal comando del Regno Unito;

se abbia espresso la propria riprovazione rispetto all'uso di tali armi e
cosa abbia da riferire in proposito;

se non ritenga, anche alla luce di tutto ciò, di dover disporre l'immediato
ritiro del contingente italiano dall'Iraq.

(2-01723)«Deiana, Giordano».
ESPOSIZIONE INTERPELLANZA ON. ELETTRA DEIANA - Signor Presidente, il caso è
apparso su tutti i giornali: ne parlano, ormai, sia pure in maniera
limitata, tutti i giornali e le televisioni del mondo, anche grazie ad una
coraggiosa inchiesta realizzata da alcuni giornalisti del nostro paese.
Voglio subito dire al sottosegretario Berselli, con grande chiarezza, ma
senza che ciò appaia elemento di giudizio sul sottosegretario medesimo, che
ritengo scandaloso che il Governo abbia incaricato lei, signor
sottosegretario, di rispondere oggi a tutti i gruppi dell'opposizione che
hanno portato in aula questo tema. È scandaloso! È scandaloso, perché
nessuno dei due ministri competenti, né quello della difesa né quello degli
affari esteri, ha ritenuto doveroso presentarsi personalmente per darci
spiegazioni: quelle di cui siete in possesso o quelle che pensate di dover
elargire a questo Parlamento.
Tutto ciò di fronte all'allargarsi a macchia d'olio delle rivelazioni
sull'entità degli orrori che hanno accompagnato la lunga fase di assedio,
bombardamento e riduzione all'assoggettamento della città sunnita di
Falluja. In tutto questo periodo, avete continuato a far finta di nulla!
Signor sottosegretario, è molto facile prendersela con gli Stati Uniti
d'America. Ovviamente, io me la prendo con gli Stati Uniti d'America, che
fanno la guerra secondo la loro volontà, secondo i loro disegni e con i
loro metodi, ma credo che responsabilità enormi pesino anche sui paesi che
permettono agli Stati Uniti di agire come stanno agendo, che legittimano -
come l'Italia ha legittimato - le teorie della guerra preventiva di George
Bush, le scelte di guerra, e non denunciano, non alzano la voce, non
agiscono - come noi non abbiamo agito - da paese libero, sovrano,
democratico.
Voglio ricordare al sottosegretario Berselli che molti di noi, dai banchi
dell'opposizione, hanno chiesto conto - a più riprese, reiteratamente -,
com'era nostro dovere, non soltanto degli andamenti della guerra, della
connessione tra guerra e terrorismo e di tutte le fandonie che sono state
messe in piedi (legittimate dal suo Governo, signor sottosegretario, sulle
ragioni della guerra, sulle sue finalità, e via dicendo), ma anche - a più
riprese, reiteratamente - dei lati oscuri della guerra: quelli non
menzionabili, quelli infamanti, quelli che non possono proprio essere né
abbelliti né edulcorati, quelli che portano alla luce, come si dice in
gergo giornalistico, la «faccia sporca» della guerra.
Abbiamo chiesto continuamente informazioni. Abbiamo chiesto continuamente
conto. Le risposte che ci sono venute da parte del Governo sono state
evasive, talvolta grottesche, o comunque assolutamente false. Avete
sostenuto che non avevate elementi di riscontro circa i fatti evocati.
I fatti evocati erano (un anno fa, nel 2004), le notizie che erano
cominciate a circolare sulla stampa circa l'uso del fosforo bianco
nell'assedio di Falluja.
Le notizie che erano circolate, sottosegretario, riguardavano le
dichiarazioni del Presidente Bush e del ministro della difesa Rumsfeld,
subito dopo la nuova elezione del Presidente Bush, circa la ricerca di una
soluzione finale per farla finita con l'opposizione del triangolo sunnita
e, in particolare, con le città che opponevano una fortissima resistenza e
soprattutto che ospitavano i cosiddetti combattenti nemici. Noi, più volte,
abbiamo presentato interpellanze per chiedere conto delle decine e decine
di morti (così veniva segnalato dai giornali) tra la popolazione civile
delle città sunnite di Baquba, Samarrah, Ramadi, Mamuda, Tall Afar,
Latifiya il quartiere di Sadr City a Baghdad, Bassora.
Di fronte alla nostra richiesta di chiarificazione e di notizie, ci è stato
risposto (cito il sottosegretario Mantica che è stato uno di quelli che
hanno risposto) che il ministero non dispone di elementi di riscontro sui
fatti evocati. Inoltre, ognuno dei sottosegretari venuti a rispondere ci ha
fatto "lezioncine" sulla Convenzione di Ginevra e su cosa la stessa
permetta o non permetta in materia di armi proibite.
La mancanza di elementi di riscontro sui fatti richiamati evoca qualcosa di
estremamente allarmante circa la nostra partecipazione alla guerra contro
l'Iraq. Anche in questo caso, un'altra falsità costantemente avanzata, in
particolare dal ministro Martino, riguarda la nostra «non belligeranza». I
belligeranti erano gli Stati Uniti d'America, che compivano tutte le
infamie di cui abbiamo detto, ma di cui voi non sapevate assolutamente
alcunché. Di conseguenza, la vostra coscienza era salva.
La cosiddetta "non belligeranza" riguardava, secondo voi, un'epoca
determinata: poiché Bush dichiarò conclusa la guerra dopo la caduta di
Baghdad, era cominciata l'epoca della "non belligeranza" e poiché l'Italia
era disposta ad andare a Nassiriya, in quel posto, vi siete salvati la
coscienza, sostenendo che non eravate belligeranti. Ma la guerra è
continuata, così come i bombardamenti contro le città del triangolo
sunnita, bombardamenti di guerra veri e propri, in tutte le forme, con il
fosforo bianco, usato come arma letale, come ampiamente viene ammesso dalle
fonti del Pentagono, e con l'utilizzazione sull'Iraq - non si capisce bene
dove - dell'Mk77, che è la nuova formula del napalm, come il ministro della
difesa britannico ha dovuto ammettere dopo reiterate interrogazioni
indirizzate al ministero da una parlamentare laburista.
Quindi, di fronte a tutto questo, avete mentito sulla «non belligeranza»
dell'Italia e avete dichiarato che non sapevate nulla. Anzi, in certi casi,
vi siete scandalizzati che da questi banchi potessero venire avanzate
supposizioni così terribili nei confronti degli amici americani.
Allora, oltre alle responsabilità pesanti e alla corresponsabilità, anche
in questa vicenda, del fosforo bianco ed eventualmente del napalm, sui
quali si sapranno i relativi particolari, ciò che io voglio sottolineare è
che non soltanto l'Italia è stata trascinata in una guerra illegale ed
illegittima, come più volte sottolineato, ma anche che siamo stati messi
sostanzialmente al servizio degli Stati Uniti d'America, con occhi bendati
ed orecchie otturate. Siamo stati appaltati, in sostanza: si è trattato del
lavoro di tenuta di una parte del cortile da esternalizzarsi agli alleati
italiani.
Chiedo: come è possibile che i comandi italiani non sapessero nulla di come
veniva gestita veramente la guerra? Come è possibile? Ma se anche è
possibile che i comandi italiani e i responsabili politici del Governo non
sapessero, questo rivela una volontà oblativa, una volontà di messa a
disposizione del nostro paese, nelle forme, nei modi e negli strumenti
tipici della partecipazione ad una guerra, indegna di un paese libero,
sovrano e democratico come l'Italia.
Le chiedo, a nome del mio gruppo parlamentare, dopo che ormai è chiaro il
fatto oscuro ed innominabile della guerra, cosa il Governo abbia
effettivamente raccolto in termini di informazione, non di seconda, terza o
quarta mano, come temo lei ci dirà; soprattutto, le chiedo se il Governo
abbia fatto qualche passo ufficiale nei confronti dell'alleato Stati Uniti
d'America per esprimere riprovazione e chiedere che questi metodi cessino
una volta per sempre (Applausi dei deputati del gruppo di Rifondazione
comunista).