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5 luglio, scozia
- Subject: 5 luglio, scozia
- From: Daniele Luigi Biella <dlbiella at yahoo.it>
- Date: Wed, 6 Jul 2005 10:02:34 +0200
................. 5 LUGLIO: "CLOSE DUNGAVEL!" Il "Dungavel Immigration Removal Centre" e' il centro di detenzione piu' conosciuto della Gran Bretagna, i suoi "ospiti" sono immigrati richiedenti asilo politico. Situato a un centinaio di chilometri a sud-est di Edimburgo e attivo dal 2001, a Dungavel centinaia di immigrati vengono sottoposti quotidianamente a umiliazioni e a violazioni dei diritti umani, unicamente per il fatto di non possedere un valido passaporto che dimostri la loro provenienza. Oggi, 5 luglio, i 200 letti occupati solitamente dai detenuti erano tutti vuoti: gli immigrati sono stati portati in un luogo segreto come misura preventiva contro la mobilitazione indetta dai sostenitori della "Campagna di Glasgow per l'Accoglienza dei Rifugiati" e supportata dal "G8 Alternatives", il comitato promotore delle principali attivita' della settimana anti-G8. La mobilitazione odierna ha portato nella piazza davanti all'ingresso del centro piu' di un migliaio di persone, che dalle 12 alle 16 hanno occupato la zona chiedendo la chiusura immediata del centro. Nella stessa piazza e' stato allestito un palco nel quale si sono alternati attivisti di varie associazioni, politici, artisti e gente comune, uniti nel denunciare la grande vergogna che prova il popolo scozzese davanti ad autorita' che non rispettano i diritti basilari di uno straniero (uomini, donne, bambini) che fugge dal proprio paese in cerca di aiuto. Haidi Giuliani, madre di Carlo, ucciso a Genova durante gli scontri del G8 2001, e' stata invitata a intervenire e ha informato i presenti sull'altrettanto pessime condizioni di vita degli extracomunitari rinchiusi nei Centri di Permanenza Temporanea italiani. Al contrario della protesta di ieri alla base navale di Faslane, oggi la polizia non aveva nessuna intenzione di scherzare, a cominciare dalle perquisizioni sommarie che effettuava sulla strada per arrivare al centro. Durante tutta la manifestazione il clima e' rimasto molto teso, con momenti difficili passate le 14, quando gli organizzatori hanno comunicato che la polizia stava impedendo l'accesso alla piazza alle persone che continuavano ad arrivare e che richiedeva a ogni pullman i dati dei passeggeri. Una volta conclusi gli interventi, il portavoce della manifestazione ha chiamato le persone nella piazza a raccogliersi in un unico corteo finale, a restare uniti e a non raccogliere nessuna provocazione delle centinaia di poliziotti britannici presenti. Il corteo si e' quindi snodato senza problemi in uno stretto cordone poliziesco, azione facilitata dai volontari del "supporto legale" (presenti in ogni azione di questi giorni) affiancati dal "Legal Team Europa", associazione di avvocati europei nato nel 2001 dopo Genova e dedicato alla tutela dei diritti dei manifestanti nei Social Forum e nella azioni no-global. "Ci teniamo a far sapere alla gente che ci siamo, soprattutto ai cittadini europei non britannici", specifica Liana Nesta, avvocatessa italiana. Dopo il lancio di slogan e applausi finali, i presenti sono tornati ai loro mezzi di trasporto in assoluta tranquillita'. La speranza dei partecipanti e' che quanto (non) accaduto oggi a Dungavel sia di buon auspicio per la temuta marcia di domani a Gleaneagles, sede dei lavori del G8. La certezza, invece, e' che il centro di Dungavel rappresenta un'aperta violazione dei diritti degli immigrati: come tale, deve essere chiuso al piu' presto. In chiusura, un aggiornamento sugli scontri di ieri pomeriggi a Edimburgo: i fermati sono 108, molti di piu' dei 30 che si diceva in prima istanza. Di questi, 4 si trovano ancora in carcere. Daniele Biella ___________________________________ Yahoo! Messenger: chiamate gratuite in tutto il mondo http://it.beta.messenger.yahoo.com
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