Tutti i non votanti al referendum si son ricordati del blackout



Non provo il ben che minimo rimorso per non aver dato da mangiare al Cucchiaio d'Oro già previsto dalla 40 (Capitolo III, art. 9, comma 3: il nato non è figlio di nessuno.OGGI) e ardentemente voluto da certe forze politiche italiane. Una legge che se avessero vinto i Si avrebbe certamente preso nome Turco - Capezzone, il che, dopo i CPT, sarebbe stato tutto un programma...
Il Popolo, che è proletario, ha ben capito. Fortuna vuole che con il blackout non si possa guardar la televisione, infatti son nati 15.000 ragazzini in più quest'anno.
 
27.06.2005
Cresce la popolazione grazie al clima ed ai migranti
di red

Per la prima volta dal 1992, il saldo della popolazione residente nel 2004 è stato positivo ed è risultato pari a +15.941 unità. In valori assoluti, nel corso dell’ultimo anno si è registrato il più alto numero di nati ed il più basso numero di morti degli ultimi 12 anni.

Secondo il bilancio Istat non è opportuno, tuttavia, parlare di inversione di una tendenza pluriennale: «nella determinazione del saldo positivo, infatti, è importante l'aumento del numero dei nati, ma risulta fondamentale la notevole diminuzione del numero dei decessi registrati nel 2004. La diminuzione nel numero dei morti è dovuta principalmente all'anomalia registrata nel 2003. Quell'anno, infatti, aveva risentito della forte ondata di caldo estivo che aveva provocato, nel periodo giugno-settembre, quasi ventimila morti in più rispetto agli stessi mesi del 2002. Inoltre nell'inverno del 2004 non si sono verificate temperature particolarmente basse nè epidemie influenzali estremamente virulente, principali cause dei picchi di mortalità invernali.

La popolazione italiana è in aumento ma grazie, soprattutto, agli immigrati. Un dato che risulta dal bilancio demografico Istat sulla popolazione residente negli 8.100 comuni d’Italia al 31 dicembre 2004. A tale data la popolazione complessiva residente risulta pari a 58.462.375 di persone contro le 57.888.245 del 2003. Si è registrato un forte incremento della popolazione residente, poco meno di 600mila abitanti, pari all'1,0 per cento della popolazione. Tale incremento, rileva l'Istat, è in larga parte ancora dovuto alle iscrizioni anagrafiche successive alla regolarizzazione degli stranieri presenti in Italia.

Complessivamente, la variazione demografica positiva è stata pari a +574.130 abitanti. L'incremento delle nascite registrato nel 2004 trova corrispondenza nella recente ripresa della fecondità. Secondo le ultime stime del tasso di fecondità totale nel nostro paese nascono in media 1,33 figli per ogni donna in età feconda. Si tratta del livello più alto registrato negli ultimi 15 anni ed è il risultato di una inversione di tendenza che si è avviata nella seconda metà degli anni '90. Per 30 anni a partire dal 1965, infatti, la fecondita' italiana è andata continuamente riducendosi fino a raggiungere il minimo storico di 1,19 figli per donna nel 1995. Come nel caso della natalità, la tendenza positiva della fecondità riguarda le regioni del Nord e centrali, mentre nel Mezzogiorno i dati risultano stazionari, dopo una netta diminuzione negli anni '90.

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=43339

 
L'Emilia Romagna è la regione più attraente per chi viene dall'estero
In Italia siamo di più. Grazie agli stranieri
L'Istat pubblica il «Bilancio Demografico Nazionale»: aumentate le nascita e diminuiti i decessi, merito degli extracomunitari in regola
 
MILANO - Se siamo di più è solo perché ci sono gli stranieri. La popolazione italiana, tra il 2003 e il 2004, è aumentata dell'1% grazie soprattutto alle regolarizzazioni di extracomunitari cominciate nel 2002 con la Bossi-Fini e continuate nel corso del 2004. Si nasce di più e si muore di meno e anche questo è dovuto alla maggiore presenza straniera in Italia. Sono i dati del rapporto annuale «Bilancio Demografico Nazionale» dell'Istat.
PIANETA ITALIA - L’ufficio di statistica precisa che al 31 dicembre 2004, l’Italia contava 58 milioni 462 mila e 375 abitanti, quasi 600 mila abitanti in più rispetto al 2003. Tra le varie voci che hanno contribuito all’aumento, continua l’Istat, spiccano gli immigrati. Il loro numero è cresciuto in misura maggiore rispetto al numero di italiani che hanno lasciato il Paese, registrando un saldo positivo di 379.717 unità. Più contenuto l’apporto dalle rettifiche che continuano a seguire il censimento del 2001, che si attestano a +152.572 unità. In coda il saldo tra nuove nascite e decessi (+15.941) che, nonostante il modesto contributo che ha apportato alla crescita della popolazione, risulta il primo saldo positivo da 13 anni.
LE VITTIME DELL'ESTATE - Per l’Istat però non si tratta di una reale inversione di tendenza visto che sono risultati fondamentali sia la diminuzione della mortalità rispetto al 2003 - quando un’estate caldissima aveva aumentato di molto i decessi (20 mila morti secondo i dati ufficiali diffusi dall'Istat, finora il ministro della Salute aveva ammesso 8 mila decessi) - sia le nascite di bambini stranieri. L’aumento più forte degli abitanti si è visto nel Nord-ovest, con una crescita dell’1,5% che rende queste regioni le più popolose dello stivale con oltre 15 milioni di abitanti. Segue il Sud con circa 14 milioni di residenti, che sono però aumentati solo dello 0,5%. Centro e Nord-est si attestano intorno agli 11 milioni mentre le Isole risultano di gran lunga le meno popolose, con un incremento di appena 0,3% e una popolazione complessiva di oltre 6 milioni e mezzo.
LA CLASSIFICA - La crescita della popolazione, si legge ancora nel rapporto Istat, non è stata uniforme su tutto il territorio nazionale ma ha evidenziato un movimento migratorio particolarmente forte sia interno sia dall’estero verso le regioni del Nord e del Centro. Il saldo fra nuove nascite e decessi è invece stato positivo soltanto al Sud e nelle Isole. Gli stranieri che si sono iscritti all’anagrafe 2004 sono stati quasi mezzo milione, un numero quasi sette volte superiore alle cancellazioni operate da chi ha lasciato l’Italia. «Si tratta in larga parte, per quanto riguarda le iscrizioni, degli effetti della ’sanatoria’ dovuta alle leggi 189 e 222 del 2002 - spiega l’Istat - che si prolungano nel 2004 a motivo della durata dei procedimenti amministrativi». Il bilancio con l’estero è stato positivo per tutte le regioni ed il tasso migratorio estero varia da 1,0 per mille in Sardegna a 11,0 per mille in Lombardia, rispetto ad una media nazionale del 6,5 per mille. Nel corso del 2004, prosegue l’Istat, 1 milione e 385 mila persone si sono trasferite da una regione all’altra, evidenziando uno spostamento di popolazione dalle regioni del Mezzogiorno (eccettuato l’Abruzzo) a quelle del Nord e del Centro. Il tasso migratorio interno oscilla tra il -4,8 per mille della Calabria ed il 4,9 per mille dell’Emilia Romagna. L’Emilia-Romagna è risultata la regione più attraente anche per gli immigrati provenienti dall’estero. La somma delle migrazioni interne ed estere porta infatti la regione in testa con un tasso del 14,9 per mille. Seguono Lombardia (12,9 per mille) e Umbria (11,9 per mille).
28 giugno 2005 Corriere Sera