Re: Forum contro guerra - Appello finale



Vedo con dispiacere che nel documento finale del forum non compare un
appello ai sindacati italiani affinchè si impegnino a lavorare per la
proclamazione di uno sciopero generale contro la guerra.
Eppure mi era sembrato che questo punto fosse condiviso dall'assemblea.
A chi ritenesse improponibile uno sciopero "politico" vorrei far notare che
siamo in presenza di una palese violazione della costituzione, che vieta la
partecipazione dell'Italia ad una guerra; questa considerazione dovrebbe
indurre ad eliminare ogni possibile indugio e distinguo. Peraltro l'impegno
a "fermare l'Italia alle prime bombe" era stato espicitamente assunto da
Epifani pochi giorni prima dello scoppio della guerra, se non erro durante
un'iniziativa a Milano.
Che dire? Sarà per un'altra volta?..........?
Norma Bertullacelli - Genova

----- Original Message -----
From: "antonello" <bypgca at tin.it>
To: <pace at peacelink.it>
Sent: Monday, February 28, 2005 3:30 PM
Subject: Forum contro guerra - Appello finale


> APPELLO FINALE
>
> DEL FORUM DEL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA
>
>
>
>
>
> Ci siamo trovati a Firenze in questi giorni - con Giuliana nel cuore.
>
> Ci siamo incontrati per riflettere, approfondire, analizzare i temi, le
> ragioni, i contenuti di un movimento contro la guerra che in questi 3 anni
> ha mobilitato milioni di donne e uomini in Italia, come in tutto il mondo.
>
> Moltissimi sono stati i temi di questa discussione, nelle sessioni
> tematiche
> e nelle assemblee plenarie, i cui resoconti saranno a disposizione per la
> socializzazione e la valorizzazione dei contenuti emersi:
>
> -        la guerra come strumento di dominio e come mezzo per favorire e
> imporre le politiche economiche neoliberiste
>
> -        la guerra come espropriazione della democrazia e la
> partecipazione - fino alla distruzione delle stesse istituzioni
> democratiche
> nazionali ed internazionali
>
> -        le conseguenze sociali, umane, politiche delle guerre e degli
> interventi militari
>
> -        la testimonianza e l'analisi dei tanti conflitti - dal
> Medioriente
> all'Africa, all'America Latina
>
> -        le politiche di riarmo, di produzione e commercio degli
> armamenti,
> le basi militari, le alleanze e le strategie di intervento e aggressione
>
> -        le politiche di esclusione e di negazione dei diritti di profughi
> e
> migranti
>
> -        il ruolo dell'informazione  e della censura informativa che si
> apre
> sui conflitti e sulle guerre
>
>
>
> Ma ancora di più si è discusso delle proposte, delle campagne, delle
> iniziative di un movimento che vuole opporsi al sistema delle guerre e
> vuole
> costruire l'ALTERNATIVA DI PACE E DI GIUSTIZIA
>
> -        per un'economia alternativa e solidale
>
> -        per un ordinamento internazionale democratico - che si basi sul
> rispetto ed il consolidamento del diritto internazionale e dei diritti
> umani
> dei popoli
>
> -        per la costruzione di rapporti più forti tra movimenti, comunità,
> popoli e per una presenza forte delle società civili dentro/contro i
> conflitti armati
>
> -        per politiche di DISARMO e di conversione del sistema
> industriale/militare
>
> -        per un'alternativa di neutralità e di uscita dalla logica delle
> alleanze militari
>
> -        per il diritto di cittadinanza di profughi e migranti
>
> -        per il consolidamento della democrazia e della partecipazione
>
> -        per un'informazione non embedded
>
>
>
> LIBERARE LA PACE!
>
> "Siamo tutti ostaggi" dicevano le migliaia di donne e uomini il 19
> febbraio
> a Roma
>
> Vogliamo ancora oggi rilanciare le iniziative per la liberazione di
> Giuliana, Florence, Hussein - e di tutto il popolo iracheno.
>
> Molte iniziative si stanno organizzando, come lo sciopero della fame
> promosso da Don Santoro, dall'Imam di Colle Val d'Elsa e dal presidente
> della comunità islamica di Firenze, come le iniziative di presidio e
> presenza nelle città in costruzione in questi giorni. Lanciamo un appello
> perché queste iniziative si moltiplichino, si consolidino e siano
> partecipate.
>
> Siamo consapevoli della centralità dell'iniziativa contro la guerra e
> l'occupazione
> dell'Iraq - occupazione che le elezioni del gennaio, non democratiche
> perché
> tenute sotto occupazione militare e senza osservatori internazionali, non
> modificano di segno.
>
> La nostra iniziativa vuole mettere al centro
>
> -        la richiesta di sospensione immediata dei bombardamenti su Ramadi
> e
> sulle altre città irachene
>
> -        il ritiro immediato delle truppe perché solo da questo ritiro può
> crescere l'autodeterminazione e la democrazia
>
> -        la costruzione di "ponti di pace" per consolidare le nostre
> relazioni con la società civile e la resistenza quotidiana del popolo
> iracheno
>
> -        una proposta di una conferenza nazionale pace - che metta a
> disposizione di tutti i soggetti politici e sociali iracheni un luogo in
> cui
> avviare e consolidare le proprie relazioni
>
>
>
> Queste proposte devono essere portate avanti a partire da alcune
> iniziative:
>
> -        un appello alle/ai Parlamentari affinché richiedano e votino il
> ritiro immediato delle truppe e la dissociazione dall'occupazione e a
> tutte
> le forze politiche perché si esprimano chiaramente per il ritiro delle
> truppe
>
> -        una campagna contro il ruolo italiano nella guerra - non solo con
> la presenza delle truppe ma anche con i molti accordi militari che sta
> firmando (come quello con Israele - in discussione nelle prossime
> settimane
> alla Camera e che non deve essere ratificato) che rilanciano una presenza
> militare ed anche economica
>
> -        una presenza visibile e costante in Italia dell'opposizione alla
> guerra per il ritiro delle truppe
>
> -        una campagna per la liberazione di tutte le prigioniere e i
> prigionieri politici iracheni
>
> -        il 19 marzo, giornata mondiale contro la guerra - quando si
> manifesterà in molte città europee ed in Italia: a Bruxelles (contro
> l'Europa
> liberista e la guerra), a Roma, a Cagliari e in altre città. Facciamo
> appello perché queste manifestazioni crescano e vedano una partecipazione
> di
> massa
>
>
>
> OLTRE L'IRAQ
>
> Siamo consapevoli che la nostra iniziativa contro la guerra non può
> fermarsi
> all'Iraq o al Medioriente ma deve essere un'iniziativa complessiva contro
> la
> guerra globale, preventiva e permanente. Per questo ci impegniamo a
> costruire insieme alcune campagne e iniziative collettive e condivise -
> che
> naturalmente non possono ne vogliono rappresentare tutta l'agenda di un
> movimento contro la guerra - valorizzando e riprendendo le sperimentazioni
> di azioni dirette non-violente contro il sistema della guerra
>
> a)     tematizzare ed approfondire la costruzione di un'economia
> alternativa
> e solidale, a partire dalla difesa dei beni comuni e del patrimonio
> culturale dell'umanità
>
> b)     una campagna per un nuovo ordinamento internazionale democratico
> basato sui principi del costituzionalismo
>
> c)     un'iniziativa per imporre il rispetto del diritto internazionale e
> dei diritti umani e dei popoli - attraverso pressioni dal basso e sanzioni
> verso i governi, e un ruolo positivo degli enti locali affinché non
> finanzino istituzioni di paesi che violano il diritto internazionale e i
> diritti umani
>
> d)      una presenza della società civile nei conflitti attraverso quella
> "diplomazia dal basso"  e popolare, strumento per la gestione nonviolenta
> dei conflitti stessi - chiedendo che questa presenza sia riconosciuta e
> valorizzata dalla comunità internazionale
>
> e)     una campagna per il disarmo - a partire dall'estensione delle
> esperienze per la riconversione della produzione bellica, per il controllo
> del commercio degli armamenti e dal sostegno all'obiezione di coscienza
> alle
> spese militari
>
> f)      il consolidamento della campagna "Via le basi", che avrà un primo
> appuntamento il 16 aprile a Brescia durante l'iniziativa di ExPa
>
> g)     il diritto di asilo e cittadinanza per migranti e profughi
>
> h)     una campagna per fermare la censura preventiva sulle guerre e sul
> movimento per la pace
>
> i)      per una maggiore diffusione dell'informazione sui conflitti e
> sulle
> alternative di pace
>
>
>
> COME CONSOLIDARE ED ALLARGARE IL FORUM
>
> Il movimento per la pace e contro la guerra ha bisogno di luoghi
> condivisi,
> di maggiore scambio di esperienze, di organizzazione comune. Questi tre
> giorni sono stati molto importanti in questa direzione: vogliamo allora
> consolidare, rilanciare, allargare questa esperienza. Per questo ci
> impegniamo a:
>
> -        rendere questo Forum un appuntamento annuale permanente
>
> -        organizzare Forum tematici durante l'anno per approfondire i temi
> e
> le iniziative sviluppati in questi giorni
>
> -        costituire un coordinamento operativo che dia continuità a questa
> esperienza e che valorizzi i contributi locali
>
>
>
>
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>
> Firenze, 27 febbraio 2005
>
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