I processi continuano, la Segreteria Legale chiude.



Il progetto Supportolegale - nato dalla volontà di alcuni mediattivisti
che partecipano alla rete di Indymedia e di attivisti di tutta Italia -
continua ad esistere e a lavorare con grande attenzione per sostenere
..per sostenere la Segreteria Legale e gli avvocati impegnati nei processi
relativi al g8 di Genova (incluso quello di Cosenza) e ai fatti di Napoli
del marzo 2001.
Il gruppo di attivisti che lo porta avanti sta lavorando sodo, sia sulla
comunicazione e l'informazione che sugli aspetti più strettamente tecnici
ed economici.

Da tre anni la Segreteria Legale di Genova, insieme agli avvocati del
Genova Legal Forum - e da maggio, ormai, con l'assist tecnico-economico di
Supportolegale - ha ottenuto risultati importanti. Tra gli altri, il
rinvio a giudizio dei 28 poliziotti della Diaz, la scoperta dell'uso di
spranghe al posto dei manganelli di ordinanza da parte delle forze
dell’ordine, la conferma del drammatico errore relativo alla prima carica
in via Tolemaide. Questi risultati sono tati ottenuti grazie ad un lavoro
serio, sistematico e minuzioso. La mole di materiale e il numero dei
processi fanno sì che il lavoro sia stato, in questi mesi, tantissimo. La
continuazione dei processi e l'apertura di un terzo grande troncone -
quello relativo alle torture avvenute nella caserma di Bolzaneto - faranno
sì che diventi ancora più impegnativo.

Ma il lavoro della Segreteria Legale costa molti soldi, circa 12.000 euro
al mese. Chi per mandato, fino a pochi mesi fa, raccoglieva soldi per i
processi - il Comitato "Verità e Giustizia per Genova" - non riesce a
raccoglierne a sufficienza.
Supportolegale ha avviato una serie di campagne di raccolta fondi,
versando integralmente il ricavato al GLF per il lavoro della Segreteria
Legale e le spese processuali. Ma nemmeno questo basta.

Non bastano gli sforzi, le donazioni grandi e piccole degli attivisti che
in tutta Italia seguono i processi. È necessario che tutti coloro che a
Genova sono stati o che su Genova hanno costruito carriere politiche,
ricomincino a preoccuparsi dei processi che Genova lascia dietro di sé.

Tutte gli individui, le associazioni, i partiti, gli artisti, le
organizzazioni e i gruppi politici che hanno partecipato a quel movimento
di persone e idee devono aver bene presente quanto segue: se non
raccogliamo sufficienti soldi ADESSO, la Segreteria Legale chiude. Se
accade questo, finisce da un giorno all'altro tutto il lavoro di  difesa e
consulenza compiuto fino ad ora.

Questo significa che 26 persone saranno probabilmente condannate ad anni e
anni di carcere con l'accusa di devastazione e saccheggio; che i pestati,
i torturati alla Diaz e a Bolzaneto, non potranno più procedere nella
rivendicazione dei loro diritti e ottenere un risarcimento per i danni
subiti.

Significa che la storia che verrà scritta nei tribunali - quella che ha
già detto che Carlo Giuliani è stato ucciso giustamente - dirà anche che a
Genova i manifestanti HANNO SUBITO IL GIUSTO TRATTAMENTO, dirà che alla
Diaz e a Bolzaneto non è successo nulla di male, nulla di anormale. Non
solo: dirà che molte altre denunce verranno, che molti altri potranno
essere processati con accuse e sentenze esemplari quanto spropositate.
Basti vedere i processi, condotti dai medesimi PM Canepa e Canciani,
contro gli antifascisti milanesi dell'O.R.So., contro Marta, Milo, Orlando
e Fede.

Le energie che spingono la rete di solidarietà di Supportolegale sono
concentrate soprattutto sui processi di Genova, ma si snodano anche
altrove, per i processi in corso a Napoli contro le violenze della
polizia alla caserma Raniero, e a Cosenza, dove 13 militanti sono accusati
di "associazione sovversiva".

Noi sosteniamo, collaboriamo, creiamo informazione  e offriamo sostegno
tecnico e legale a tutt* coloro che sono coinvolti nei processi politici
contro  TUTTO il  movimento. Supportolegale non pone discrimini. Per noi
non esiste distinzione tra "buoni"  e "cattivi".

A Genova eravamo 300.000 sovversivi. Noi lo siamo ancora. Molti lo sono
ancora.

Troppe parti di movimento, invece, hanno dimenticato o voluto dimenticare
Genova. A loro chiediamo con forza di ricordare. Sostenere i processi
significa rivendicare la propria storia, per non rischiare che siano altri
a scriverla. Significa assicurarsi una storia futura che non abbia le
proprie fondamenta sulla legittimazione del blitz alla Diaz, dei gas
cancerogeni in piazza, dei pestaggi indiscriminati, delle torture di
Bolzaneto. Per non dimenticare Genova, chi a Genova è stato ucciso, chi è
stato  massacrato.

La memoria è un ingranaggio collettivo che, per funzionare, va oliato  con
cura. Da tutti.




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