[Nonviolenza] Telegrammi. 5140



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5140 del 15 marzo 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Procopio Corbelloni: Fermare gli scannamenti, adesso
2. Alessandro Bergonzoni al Movimento Nonviolento
3. Enrico Peyretti: Lista "Pace Terra Dignita'" alle elezioni europee
4. Una richiesta di aiuto (alle persone amiche della nonviolenza ed a chiunque abbia a cuore democrazia e diritti umani)
5. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
6. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
7. Non muoia in carcere Leonard Peltier, difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra. Alcuni materiali di documentazione
8. Ripetiamo ancora una volta...
9. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
10. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
11. Claudio Omero Mascaroni: Volevi restare oscuro
12. Claudio Omero Mascaroni: Per venticinque anni venticinque
13. Claudio Omero Mascaroni: Tre anni e tre mesi nella legione
14. Segnalazioni librarie
15. La "Carta" del Movimento Nonviolento
16. Per saperne di piu'

1. L'ORA. PROCOPIO CORBELLONI: FERMARE GLI SCANNAMENTI, ADESSO

Visto che tanto tutti dicono gli spropositi loro, voglio dire pure io gli spropositi miei.
*
A me i soldati che vanno in guerra mi sembrano tutti scemi.
Chi glielo fa fare di ammazzare la gente e di farsi ammazzare?
Non gli bastano gia' tutti i dolori e i mali della vita di tutti?
Non gli fa schifo di obbedire a certi ordini che poi ci devono vivere tutto il resto della vita nella stessa pelle insieme a un assassino?
Non gli mette paura di prendersi una palla in corpo e di perdere tutto quel sangue e qualche pezzo di ciccia, un braccio, una zampa, magari il pipo o un occhio?
Non si vergognano di macellare gente che non gli ha fatto un cavolo di niente?
Possibile che sono cosi' fessi che vanno a farsi ammazzare perche' i ricchi si arricchiscano di piu'?
Non lo sanno che le guerre le decidono i ricchi e ci crepano i poveri?
Io certe volte proprio mi ci addanno.
*
Sento alla televisione tutti 'sti scicchettoni che dicono che la guerra e' ganza e giusta.
Ma loro a farsi sparare non ci vanno mai, ci mandano i fessi che gli danno retta.
Il sor ministro il sor presidente il sor comandantone dei miei corbezzoli, lo so io che toccherebbe fargli: affogarli nel letame loro bisognerebbe, ecco.
Se la gente non fosse stupida piu' della luna da mo' che l'avrebbe fatta finita con tutti 'sti sarchiaponi.
Se la gente non fosse stupida come mercoledi' da mo' che avrebbe fatto smettere tutte le guerre, e tutte quelle cataste di fucili di mitra di bombe e di cannoni per ammazzare i povericristi a un tanto al chilo i signori padroni se le potrebbero ficcare dove dico io, e al posto degli eserciti e dei bombardamenti ci avremmo le case e le scuole e gli ospedali e da mangiare e da bere per tutti.
Se la gente si decidesse a svegliarsi lo vedrebbe che tutte le persone sono uguali uguali e tutte vogliono solo campare la vita; se ne accorgerebbe che le nazioni, le patrie, gli stati, i confini, le frontiere, sono tutte castronerie inventate dai ricchi per continuare a succhiare il sangue dei poveracci; lo capirebbe finalmente che tutte le donne e gli uomini sono sorelle e fratelli che basta guardarli per vedere come si somigliano che pure un cieco lo vede che sono tutti una famiglia sola.
*
Visto che tanto tutti dicono gli spropositi loro, voglio dire pure io gli spropositi miei.
E certo che sono comunista. A me mi piace la giustizia e la liberta'. E pure la misericordia, cavolo.

2. L'ORA. ALESSANDRO BERGONZONI AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Dal sito di "Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo]

Amici, sono con voi per obiettare, disertare, rifiutare tutte le guerre.

3. RIFLESSIONE. ENRICO PEYRETTI: LISTA "PACE TERRA DIGNITA'" ALLE ELEZIONI EUROPEE
[Riceviamo e diffondiamo. Per contattare Enrico Peyretti: enrico.peyretti at gmail.com
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' stato presidente della Fuci tra il 1959 e il 1961; nel periodo post-conciliare ha animato a Torino alcune realta' ecclesiali di base; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' stato membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le opere di Enrico Peyretti: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Il diritto di non uccidere. Schegge di speranza, Il Margine, Trento 2009; Dialoghi con Norberto Bobbio, Claudiana, Torino 2011; Il bene della pace. La via della nonviolenza, Cittadella, Assisi 2012; Elogio della gratitudine, Cittadella, Assisi 2015; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, di seguito riprodotta, che e' stata piu' volte riproposta anche su questo foglio; vari suoi interventi (articoli, indici, bibliografie) sono anche nei siti: www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.info e alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Un'ampia bibliografia (ormai da aggiornare) degli scritti di Enrico Peyretti e' in "Voci e volti della nonviolenza" n. 68]

Carissimi,
desidero informarvi che ho accettato la candidatura nella lista Pace Terra Dignita', promossa da Raniero La Valle e Michele Santoro, senza la minima ambizione, e ben sapendo che l'iniziativa ha poche possibilita' di successo pratico.
Mi dispiace che non ci sia stata reciproca intesa coi nostri movimenti.
Nessuna altra lista precedente ha la priorita' della pace, della terra, della dignita' umana, come questa. E' sperabile che gli astensionisti onesti, insoddisfatti di tutte le liste, meditino se votare questa.
Credo che la cultura, la formazione, l'azione dei nostri movimenti storici possa, nell'atto del voto, considerare questa dimostrazione di impegno anche nelle istituzioni da risanare.
Il tentativo puo' essere, questa volta, anche solo un segnale, ma puo' avere valore di prospettiva necessaria.
Non c'e', in democrazia, unicamente il conto dei numeri, ma anche gli sguardi piu' avanzati, che sono la caratteristica cultura dei nostri movimenti.
Vi risulta da qualche contatto che ci sia una iniziativa elettorale analoga in qualche altro paese europeo?
Vi ringrazio dell'attenzione, ed eventualmente di considerazione e risposta.
Un  caro saluto amico,
Enrico Peyretti

4. REPETITA IUVANT. UNA RICHIESTA DI AIUTO (ALLE PERSONE AMICHE DELLA NONVIOLENZA ED A CHIUNQUE ABBIA A CUORE DEMOCRAZIA E DIRITTI UMANI)

Care amiche e cari amici,
gentili signore e signori,
vorremmo chiedere il vostro sostegno alla proposta di un provvedimento legislativo che preveda che le forze dell'ordine siano formate alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.
*
L'attenzione dell'opinione pubblica suscitata dal pestaggio a colpi di manganello di studenti adolescenti da parte di operatori delle forze dell'ordine a Pisa alcuni giorni fa, purtroppo non ha dato luogo a una riflessione adeguata quanto al che fare.
Unanime e' stata la condanna del pestaggio, a cominciare dal Presidente della Repubblica, ma quanto ai provvedimenti utili per far si' che simili violenze non si ripetano non si e' andati oltre la banalita' di dotare gli agenti di cartellini identificativi e di videocamere come quelle gia' in uso in altri paesi.
Certamente e' necessario che chi esegue un pestaggio sia identificato e successivamente giudicato e sanzionato per quanto commesso, e che sia egli stesso pienamente consapevole che sicuramente lo sara'; ma questo ancora una volta e' intervenire a valle del comportamento violento e abusivo, mentre cio' che piu' occorre e' intervenire a monte, ovvero prevenirlo.
E per prevenire condotte violente e abusive da parte delle forze dell'ordine e' necessario che esse siano formate alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.
*
Con l'espressione sintetica "risorse della nonviolenza" intendiamo tutte quelle conoscenze e quelle pratiche concrete e coerenti orientate ovvero efficienti a prevenire, contrastare, ridurre la violenza in situazioni di conflitto o di crisi.
Non ci si obietti che le forze dell'ordine sono l'estrinsecazione all'interno dei confini giurisdizionali dell'attribuzione allo Stato del monopolio della forza cosi' come l'esercito lo e' nell'ambito delle relazioni internazionali: negli stati costituzionali e democratici, dove vige la separazione dei poteri e il primato delle leggi, le forze dell'ordine non sono piu' lo strumento armato a disposizione dei poteri dominanti per soggiogare e reprimere la popolazione (anche se i poteri dominanti - sovente oligarchici ed autoritari anche in un contesto istituzionale formalmente democratico - incessantemente tentano ancora di farne questo uso).
Se le forze dell'ordine fossero (o fossero solo) un apparato repressivo al servizio delle classi e dei gruppi dominanti, la cieca brutalita' sarebbe la loro caratteristica principale. Ma in uno stato di diritto, costituzionale e democratico, non e' cosi', per nostra comune fortuna. In uno stato di diritto, costituzionale e democratico, le forze dell'ordine sono (o sono anche e soprattutto, ovvero dovrebbero essere tout court) istituzione atta a difendere i diritti delle persone, di tutte le persone.
E per difendere i diritti delle persone le conoscenze teoriche e pratiche che la nonviolenza mette a disposizione (ovvero che nel loro insieme costituiscono quel complesso di valori, di criteri, di metodiche e di prassi che definiamo nonviolenza) sono non solo utilissime, ma diremmo anche pressoche' indispensabili.
Ergo: la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza e' una pura e semplice necessita'.
*
Come dovrebbe essere noto, non solo in altri paesi ma anche in Italia tale formazione e' stata gia' efficacemente sperimentata. Si tratta ormai di renderla strutturale, di includerla a pieno titolo nei percorsi formativi (e nei corsi di aggiornamento) di tutti gli appartenenti ai vari corpi in cui si articola la funzione della pubblica sicurezza (scilicet: della difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, come stabilisce la Costituzione della Repubblica italiana) nel nostro paese.
A tal fine crediamo che sia opportuno procedere per via legislativa piuttosto che regolamentare: ovvero con l'adozione di una legge che istituisca sic et simpliciter la presenza della formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza nei programmi formativi (e di aggiornamento) delle forze dell'ordine ad ogni livello.
In breve, e' tutto qui.
*
Fin dal 2001 senatori e deputati di tutti gli schieramenti politici hanno presentato proposte di legge a tal fine; ma esse non sono mai giunte alla discussione da parte del Parlamento.
Chiediamo alle ed ai parlamentari che oggi siedono in Senato e alla Camera dei Deputati di riprendere quelle proposte, valutarle, eventualmente approfondirle ed aggiornarle, ed impegnarsi hic et nunc affinche' l'organo legislativo del nostro paese finalmente ne prenda contezza, ne discuta e - come non dubitiamo che accadrebbe se una discussione finalmente si svolgesse - pervenga a deliberare una legge che istituisca la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.
Alleghiamo in attach una nostra recentissima lettera aperta alle ed ai parlamentari che ripropone anche vari materiali informativi gia' ampiamente circolati nell'ultimo quarto di secolo, con i riferimenti a varie proposte di legge gia' presentate, a sperimentazioni gia' effettuate localmente, a una sintetica bibliografia orientativa.
*
Alle persone, alle associazioni, alle istituzioni ed ai mezzi d'informazione cui inviamo questo appello chiediamo di farlo circolare ulteriormente, di discuterlo, di arricchirlo con le eventuali loro riflessioni, critiche e proposte integrative, di impegnarsi affinche' finalmente tale proposta venga adeguatamente presa in considerazione e pubblicamente dibattuta, e possa infine tradursi nel provvedimento legislativo che gia' nel 2001, dopo la tragedia di Genova, parlamentari rappresentativi di tutti gli schieramenti politici auspicavano sottoscrivendo e sostenendo la prima proposta di legge in tal senso (primo firmatario il senatore Achille Occhetto).
Grazie fin d'ora per l'attenzione e per quanto riterrete opportuno fare.
Cordialmente,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 12 marzo 2024

5. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

6. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' tra meno di un anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

7. MATERIALI. NON MUOIA IN CARCERE LEONARD PELTIER, DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI E DELLA MADRE TERRA. ALCUNI MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE

Non muoia in carcere Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Si estenda e si intensifichi la mobilitazione nonviolenta internazionale per chiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
*
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

8. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

11. LE INFINITE SCOMMESSE PERSE. CLAUDIO OMERO MASCARONI: VOLEVI RESTARE OSCURO

Volevi restare oscuro
se veramente era questo che volevi
ora lo hai ottenuto

il tuo tempo e' finito
non combattesti la buona battaglia
non serbasti alcuna fede
nulla di cio' che hai fatto valeva la pena

perche' hai voluto bere la cicuta invece di scappare?
perche' ti sei lasciato mettere in croce?
perche' sei impazzito o hai finto di impazzire Scardanelli?

12. LE INFINITE SCOMMESSE PERSE. CLAUDIO OMERO MASCARONI: PER VENTICINQUE ANNI VENTICINQUE

Chiuso nella sua cella
scriveva sulle lenzuola
fitti pensieri che poi la lavatrice
restituiva all'oblio

Non era meglio se quelle lenzuola
ne avesse fatto corda alla finestra?
non era meglio se avesse fatto il salto
e poi la corsa zigzagando tra le raffiche?

13. LE INFINITE SCOMMESSE PERSE. CLAUDIO OMERO MASCARONI: TRE ANNI E TRE MESI NELLA LEGIONE

Questa marcia non ferma la morte
questa marcia non salva le vite

Il deserto resta deserto
il dolore resta dolore

anche il bene e' stordito e malvagio
la giustizia e' anch'essa ingiustizia

gia' nel dire di noi e di loro
gia' scintilla la lama assetata
gia' nel fuoco del campo e' la morte
lo sciacallo t'insegue e t'irride

Lo sciacallo la notte t'incontra
e ti parla nel buio e ti dice
che nessuno si salva nessuno
puo' salvare nessuno e nessuno
e' di tutti il nome segreto

tu lo ascolti nel turno di guardia
mentre il fuoco candisce e s'estingue
e le ombre e le voci ritornano
e ritorna l'antico dolore

mentre attendi il latrato che squarcia
o del gemito il soffio leggero
tu lo sai che non c'e' medicina
tu lo sai che si muore da soli
pure stai qui di guardia la notte
sotto gli occhi di fiamma del cielo

Il dolore che e' senza parole
il dolore che e' sordo e che e' cieco

Questa marcia di sale e di piaghe
questa marcia verso la morte

14. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- AA. VV., Una certa idea di Italia, volume monografico di "Limes. Rivista italiana di geopolitica", n. 2, febbraio 2024, Gedi, Torino 2024, pp. 324 (+ 16 pp. di tavole fuori testo), euro 15.
- Nadia Cozzolino, Il caso Angelo Vassallo, Rcs, Milano 2024, pp. 154, euro 5,99.
*
Riletture
- Sandra Busatta, Cavallo Pazzo e' morto! Il nazionalismo Sioux e tante altre cose narrate da una femminista, Edizioni Senzapatria, Sondrio 1992, pp. 224.
- Sandra Busatta, Il giaguaro nel vulcano. Chiapas, Mexico - 1994, Calusca-Grafton 9, Milano-Bologna 1994, pp. II + 78.
*
Riedizioni
- Primo Levi, Ad ora incerta, Garzanti, Milano 1984, 2019, Gedi, Torino 2024, pp. 154, euro 9,90.
- Sebastiano Timpanaro, La genesi del metodo del Lachmann, Utet, Torino, 2003, 2024, pp. X + 212, euro 23.

15. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

16. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5140 del 15 marzo 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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