[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 671



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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Numero 671 del 12 gennaio 2018

In questo numero:
1. One Billion Rising 2018
2. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
3. Elena Camino: Via dal nucleare, dalle armi e non solo
4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

1. INIZIATIVE. ONE BILLION RISING 2018
[Dal Coordinamento Italia One Billion Rising (per contatti: obritalia at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]

Carissime,
prima di tutto buon anno! Vi scriviamo perche' anche quest'anno One Billion Rising vuole far sentire la propria voce contro la violenza. Il 14 febbraio saremo insieme nelle strade, nelle piazze, nei teatri, nelle scuole d'Italia e del mondo per manifestare contro ogni violenza e discriminazione, con ogni espressione artistica: danza, musica, teatro, lettura, proiezioni, ecc.
Un evento mondiale che si svolge in 200 paesi del pianeta, mobilitando un miliardo di persone unite nell'affermare una cultura del rispetto e della solidarieta'. Il messaggio One Billion Rising 2018 e' proprio quello dell'importanza della solidarieta' come linfa vitale per una rivoluzione pacifica e arma contro ogni violenza.
Per questo vi chiediamo di partecipare a One Billion Rising 2018 con evento, un momento di incontro da organizzare nella vostra citta', diffondendo la notizia e coinvolgendo piu' persone possibili. Poiche' il 14 febbraio 2018 sara' mercoledi', gli eventi potranno essere organizzati anche nei giorni precedenti e successivi (weekend del 10/2 o del 17/2).
Per facilitare l'organizzazione dell'evento vi inviamo alcune semplici indicazioni da seguire:
- Iscrizione al sito per segnalare il tuo evento: clicca su http://bit.ly/Registra_il_tuo_evento_sulla_pagina_internazionale_OBR e invita altre associazioni, gruppi, persone a partecipare... piu' siamo, meglio e'!
- I nostri riferimenti: vi chiediamo di seguirci sui social, condividere i contenuti e invitare i propri contatti a fare lo stesso, cosi' da diffondere anche li' il nostro messaggio. Inviateci foto, video dell'organizzazione e dell'evento.
Sito ufficiale https://www.onebillionrising.org
Facebook https://www.facebook.com/obritalia
Instagram https://www.instagram.com/onebillionrisingitalia/
Twitter @OBRItalia
Email obritalia at gmail.com
Hashtag ufficiali: #RiseInSolidarity #1billionrising #UntilTheViolenceStops
- Loghi ufficiali, immagine del profilo e la foto di copertina su Facebook, Twitter, Youtube che potete scaricare cliccando sul link qui sotto:
loghi 2018: http://bit.ly/1billionloghi2018
foto profilo/cover social: http://bit.ly/1billioncoversocial
- Si puo' organizzare un flash mob durante l'evento del 14 febbraio, seguendo la canzone Break the chain e il tutorial ufficiale http://youtu.be/_U5CZfPydVA o creando una nuova coreografia. L'evento One Billion Rising puo' essere caratterizzato da performance artistiche di ogni genere e da momenti di lettura. In particolare quest'anno, in occasione dei 20 anni de I Monologhi della Vagina di Eve Ensler, opera diventata con i Vday il manifesto delle rivoluzione femminile in atto, vi invitiamo a leggerne qualche brano dell'opera durante l'evento.
Per quanto riguarda le autorizzazioni, bisogna affiggere un avviso pubblico di ripresa video nei luoghi in cui viene organizzata la manifestazione e, se si vogliono riprendere e/o intervistare le persone presenti, suggeriamo di chiedere loro di firmare una liberatoria cosi' da poter usare i video sui siti web, social e per eventuali montaggi.
Al seguente link http://bit.ly/OBR_autorizzazioni2018 puoi scaricare:
- Autorizzazione riprese, liberatorie per l'utilizzo delle riprese di persone;
- Avviso Pubblico riprese;
- Autorizzazione copyright per utilizzo materiali e brani musicali One Billion Rising.
Per quanto riguarda le letture, oltre a I Monologhi della Vagina di seguito troverete, come suggerimento:
- alcuni testi della fondatrice di One Billion Rising, Eve Ensler:
"L'Ufficio della schiavitu' sessuale" http://bit.ly/ufficio_della_schiavitu_sessuale
"L'insurrezione" http://bit.ly/insurrezione
"La mia rivoluzione" http://bit.ly/la_mia_rivoluzione
"Preghiera di un uomo" http://bit.ly/preghiera_di_un_uomo
"Fino a quando" http://bit.ly/fino_a_quando
"E poi saltavamo" http://bit.ly/e_poi_saltavamo
-la traduzione del brano musicale "Break the chain" credits Tena Clark-Musiche Tena Clark/Tim Heintz di M.G.Di Rienzo
http://bit.ly/traduzione_testo_BreakTheChain
- qui se volete potete trovare altre idee:
https://www.onebillionrising.org 
Per dichiarare l'adesione e ricevere maggiori informazioni vi chiediamo di scriverci al seguente indirizzo: obritalia at gmail.com
Grazie per tutto quello che potrete fare! #RiseInSolidarity
Un abbraccio
Coordinamento Italia One Billion Rising, Nicoletta Billi, Anna Vezzoli, Silvia Palermo

2. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

3. RIFLESSIONE. ELENA CAMINO: VIA DAL NUCLEARE, DALLE ARMI E NON SOLO
[Dal sito wwww.serenoregis.org riprendiamo il seguente articolo]

Il Nobel per la pace alla Campagna Ican
La Campagna Internazionale per l'Abolizione delle Armi Nucleari (Ican) e' una coalizione di organizzazioni non-governative di 100 paesi. Grazie al potere delle mobilitazioni popolari Ican ha lavorato per scrivere la parola fine alla storia dell'arma piu' distruttiva che l'uomo abbia mai inventato, un'arma che minaccia l'esistenza stessa dell'umanita'. Ican e' stato insignito del Premio Nobel per la Pace 2017 come riconoscimento del ruolo avuto nell'approvazione del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari. Questo storico trattato, adottato il 7 luglio con il voto favorevole di 122 Stati, offre all'umanita' uno strumento alternativo, assolutamente necessario, in questo nostro mondo dove prevalgono e proliferano invece le minacce di azioni di distruzione di massa.
L'Istituto Soka Gakkai International e' stato fin dal 2007 un partner internazionale di Ican, lavorando insieme per l'obiettivo comune della completa eliminazione delle armi nucleari.
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La mostra "senza atomica"
Tra pochi giorni [il 16 gennaio alla Cittadella, ndr] sara' inaugurata a Torino la mostra "Senzatomica - Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari", un'iniziativa ideata e promossa dall'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai con il patrocinio della Citta' di Torino, del Consiglio Regionale del Piemonte, del Comitato Regionale dei Diritti Umani e dell'Universita' degli Studi di Torino. La mostra e' rivolta soprattutto ai giovani, e pone l'accento sui seguenti punti:
- Garantire il diritto alla vita di tutti i popoli.
- Passare dalla sicurezza basata sulle armi alla sicurezza basata sul soddisfacimento dei bisogni fondamentali degli esseri umani.
- Cambiare la visione del mondo, da una cultura della paura a una cultura della fiducia reciproca.
- Le azioni che costruiscono la pace. L'esposizione e' anche l'occasione per riflettere su temi di ampio respiro quali la responsabilita' sociale dello scienziato, la responsabilita' nei confronti delle generazioni future, l'impatto ambientale dei test nucleari, il costo (esorbitante) degli armamenti e del loro mantenimento.
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Quali azioni costruiscono la pace?
Tutte le persone consapevoli dei rischi di un uso  deliberato o accidentale di armi nucleari sono favorevoli a premere sui governi, nel caso specifico su quello italiano, affinche' aderisca alla campagna e si adoperi fattivamente ad abolire l'enorme stock di armi nucleari immagazzinate e/o pronte all'uso in varie regioni d'Europa, e in particolare d'Italia.
Ma la produzione di un ordigno nucleare e' solo una tappa di un lungo processo che inizia in luoghi spesso molto distanti: le miniere di uranio. Ed e' un processo che si interseca con quello che consente il funzionamento delle centrali nucleari per la produzione di energia elettrica. La filiera nucleare - nel caso delle centrali - termina con lo smantellamento dei reattori obsoleti e il conferimento in apposite discariche, dove i materiali radioattivi vengano immagazzinati in modo tale da non provocare danno alle generazioni presenti e future. Nel caso delle armi atomiche, se si vuole arrivare al disarmo nucleare completo occorre portare a termine il ciclo, smantellare i depositi di armi e provvedere alla decontaminazione. L'uso dell'energia nucleare, che sia a fini pacifici o a fini bellici, implica la produzione, il trasporto e l'uso di materiale altamente radioattivo, con tutti i rischi che cio' comporta per i sistemi viventi - dall'umanita' alle piante agli insetti...
Dunque la campagna per l'abolizione delle armi nucleari  mette in luce l'insostenibilità  del  sogno dell'"atomo per la pace" auspicato dal Presidente Eisenhower in un discorso pronunciato all'Assemblea generale dell'Onu, a New York l'8 dicembre 1953.
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Il nucleare e' sempre militare
Questo e' il titolo di un articolo scritto da Nanni Salio nel 1981 (piu' di 30 anni fa!), che metteva in guardia i lettori dal credere che sia possibile separare le due filiere di produzione del materiale fissile: esiste una tappa intermedia in cui il materiale messo a punto, i macchinari predisposti e le competenze tecno-scientifiche acquisite consentono di dirigere il resto del processo verso la strada della produzione di energia elettrica (con la costruzione dei reattori) oppure verso l'assemblaggio delle componenti di un'arma. A detta di alcuni studiosi, l'interesse e la pressione a costruire ancora centrali nucleari, nonostante i gravissimi incidenti che si sono verificati e i costi esorbitanti dell'impresa, sono da attribuire ai militari, che si rendono conto che senza avere come "spalla" le competenze e le tecnologie del nucleare civile, sarebbe sempre piu' difficile gestire i processi di fissione nucleare.
Sul sito di Ican e' spiegato chiaramente che "ogni impianto per l'arricchimento dell'uranio necessario ad essere usato nel reattore di una centrale per la produzione di energia puo' anche trattare l'uranio fino a renderlo utile per uso bellico". E ancora: "in un reattore nucleare viene prodotto plutonio dall'uranio. I programmi nucleari civili e militari sono spesso strettamente legati. La maggior parte dei piu' recenti casi di proliferazione nucleare derivano da programmi apparentemente pacifici".
Occorre quindi che i cittadini che sono favorevoli alla messa al bando delle armi nucleari siano contemporaneamente contrari alla costruzione di nuove centrali nucleari, e che sostengano i movimenti di protesta che in molte parti del mondo cercano di opporsi allo sviluppo di questa forma di produzione energetica. Come e' stato tragicamente sperimentato in passato, gli incidenti gravi avvenuti alle centrali nucleari hanno coinvolto vaste aree, e costituiscono un problema per l'intera comunita' umana. Il Bulletin of Atomic Scientists dedica un settore del sito a offrire una informazione aggiornata della produzione di energia nucleare: le centrali attive e quelle chiuse, i reattori in costruzione, quelli in programma.
La World Nuclear Association ci informa che nel 2017 sono attivi nell'Unione Europea 128 reattori nucleari che operano in 14 dei 28 stati membri, e producono piu' di un quarto dell'elettricita' totale dell'Unione. Piu' di meta' dell'elettricita' da fonte nucleare nella Ue e' prodotta dalla Francia.
E' sempre la Wna a informarci su quanto avviene fuori dall'Europa, ed ecco - a titolo di esempio - la situazione in tre importanti Paesi:
- la Cina ha 37 reattori operativi, 20 in costruzione, e altri in programma.
- In Giappone attualmente sono potenzialmente funzionanti 42 reattori, che potrebbero ripartire. Finora 5 hanno potuto riprendere l'attivita', e altri 21 sono in attesa di autorizzazione.
- l'India ha un programma nucleare molto vivace e autonomo, e intende fornire il 25% di elettricita' dal nucleare entro il 2050.
I programmi di installazione di nuove centrali nucleari suscitano ovunque forti proteste: sia da chi e' contrario per motivi ambientali e/o umanitari, sia da parte delle comunita', spesso di contadini e pescatori, che vengono brutalmente espropriati dalle loro terre e zone di pesca per lasciare spazio alla costruzione di queste "grandi opere".
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Il lascito ingestibile della radioattivita'
Se anche fosse possibile separare i processi che attualmente consentono un facile passaggio dalla produzione di energia alla produzione di armi nucleari, basterebbe concentrare l'attenzione ai due estremi della filiera - lo scavo in miniera di minerali di uranio e lo smaltimento delle scorie a fine processo - per renderci conto che maneggiare questa forma di energia, in modo esplosivo con le bombe o in modo controllato con le centrali, ha in ogni caso conseguenze devastanti.
Nell'ultimo numero del Bulletin of Atomic scientists (gennaio 2018) e' stato pubblicato un articolo di Jonathan P. Thompson che inizia cosi': Sotto le torbide acque verdi all'estremita' nord del lago Powell, sepolto tra le tonnellate di limo trasportate lungo il fiume Colorado nel corso degli anni, si trova un cumulo di 26.000 tonnellate di materiale di scarto non bonificato di una miniera di uranio. E un cocktail di polonio, bismuto, torio e radio che ci ricorda come l'industria dell'uranio, con l'autorizzazione del governo federale, ha devastato l'Occidente e le sue comunita' per decenni.
Questo lago e' circa equidistante da due grandi citta', Denver e Las Vegas, e si trova ai confini di un ampio territorio che comprende due riserve indiane, dei Navajo e degli Hopi. L'evento raccontato dall'Autore e' solo uno delle migliaia di casi che - dall'inizio dell'era nucleare - hanno provocato danni, inquinamenti e morti  in tutte le zone del mondo che sono state toccate dalla filiera nucleare.
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Conoscere il nucleare per eliminarlo
Per contribuire a sostenere l'impegno di Ican, dell'Istituto Soka Gakkai e di tante altre realta' impegnate nello sforzo di abolire le armi nucleari, il Centro Studi Sereno Regis ha avviato un ciclo di incontri per far conoscere alcuni aspetti meno conosciuti, e piu' indiretti del problema che la Campagna per l'abolizione delle armi nucleari vuole risolvere.
Il primo incontro, realizzato il 22 novembre 2017, ha permesso di portare alla luce un episodio avvenuto in Italia ai tempi della Guerra fredda: l'installazione di missili a testata atomica nelle Murge.
Il secondo incontro si svolgera' il 17 gennaio, alle ore 18 presso il Cssr: L'India nucleare: contraddizioni interne, collaborazioni/collusioni internazionali. In questo incontro saranno illustrati alcuni degli intrecci tra atomi di pace e atomi di guerra in India, e saranno presentate delle sequenze video su manifestazioni nonviolente di protesta contro le centrali nucleari.
Il terzo incontro e' fissato per il 21 febbraio (sempre alle 18 presso il Cssr). Si parlera' di Chernobyl: non solo il bilancio di un disastro avvenuto piu' di 30 anni fa, ma una riflessione sulle opportunita' (mancate?) di trarre un insegnamento per il futuro. L'incontro prevede la presentazione di dati aggiornati sulla situazione, alcuni video che documentano la tragedia avvenuta, e la lettura di alcuni passi di un libro straordinario, Preghiera per Chernobyl, scritto da Svetlana Alexievich (Premio Nobel per la letteratura nel 2015).
Il 21 marzo avremo il privilegio di assistere alla proiezione di alcuni video prodotti da una regista giapponese, Masako Sakata: una occasione straordinaria per capire che cosa e' successo a Fukushima, e come questo incidente si colloca all'interno di una sequenza di scelte irresponsabili e distruttive che pesano sul presente e sul futuro del Giappone e dell'umanita'.
Ad aprile (in data ancora da fissare) ci occuperemo dei due estremi della filiera nucleare: le miniere di uranio, e di depositi di scorie radioattive. Temi scottanti, di grande attualita', che riguardano non solo le vite di tante comunita' oggi, ma anche un futuro lontano: un lascito avvelenato alle generazioni che verranno, per l'eternita'...
Infine, a maggio avremo la gioia di assistere alla performance  di una giovane artista che generosamente ci ha offerto questa opportunita': I simply didn't think, ok? di Alice Benessia.

4. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 671 del 12 gennaio 2018

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