[Nonviolenza] Telegrammi. 2691



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2691 del 27 aprile 2017

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Solo la nonviolenza

2. Alcune poesie di Ingeborg Bachmann

3. Alcune poesie di Wislawa Szymborska

4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

6. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile

7. Contro la guerra, sostenere il Movimento Nonviolento

8. Segnalazioni librarie

9. La "Carta" del Movimento Nonviolento

10. Per saperne di piu'

 

1. IN BREVE. SOLO LA NONVIOLENZA

 

Solo la nonviolenza si oppone alla guerra in modo adeguato, concreto e coerente, nitido e intransigente.

Solo la nonviolenza si oppone al razzismo in modo adeguato, concreto e coerente, nitido e intransigente.

Solo la nonviolenza si oppone al maschilismo in modo adeguato, concreto e coerente, nitido e intransigente.

Solo la nonviolenza difende i diritti umani di tutti gli esseri umani in modo adeguato, concreto e coerente, nitido e intransigente.

Solo la nonviolenza difende l'intero mondo vivente in modo adeguato, concreto e coerente, nitido e intransigente.

E' la nonviolenza la politica necessaria per la salvezza comune dell'umanita'.

 

2. MAESTRE. ALCUNE POESIE DI INGEBORG BACHMANN

[I seguenti testi - gia' piu' volte ripubblicati nel nostro notiziario - sono estratti da Ingeborg Bachmann, Poesie, Guanda, Parma 1978, Tea, Milano 1996 (traduzioni di Maria Teresa Mandalari) e da Ingeborg Bachmann, Invocazione all'Orsa Maggiore, SE, Milano 1994, Mondadori, Milano 1999 (traduzioni di Luigi Reitani).

Ingeborg Bachmann, scrittrice e poetessa austriaca (Klagenfurt 1926 - Roma 1973) di straordinaria bellezza e profondita', maestra di pace e di verita'. Tra le opere di Ingeborg Bachmann: versi: Il tempo dilazionato; Invocazione all'Orsa Maggiore; Poesie. Racconti: Il trentesimo anno; Tre sentieri per il lago. Romanzi: Malina. Saggi: L'elaborazione critica della filosofia esistenzialista in Martin Heidegger; Ludwig Wittgenstein; Cio' che ho visto e udito a Roma; I passeggeri ciechi; Bizzarria della musica; Musica e poesia; La verita' e' accessibile all'uomo; Il luogo delle donne. Radiodrammi: Un affare di sogni; Le cicale; Il buon Dio di Manhattan. Saggi radiofonici: L'uomo senza qualita'; Il dicibile e l'indicibile. La filosofia di Ludwig Wittgenstein; La sventura e l'amore di Dio. Il cammino di Simone Weil; Il mondo di Marcel Proust. Sguardi in un pandemonio. Libretti: L'idiota; Il principe di Homburg; Il giovane Lord. Discorsi: Luogo eventuale; Letteratura come utopia. Prose liriche: Lettere a Felician. Opere complete: Werke, 4 voll., Piper, Muenchen-Zuerich. Interviste e colloqui: Interview und Gespraeche, Piper, Muenchen-Zuerich. In edizione italiana cfr. almeno: Poesie, Guanda, 1987, Tea, Milano 1996; Invocazione all'Orsa Maggiore, SE, Milano 1994, Mondadori, Milano 1999; Il dicibile e l'indicibile. Saggi radiofonici, Adelphi, Milano 1998; Il buon Dio di Manhattan, Adelphi, Milano 1991; Il trentesimo anno, Adelphi, Milano 1985, Feltrinelli, Milano 1999; Tre sentieri per il lago, Adelphi, Milano 1980, Bompiani, Milano 1989; Malina, Adelphi, Milano 1973; Il caso Franza, Adelphi, Milano 1988; La ricezione critica della filosofia di Martin Heidegger, Guida, Napoli 1992; In cerca di frasi vere, Laterza, Roma-Bari 1989; Letteratura come utopia. Lezioni di Francoforte, Adelphi, Milano 1993. Su Ingeborg Bachmann un'ampia bibliografia di base e' nell'apparato critico dell'edizione italiana di Invocazione all'Orsa Maggiore, cit.]

 

Il tempo dilazionato

 

S'avanzano giorni piu' duri.

Il tempo dilazionato e revocabile

gia' appare all'orizzonte.

Presto dovrai allacciare le scarpe

e ricacciare i cani ai cascinali:

le viscere dei pesci nel vento

si sono fatte fredde.

Brucia a stento la luce dei lupini.

Lo sguardo tuo la nebbia esplora:

il tempo dilazionato e revocabile

gia' appare all'orizzonte.

 

Laggiu' l'amata ti sprofonda nella sabbia,

che le sale ai capelli tesi al vento,

le tronca la parola,

le comanda di tacere

la trova mortale

e proclive all'addio

dopo ogni amplesso.

 

Non ti guardare intorno.

Allacciati le scarpe.

Rimanda indietro i cani.

Getta in mare i pesci.

Spengi i lupini!

 

S'avanzano giorni piu' duri.

 

*

 

Tutti i giorni

 

La guerra non viene piu' dichiarata,

ma proseguita. L'inaudito

e' divenuto quotidiano. L'eroe

resta lontano dai combattimenti. Il debole

e' trasferito nelle zone del fuoco.

La divisa di oggi e' la pazienza,

medaglia la misera stella

della speranza, appuntata sul cuore.

 

Viene conferita

quando non accade piu' nulla,

quando il fuoco tambureggiante ammutolisce,

quando il nemico e' divenuto invisibile

e l'ombra d'eterno riarmo

ricopre il cielo.

 

Viene conferita

per la diserzione dalle bandiere,

per il valore di fronte all'amico,

per il tradimento di segreti obbrobriosi

e l'inosservanza

di tutti gli ordini.

 

*

 

Nella bufera di rose

 

Ovunque ci volgiamo nella bufera di rose,

la notte e' illuminata di spine, e il rombo

del fogliame, cosi' lieve poc'anzi tra i cespugli,

ora ci segue alle calcagna.

 

*

 

Discorso ed epilogo

 

Non varcare le nostre labbra,

parola che semini il drago.

E' vero, l'aria e' soffocante,

la luce schiuma di acidi e fermenti,

sulla palude nereggia un velo di zanzare.

 

Ama le biccherate la cicuta.

E' in mostra una pelle di gatto:

la serpe s'avventa soffiando,

lo scorpione inizia la danza.

 

Non raggiungere le nostre orecchie,

fama dell'altrui colpa:

parola, muori nella palude

da cui la pozzanghera sgorga.

 

Parola, stai al nostro fianco

tenera di pazienza

e d'impazienza. Bisogna

che questa semina abbia fine!

 

Non domera' la bestia colui che ne imita il verso.

Chi rivela segreti d'alcova, rinunzia per sempre all'amore.

La parola bastarda serve al frizzo per immolare uno stolto.

 

Chi ti richiede un giudizio su questo straniero?

Se non richiesto lo formuli, prosegui tu il suo cammino

da una nottata all'altra con le sue piaghe ai piedi: va'! e non ritornare.

 

Parola, sii nostra,

libera, chiara, bella.

Certo, dovra' avere fine

ogni cautela.

 

(Il gambero si ritrae,

la talpa dorme troppo,

l'acqua dolce dissolve

la calce, che pietre ha filato).

 

Vieni, benevolenza fatta di voci e d'aliti,

questa bocca fortifica

quando la sua fralezza

si inorridisce e inceppa.

 

Vieni e non ti negare,

poiche' in conflitto siamo con tanto male.

Prima che sangue di drago protegga l'avversario

questa mano cadra' dentro il fuoco.

O mia parola, salvami!

 

*

 

Prender paese

 

Nella terra del pascolo giunsi

quand'era gia' notte,

fiutando le cicatrici nei prati

e il vento, prima che si levasse.

L'amore piu' non pascolava,

le campane erano spente

e i cespugli affranti.

 

Un corno piantato nel terreno,

ostinato dalla guidaiola,

confitto nel buio.

 

Dalla terra lo presi,

al cielo lo levai

con piena forza.

 

Per colmare

questo paese con suoni

soffiai nel corno,

volendo nel vento incombente

e tra steli increspati

vivere di ogni origine!

 

*

 

Colle di cocci

 

Giardini in amplessi col gelo -

il pane bruciato nei forni -

fiabesco il serto di messi

e' miccia tra le tue mani.

 

Taci! Conserva i tuoi stracci,

le frasi, sgomente di lacrime,

ai piedi del colle di cocci

che i solchi sempre succinge.

 

Se tutte le brocche s'infrangono,

che resta nella brocca del pianto?

Giu' in basso crepe roventi

e lingue guizzanti di fuoco.

 

Si creano ancora vapori

tra clamori di acqua e di fuoco.

O scala di nubi, di frasi,

affidata al monte dei cocci!

 

*

 

Ombre rose ombre

 

Sotto un cielo straniero

ombre rose

ombre

su una terra straniera

tra rose e ombre

in un'acqua straniera

la mia ombra

 

*

 

Dai Canti lungo la fuga

 

XV.

 

L'amore ha un trionfo e la morte ne ha uno,

il tempo e il tempo che segue.

Noi non ne abbiamo.

 

Solo tramontare intorno a noi di stelle. Riflesso e silenzio.

Ma il canto sulla polvere dopo,

alto si levera' su di noi.

 

3. MAESTRE. ALCUNE POESIE DI WISLAWA SZYMBORSKA

[Riproponiamo ancora una volta alcune poesie di Wislawa Szymborska estratte da Wislawa Szymborska, La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi, Milano 2009, a cura di Pietro Marchesani.

Wislawa Szymborska, poetessa, premio Nobel per la letteratura 1996, e' nata a Bnin, in Polonia, il 2 luglio 1923 ed e' deceduta a Cracovia il primo febbraio 2012; ha studiato lettere e sociologia a Cracovia; dal 1953 al 1981 collaboro' alla rivista "Vita letteraria", nel 1980, sotto lo pseudonimo di Stancykowna, alle riviste "Arka" e "Kultura"; oltre al Nobel ha ricevuto per la sua opera poetica altri importanti riconoscimenti: nel 1954 il Premio per la letteratura Citta' di Cracovia, nel 1963 il Premio del ministero della cultura polacco, nel 1991 il Premio Goethe, nel 1995 il Premio Herder e la Laurea ad honorem dell'Universita' di Poznan "Adam Mickiewicz", nel 1996 il Premio "Pen - Book of the Month Club Translation Prize". Tra le opere di Wislawa Szymborska in edizione italiana: La fiera dei miracoli, Scheiwiller, Milano 1994; Gente sul ponte, Scheiwiller, Milano 1996; La fine e l'inizio, Scheiwiller, Milano 1997; Trittico: tre poesie di Wislawa Szymborska, tre collage di Alina Kaczylska, Scheiwiller, Milano 1997; 25 poesie, Mondadori, Milano 1998; Vista con granello di sabbia, Adelphi, Milano 1998; Taccuino d'Amore, Scheiwiller, Milano 2002; Discorso all'Ufficio oggetti smarriti, Adelphi, Milano 2004; La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi, Milano 2009]

 

Wislawa Szymborska: Vietnam

 

Donna, come ti chiami? - Non lo so.

Quando sei nata, da dove vieni? - Non lo so.

Perche' ti sei scavata una tana sottoterra? - Non lo so.

Da quando ti nascondi qui? - Non lo so.

Perche' mi hai morso la mano? - Non lo so.

Sai che non ti faremo del male? - Non lo so.

Da che parte stai? - Non lo so.

Ora c'e' la guerra, devi scegliere. - Non lo so.

Il tuo villaggio esiste ancora? - Non lo so.

Questi sono i tuoi figli? - Si'.

 

*

 

Wislawa Szymborska: Discorso all'Ufficio oggetti smarriti

 

Ho perso qualche dea per via dal Sud al Nord,

e anche molti dei per via dall'Est all'Ovest.

Mi si e' spenta per sempre qualche stella, svanita.

Mi e' sprofondata nel mare un'isola, e un'altra.

Non so neanche dove mai ho lasciato gli artigli,

chi gira nella mia pelliccia, chi abita il mio guscio.

Mi morirono i fratelli quando strisciai a riva

e solo un ossicino festeggia in me la ricorrenza.

Non stavo nella pelle, sprecavo vertebre e gambe,

me ne uscivo di senno piu' e piu' volte.

Da tempo ho chiuso su tutto cio' il mio terzo occhio,

ci ho messo una pinna sopra, ho scrollato le fronde.

 

Perduto, smarrito, ai quattro venti se n'e' volato.

Mi stupisco io stessa del poco di me che e' restato:

una persona singola per ora di genere umano,

che ha perso solo ieri l'ombrello sul treno.

 

*

 

Wislawa Szymborska: Sulla morte senza esagerare

 

Non s'intende di scherzi,

stelle, ponti,

tessiture, miniere, lavoro dei campi,

costruzione di navi e cottura di dolci.

 

Quando conversiamo del domani

intromette la sua ultima parola

a sproposito.

 

Non sa fare neppure cio'

che attiene al suo mestiere:

ne' scavare una fossa,

ne' mettere insieme una bara,

ne' rassettare il disordine che lascia.

 

Occupata a uccidere,

lo fa in modo maldestro,

senza metodo ne' abilita'.

Come se con ognuno di noi stesse imparando.

 

Vada per i trionfi,

ma quante disfatte,

colpi a vuoto

e tentativi ripetuti da capo!

 

A volte le manca la forza

di far cadere una mosca in volo.

Piu' d'un bruco

la batte in velocita'.

 

Tutti quei bulbi, baccelli,

antenne, pinne, trachee,

piumaggi nuziali e pelame invernale

testimoniano i ritardi

del suo ingrato lavoro.

 

La cattiva volonta' non basta

e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni

e', almeno finora, insufficiente.

 

I cuori battono nelle uova.

Crescono gli scheletri dei neonati.

Dai semi spuntano le prime due foglioline,

e spesso anche grandi alberi all'orizzonte.

 

Chi ne afferma l'onnipotenza,

e' lui stesso la prova vivente

che essa onnipotente non e'.

 

Non c'e' vita

che almeno per un attimo

non sia stata immortale.

 

La morte

e' sempre in ritardo di quell'attimo.

 

Invano scuote la maniglia

d'una porta invisibile.

A nessuno puo' sottrarre

il tempo raggiunto.

 

*

 

Wislawa Szymborska: La fine e l'inizio

 

Dopo ogni guerra

c'e' chi deve ripulire.

In fondo un po' d'ordine

da solo non si fa.

 

C'e' chi deve spingere le macerie

ai bordi delle strade

per far passare

i carri pieni di cadaveri.

 

C'e' chi deve sprofondare

nella melma e nella cenere,

tra le molle dei divani letto,

le schegge di vetro

e gli stracci insanguinati.

 

C'e' chi deve trascinare una trave

per puntellare il muro,

c'e' chi deve mettere i vetri alla finestra

e montare la porta sui cardini.

 

Non e' fotogenico,

e ci vogliono anni.

Tutte le telecamere sono gia' partite

per un'altra guerra.

 

Bisogna ricostruire i ponti

e anche le stazioni.

Le maniche saranno a brandelli

a forza di rimboccarle.

 

C'e' chi, con la scopa in mano,

ricorda ancora com'era.

C'e' chi ascolta

annuendo con la testa non mozzata.

Ma presto li' si aggireranno altri

che troveranno il tutto

un po' noioso.

 

C'e' chi talvolta

dissotterrera' da sotto un cespuglio

argomenti corrosi dalla ruggine

e li trasportera' sul mucchio dei rifiuti.

 

Chi sapeva

di che si trattava,

deve far posto a quelli

che ne sanno poco.

E meno di poco.

E infine assolutamente nulla.

 

Sull'erba che ha ricoperto

le cause e gli effetti,

c'e' chi deve starsene disteso

con una spiga tra i denti,

perso a fissare le nuvole.

 

*

 

Wislawa Szymborska: L'odio

 

Guardate com'e' sempre efficiente,

come si mantiene in forma

nel nostro secolo l'odio.

Con quanta facilita' supera gli ostacoli.

Come gli e' facile avventarsi, agguantare.

 

Non e' come gli altri sentimenti.

Insieme piu' vecchio e piu' giovane di loro.

Da solo genera le cause

che lo fanno nascere.

Se si addormenta, il suo non e' mai un sonno eterno.

L'insonnia non lo indebolisce, ma lo rafforza.

 

Religione o non religione -

purche' ci si inginocchi per il via.

Patria o no -

purche' si scatti alla partenza.

Anche la giustizia va bene all'inizio.

Poi corre tutto solo.

L'odio. L'odio.

Una smorfia di estasi amorosa

gli deforma il viso.

 

Oh, quegli altri sentimenti -

malaticci e fiacchi.

Da quando la fratellanza

puo' contare sulle folle?

La compassione e' mai

giunta prima al traguardo?

Il dubbio quanti volenterosi trascina?

Lui solo trascina, che sa il fatto suo.

 

Capace, sveglio, molto laborioso.

Occorre dire quante canzoni ha composto?

Quante pagine ha scritto nei libri di storia?

Quanti tappeti umani ha disteso

su quante piazze, stadi?

 

Diciamoci la verita':

sa creare bellezza.

Splendidi i suoi bagliori nella notte nera.

Magnifiche le nubi degli scoppi nell'alba rosata.

Innegabile e' il pathos delle rovine

e l'umorismo grasso

della colonna che vigorosa le sovrasta.

 

E' un maestro del contrasto

tra fracasso e silenzio,

tra sangue rosso e neve bianca.

E soprattutto non lo annoia mai

il motivo del lindo carnefice

sopra la vittima insozzata.

 

In ogni istante e' pronto a nuovi compiti.

Se deve aspettare, aspettera'.

Lo dicono cieco. Cieco?

Ha la vista acuta del cecchino

e guarda risoluto al futuro

- lui solo.

 

*

 

Wislawa Szymborska: La veglia

 

La veglia non svanisce

come svaniscono i sogni.

Nessun brusio, nessun campanello

la scaccia,

nessun grido ne' fracasso

puo' strapparci da essa.

 

Torbide e ambigue

sono le immagini nei sogni,

il che puo' spiegarsi

in molti modi.

La veglia significa la veglia

ed e' un enigma maggiore.

 

Per i sogni ci sono chiavi.

La veglia si apre da sola

e non si lascia sbarrare.

Da essa si spargono

diplomi e stelle,

cadono giu' farfalle

e anime di vecchi ferri da stiro,

berretti senza teste

e cocci di nuvole.

Ne viene fuori un rebus

irrisolvibile.

 

Senza di noi non ci sarebbero sogni.

Quello senza cui non ci sarebbe veglia

e' ancora sconosciuto,

ma il prodotto della sua insonnia

si comunica a chiunque

si risvegli.

 

Non i sogni sono folli,

folle e' la veglia,

non fosse che per l'ostinazione

con cui si aggrappa

al corso degli eventi.

 

Nei sogni vive ancora

chi ci e' morto da poco,

vi gode perfino di buona salute

e ritrovata giovinezza.

La veglia depone davanti a noi

il suo corpo senza vita.

La veglia non arretra d'un passo.

 

La fugacita' dei sogni fa si'

che la memoria se li scrolli di dosso facilmente.

La veglia non deve temere l'oblio.

E' un osso duro.

Ci sta sul groppone,

ci pesa sul cuore,

sbarra il passo.

 

Non le si puo' sfuggire,

perche' ci accompagna in ogni fuga.

E non c'e' stazione

lungo il nostro viaggio

dove non ci aspetti.

 

*

 

Wislawa Szymborska: Le tre parole piu' strane

 

Quando pronuncio la parola Futuro,

la prima sillaba gia' va nel passato.

 

Quando pronuncio la parola Silenzio,

lo distruggo.

 

Quando pronuncio la parola Niente,

creo qualche cosa che non entra in alcun nulla.

 

*

 

Wislawa Szymborska: Contributo alla statistica

 

Su cento persone:

 

che ne sanno sempre piu' degli altri

- cinquantadue;

 

insicuri a ogni passo

- quasi tutti gli altri;

 

pronti ad aiutare,

purche' la cosa non duri molto

- ben quarantanove;

 

buoni sempre,

perche' non sanno fare altrimenti

- quattro, be', forse cinque;

 

propensi ad ammirare senza invidia

- diciotto;

 

viventi con la continua paura

di qualcuno o qualcosa

- settantasette;

 

dotati per la felicita'

- al massimo poco piu' di venti;

 

innocui singolarmente,

che imbarbariscono nella folla

- di sicuro piu' della meta';

 

crudeli,

se costretti dalle circostanze

- e' meglio non saperlo

neppure approssimativamente;

 

quelli col senno di poi

- non molti di piu'

di quelli col senno di prima;

 

che dalla vita prendono solo cose

- quaranta,

anche se vorrei sbagliarmi;

 

ripiegati, dolenti

e senza torcia nel buio

- ottantatre'

prima o poi;

 

degni di compassione

- novantanove;

 

mortali

- cento su cento.

Numero al momento invariato.

 

*

 

Wislawa Szymborska: Fotografia dell'11 settembre

 

Sono saltati giu' dai piani in fiamme -

uno, due, ancora qualcuno

sopra, sotto.

 

La fotografia li ha fissati vivi,

e ora li conserva

sopra la terra verso la terra.

 

Ognuno e' ancora un tutto

con il proprio viso

e il sangue ben nascosto.

 

C'e' abbastanza tempo

perche' si scompiglino i capelli

e dalle tasche cadano

gli spiccioli, le chiavi.

 

Restano ancora nella sfera dell'aria,

nell'ambito di luoghi

che si sono appena aperti.

 

Solo due cose posso fare per loro -

descrivere quel volo

e non aggiungere l'ultima frase.

 

*

 

Wislawa Szymborska: Tutto

 

Tutto -

una parola sfrontata e gonfia di boria.

Andrebbe scritta fra virgolette.

Finge di non tralasciare nulla,

di concentrare, includere, contenere e avere.

E invece e' soltanto

un brandello di bufera.

 

*

 

Wislawa Szymborska: Esempio

 

Una bufera

di notte ha strappato tutte le foglie dell'albero

tranne una fogliolina,

lasciata

a dondolarsi in un a solo sul ramo nudo.

 

Con questo esempio

la Violenza dimostra

che certo -

a volte le piace scherzare un po'.

 

*

 

Wislawa Szymborska: Vermeer

 

Finche' quella donna del Rijksmuseum

nel silenzio dipinto e in raccoglimento

giorno dopo giorno versa

il latte dalla brocca nella scodella,

il Mondo non merita

la fine del mondo.

 

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

6. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

 

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Una persona, un voto. Il momento e' ora.

*

All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:

padre Alex Zanotelli

Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita

Isa Alberti

Gianfranco Aldrovandi, del "Collettivo nonviolento uomo-ambiente"

Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro Gandhi di Pisa

Dino Angelini

Laura Arduni, impiegata

Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice

Lino Balza, ecologista

don Franco Barbero

Daniele Barbieri, blogger

Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio

Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"

Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice

Giuliana Beltrame, sociologa e attivista

Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"

don Gianni Bergamaschi

Ascanio Bernardeschi, saggista e militante

Massimiliano Bernini, deputato

Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova

Michele Boato, ecologista

Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'

Dario Borso, filosofo

Paolo Bosi, docente universitario

Donatella Botta, impegnata nella solidarieta'

Silvio Bozzi, docente universitario

Anna Bravo, storica

Valentina Bruno, docente, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo

Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna

Alberto Cacopardo, antropologo

Alessandro Capuzzo, ecopacifista

Gennaro Carotenuto, storico

Giorgio Carpi, "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa)

Claudio Carrara, presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione - Italia

Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica

Pilar Castel, autrice e attrice No War

Valeria Castelli

Marco Catarci, pedagogista e docente universitario

Nello Centomo

Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'

Michele Citoni, documentarista

Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita

Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo

Antonio Corbeletti, presidente della sezione Anpi di Voghera

don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"

Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina

Pasquale D'Andretta, formatore

Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu

Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola

Emanuela Dei, giornalista

Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International

Giorgio Demurtas, docente universitario

Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina

Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione

Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile della Caritas diocesana di Viterbo

Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina

Angela Dogliotti, peace-researcher

Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia

Massimo Duranti, giudice di pace emerito

Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani, l'ambiente

Carla Ermoli, pensionata

suor Maria Stella Fabbri

Sergio Falcone, poeta

Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina

Gabriele Gabrieli, del Gruppo "In silenzio per la pace" di Mantova

Sancia Gaetani, Wilfp Italia

Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita

Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani

Daniele Gallo, giornalista, saggista, editore e docente universitario

Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"

Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza

Miguel Gotor, senatore

Carmine Grassimo, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes

Celeste Grossi, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'

Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista

Paolo Henrici De Angelis, architetto

Paolo Hutter, giornalista

Luca Kocci, docente, giornalista, saggista

Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma

Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri

Federico La Sala, docente di filosofia e saggista

Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del Comitato per la democrazia internazionale

Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale

Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente

Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'

Pierpaolo Loi, maestro elementare

Eugenio Longoni, militante antifascista

Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci

Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale

Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento

Monica Luisoni, attivista

suor Monica Luparello, missionaria comboniana

Antonio Lupo, medico

Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria

Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di solidarieta'

Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa

Fiorella Manzini, pensionata, gia' insegnante di educazione artistica, pittrice, presidente del Cdmpi

Cristina Maranesi, blogger

Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice

don Mario Marchiori

Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink

Gian Marco Martignoni, Cgil Varese

Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso l'Associazione San Martino de Porres

Cristina Mattiello, insegnante, giornalista

Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista

Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"

Rosa Mendes, bibliotecaria, presidente dell'Associazione donne brasiliane in Italia

Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo

Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea

Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo

Rosangela Mura, attivista

Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'

Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina

Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni

Giorgio Nebbia, ecologista

Giovanna Niccoli, attivista

don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax

Emilia Pacelli, casalinga

Giovanna Pagani, Wilpf Italia

Anselmo Palini, insegnante e saggista

Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale

Eleonora Parlanti, ricercatrice

Maria Paola Patuelli, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna e Associazione femminile maschile plurale

Marisa Pedroncelli, volontaria nella solidarieta' internazionale

Giovanni Penzo, pensionato

Donato Perreca, pensionato

Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher

Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax

Leo Piacentini, pensionato

Piero Pinzauti

Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di Palermo

Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo

Pier Paolo Poggio, storico, direttore della Fondazione "Luigi Micheletti"

Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"

Pier Paolo Poncia, geologo

Giuliano Pontara, filosofo

Franco Porcu, operaio

Alessandro Presicce, giurista

Andrea Pubusa, giurista

Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento

Mauro Pugni, Cdb di Modena

Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane

Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'

Roberto Rampi, deputato

Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"

Annamaria Rivera, antropologa

Giorgio Roversi, pensionato

Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto

Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma

Antonia Sani, Wilpf Italia

Adriano Sansa, magistrato e poeta

Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la democrazia

Eugenio Santi, presidente del Gavci

don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge

padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile

Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"

Renato Sasdelli, docente universitario e saggista

Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico

Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la Costituzione

Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro Innocenti"

Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della Costituzione

Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera dei Deputati

Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza

Pietro Soldini, responsabile immigrazione della Cgil

Marilena Spriano

Irene Starace, Wilpf Italia

Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e Loreto

Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"

Laura Tussi, giornalista e scrittrice

Fabio Vaccari

Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento

Leonardo Varvaro, docente universitario

Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"

Salvatore Vitale, divulgatore agricolo

Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo

Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale

Lorenzo Zaniboni

Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione

Franco Zunino, ingegnere

*

Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:

- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it

- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it

 

7. QUID AGENDUM. CONTRO LA GUERRA, SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Tra le molte cose da fare per opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, di particolare utilita' e' sostenere il Movimento Nonviolento.

Per informazioni e contatti: www.nonviolenti.org, www.azionenonviolenta.it

 

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Leo Lowenthal, Literature, Popular Culture and Society, 1961, Pacific Books, Palo Alto, California 1968, pp. XXIV + 170.

 

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

10. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2691 del 27 aprile 2017

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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