[Nonviolenza] Telegrammi. 2594



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2594 del 19 gennaio 2017

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Riccardo Luigi Mambrotti: La terra, che nulla sa

2. In preparazione del Giorno della memoria un incontro a Viterbo

3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

4. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile

5. Quattro bozze di lettere: ai parlamentari, agli enti locali, ai mass-media, a movimenti e associazioni

6. Verso il 27 gennaio, Giorno della memoria

7. "One Billion Rising": il 14 febbraio sta arrivando

8. "Viterbo oltre il muro": la nostra gratitudine per Riccardo Orioles

9. Segnalazioni librarie

10. La "Carta" del Movimento Nonviolento

11. Per saperne di piu'

 

1. SPERONI. RICCARDO LUIGI MAMBROTTI: LA TERRA, CHE NULLA SA

[Dal nostro vecchio amico Riccardo Luigi Mambrotti riceviamo e diffondiamo]

 

La terra, che nulla sa

e gode a far tanto chiasso

ha letto Leopardi e pensa

che e' l'ora di farla finita

con l'umanita' che frale

s'impanca a padrona del mondo

e s'insaltimbanca in tondo

girando come un paleo

finche' cade alla fine del rodeo

e finalmente sa quel che vale.

 

La terra che all'islandese

vende almanacchi e detonatori

la terra che di tutti i cuori

fa un solo frullato a un tornese

a un soldo di spiga o delfino.

 

E tutto torna al nulla

mio buon Munchhausen, mio buon Fanfulla.

 

(Tu non partecipare al banchetto dei cannibali

tu non prendere parte all'orgia dei padroni

tu opponiti a tutte le uccisioni

tu combatti contro ogni potere

tu salva le vite, e' il primo dovere).

 

2. INCONTRI. IN PREPARAZIONE DEL GIORNO DELLA MEMORIA UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto mercoledi' 18 gennaio 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in preparazione del Giorno della memoria delle vittime della Shoah - Giornata che ricorre il 27 gennaio nell'anniversario della liberazione dei sopravvissuti del campo di sterminio di Auschwitz.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani dalle opere di Primo Levi e di altri testimoni della Shoah.

L'incontro e' stato concluso dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini.

Di seguito una sintesi delle conclusioni.

*

Per noi la Giornata della memoria non e' una routine abitudinaria e distratta, un rituale spento, ma un appello alla lotta contro tutte le uccisioni.

Per noi la Giornata della memoria e' l'appello all'antifascismo, e' l'appello alla nonviolenza, che e' l'antifascismo concreto, coerente, vivente.

Per noi la Giornata della memoria e' l'appello a compiere qui ed ora il primo dovere: salvare le vite, opporsi a tutte le violenze.

Il ricordo delle vittime della Shoah significa tenere in vita almeno il fatto che siano esistite, il valore delle vite spezzate, la dignita' umana che hanno testimoniato dinanzi all'orrore assoluto dei poteri facitori di nulla, dinanzi all'orrore assoluto della violenza annichilista.

Il ricordo delle vittime della Shoah significa impedire che si compia il piano nazista di annientamento finanche della memoria delle vittime, significa contrastare il nazismo di allora, di oggi e di domani, significa restare fedeli alle vittime del male - del male radicale, della banalita' del male - e in questa fedelta' trattenerle tra noi, sentirle con noi, lottare insieme a loro contro il male che pretende ridurre l'umanita' in cenere, in polvere, in fumo, in ombra, in niente, lottare insieme a loro contro il male che pretende ridurre l'umana vicenda ad urlo e furore e fame di vento.

Il ricordo delle vittime della Shoah significa lottare adesso contro lo sterminio in corso, contro ogni sterminio, contro ogni persecuzione, contro ogni uccisione, contro ogni violenza, contro l'indifferenza e la resa dinanzi all'orrore.

Noi sappiamo, come ha scritto Primo Levi, che "gli assassini di milioni di innocenti sono gente come noi... ma hanno infilato, consapevolmente o no, una strada rischiosa, la strada dell'ossequio e del consenso, che e' senza ritorno". Ed abbiamo quindi deciso di opporci ad ogni potere violento, di difendere ogni umana vita.

Noi sappiamo, come ha scritto Primo Levi, che gli esseri umani sono "capaci di costruire una mole infinita di dolore; e che il dolore e' la sola forza che si crei dal nulla, senza spesa e senza fatica. Basta non vedere, non ascoltare, non fare". Ed abbiamo quindi deciso di tenere gli occhi aperti, di vigilare all'ascolto di ogni richiesta di aiuto, di non omettere di prestare soccorso ovunque occorra.

Noi sappiamo, come ha scritto Primo Levi, che "e' avvenuto che un intero popolo civile, appena uscito dalla fervida fioritura culturale di Weimar, seguisse un istrione la cui figura oggi muove al riso; eppure Adolf Hitler e' stata obbedito ed osannato fino alla catastrofe. E' avvenuto, quindi puo' accadere di nuovo". Ed abbiamo quindi deciso che per quanto e' in nostro potere ad ogni ritorno di quella mole di male, ad ogni ritorno di quell'orrore assoluto, ad ogni ritorno del nazismo comunque camuffato, noi ci opponiamo.

Qui ed ora c'e' un solo modo di contrastare la violenza: la scelta della nonviolenza.

Qui ed ora c'e' un solo modo di salvare le vite: soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto, nessuna esclusa.

Qui ed ora c'e' un solo modo di restare esseri umani: agire da esseri umani nei confronti di tutti gli esseri umani.

Dinanzi al femminicidio noi diciamo: occorre contrastare e sconfiggere il maschilismo in tutte le sue manifestazioni.

Dinanzi al razzismo noi diciamo: occorre contrastare e sconfiggere ogni esclusione, ogni pregiudizio, ogni persecuzione; occorre riconoscere l'umanita' di ogni essere umano e quindi di ogni essere umano rispettare, difendere e sostenere la vita, la dignita' e i diritti; vi e' una sola umanita' ed ogni essere umano ne e' parte: ogni esistenza umana e' un valore assoluto, unico, prezioso, insostituibile.

Dinanzi alla guerra noi diciamo: occorre abolire la guerra e per abolire la guerra occorre abolire tutti gli eserciti e tutte le armi.

Scegliendo la nonviolenza noi ci opponiamo ad ogni menzogna: che umilia gli esseri umani in cio' che e' piu' proprio di ciascuno di noi, la facolta' di capire.

Scegliendo la nonviolenza noi ci opponiamo ad ogni schiavitu', ad ogni potere che pretende ridurre gli esseri umani a utensile e funzione, a cosa e a merce, a macchina e a straccio, alienando e annientando la nostra liberta', la nostra verita', la nostra umanita'.

Scegliendo la nonviolenza noi ci opponiamo alla devastazione e alla distruzione dell'unico mondo vivente, la casa comune dell'umanita', l'insieme di cui l'umanita' e' parte e senza del quale cessa essa stessa di esistere.

Prepariamo per il 27 gennaio ovunque possibile iniziative che siano memoria dell'orrore ed azione solidale, esercizio della responsabilita', scelta della civile convivenza, impegno per la liberazione comune dell'umanita'.

E prolunghiamo il 27 gennaio al 14 febbraio, all'8 marzo, al 25 aprile, al primo maggio, al 2 giugno: una e la stessa e' la lotta per il bene comune dell'umanita'.

E di ogni giorno facciamo un 27 gennaio: ogni giorno sia il giorno in cui nel ricordo delle vittime lottiamo perche' cessino tutte le uccisioni, tutte le persecuzioni, tutte le violenze. Ogni giorno la nonviolenza e' in cammino.

Ed anche in questa occasione, hic et nunc, ripetiamo una volta ancora l'appello a due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia: il primo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; il secondo: riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

Riaffermiamo quindi l'impegno nostro e di tante e tanti affinche' divenga legge l'"appello all'Italia civile" sostenuto da molte illustri personalita' - e tra le prime padre Alex Zanotelli e la partigiana Lidia Menapace - affinche' sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia, ricordando che il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; e che quindi l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui. Ed in effetti vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano. Una persona, un voto. Il momento e' ora.

Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte, ogni persona diversa da ogni altra ed ognuna ad ogni altra uguale in dignita' e diritti.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nell'impegno comune per la liberazione dell'intera umanita'.

Seguendo la regola aurea che invita ad agire nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.

Solo la nonviolenza si oppone alla violenza in modo concreto, coerente, adeguato, nitido e intransigente.

La nonviolenza e' l'antifascismo vivente. La nonviolenza e' l'antibarbarie. La nonviolenza e' la politica prima. La nonviolenza e' la scelta necessaria per salvare l'umanita' dalla catastrofe.

Con le tue gambe, con le tue braccia, con la tua voce, con i tuoi occhi, con i  tuoi pensieri e le tue azioni la nonviolenza e' in cammino.

 

3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

4. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

 

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Una persona, un voto. Il momento e' ora.

*

All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:

padre Alex Zanotelli

Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita

Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice

Lino Balza, ecologista

don Franco Barbero

Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"

Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice

Giuliana Beltrame, sociologa e attivista

don Gianni Bergamaschi

Ascanio Bernardeschi, saggista e militante

Massimiliano Bernini, deputato

Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova

Michele Boato, ecologista

Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'

Dario Borso, filosofo

Paolo Bosi, docente universitario

Silvio Bozzi, docente universitario

Anna Bravo, storica

Alberto Cacopardo, antropologo

Gennaro Carotenuto, storico

Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica

Pilar Castel, autrice e attrice No War

Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita

Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo

don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"

Giorgio Demurtas, docente universitario

Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione

Angela Dogliotti, peace-researcher

Massimo Duranti, giudice di pace emerito

Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"

Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza

Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista

Paolo Hutter, giornalista

Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma

Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri

Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente

Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'

Eugenio Longoni, militante antifascista

Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento

Monica Luisoni, attivista

Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"

Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea

Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo

Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'

Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni

Giorgio Nebbia, ecologista

Giovanna Niccoli, attivista

don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax

Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher

Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"

Giuliano Pontara, filosofo

Franco Porcu, operaio

Alessandro Presicce, giurista

Andrea Pubusa, giurista

Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane

Roberto Rampi, deputato

Annamaria Rivera, antropologa

Giorgio Roversi, pensionato

Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto

Adriano Sansa, magistrato e poeta

don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge

Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"

Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario

Pietro Soldini, responsabile immigrazione della Cgil

Olivier Turquet, educatore ed editore

Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento

Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"

Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale

Franco Zunino, ingegnere

*

Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:

- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it

- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it

 

5. MATERIALI. QUATTRO BOZZE DI LETTERE: AI PARLAMENTARI, AGLI ENTI LOCALI, AI MASS-MEDIA, A MOVIMENTI E ASSOCIAZIONI

 

Vi mettiamo a disposizione quattro bozze di lettere che potreste inviare rispettivamente: 1) alle ed ai parlamentari; 2) agli enti locali; 3) ai mass-media; 4) a movimenti e associazioni, con cui chiedere il loro impegno.

Vi segnaliamo che e' possibile contattare tutti i parlamentari attraverso i siti della Camera e del Senato; a nostro avviso sarebbe opportuno scrivere anche almeno ai seguenti indirizzi:

- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it

- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it

- e per opportuna conoscenza: on. Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio dei Ministri: presidente at pec.governo.it (quest'ultimo indirizzo e' "pec", ma riceve anche da caselle di posta elettronica non certificate).

Sperando che condividiate questa proposta, grazie fin d'ora per quanto vorrete fare.

*

1) Bozza di lettera alle ed ai parlamentari

Gentile parlamentare,

poiche' nelle prossime settimane il Parlamento sara' impegnato nella definizione della nuova legge elettorale le saremmo assai grati se volesse adoperarsi affinche' nel dibattito che portera' ad essa sia introdotto il tema del riconoscimento del diritto di voto ai milioni di persone presenti in Italia cui attualmente tale diritto non e' riconosciuto essendo nate altrove.

Come e' a tutti noto vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:

a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);

b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.

Come e' noto, esistono gia' significative esperienze di altri paesi cui far riferimento, e in Italia un prezioso dibattito in materia (con particolar riferimento ai profili non solo giuridici, ma anche politici ed etici) e' iniziato negli ultimi decenni del Novecento, ovvero da quando l'Italia da paese di emigrazione si e' progressivamente trasformata in paese di crescente immigrazione.

E' ben noto che il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Peraltro non sfugge a nessuno che il riconoscimento dei diritti politici e' il modo migliore, la guarentigia indispensabile, per contrastare adeguatamente il razzismo e lo schiavismo, due crimini da cui anche il nostro paese e' aggredito.

Last, but not least, il riconoscimento dei diritti politici e' il modo migliore, la guarentigia indispensabile, per contrastare adeguatamente l'emarginazione e la disperazione di persone che private degli elementari diritti democratici divengono ipso facto vittime reali o potenziali di ogni sorta di abusi e umiliazioni; e quindi e' anche il modo migliore, la guarentigia indispensabile, per contrastare adeguatamente il conseguente montare dello smarrimento e del risentimento e con essi le possibili derive violente e criminali da parte di persone cosi' brutalmente sopraffatte e fin annichilite da perdere la cognizione del bene e del male e divenir preda di poteri mafiosi e terroristi, di farneticanti, sadici e necrofili criminali predicatori d'odio e seminatori di strage.

La barbarie si contrasta con il diritto, con la civilta', con l'umanita'.

Le saremmo assai grati se lei volesse impegnarsi a promuovere tra i suoi colleghi parlamentari la consapevolezza dell'esigenza del riconoscimento del diritto di voto a milioni di persone che vivono con noi, lavorano con noi, sono i nostri vicini di casa, le persone con cui condividiamo la nostra quotidianita', e che tuttora sono paradossalmente e iniquamente prive del diritto a prendere parte alle decisioni pubbliche qui nel luogo in cui concretamente si svolge la loro esistenza.

Ringraziandola per l'attenzione, auspicando un suo persuaso interessamento ed effettivo impegno, la salutiamo cordialmente

Luogo, data, firma, indirizzo del mittente

*

2) Bozza di lettera agli enti locali

Oggetto: Proposta di sostegno all'appello "Una persona, un voto"

Egregio Sindaco del Comune di ... / Egregio Presidente della Provincia di ... / Egregio Presidente della Regione ...,

vi proponiamo che l'ente locale da voi rappresentato esprima - attraverso un ordine del giorno, una mozione o un altro atto amministrativo che riterrete adeguato e opportuno - il vostro sostegno alla richiesta che il Parlamento nella nuova legge elettorale voglia finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".

L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:

a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);

b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.

Hanno gia' espresso tra i primi il loro sostegno a questa proposta illustri personalita' impegnate in difesa dei diritti umani e per il bene comune come padre Alex Zanotelli ed innumerevoli altre persone.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, un cordiale saluto

Luogo, data, firma, indirizzo del mittente

*

3) Bozza di lettera ai mass-media

Oggetto: Un appello al Parlamento

Spettabile redazione / Egregia/o direttrice/direttore / Gentile giornalista,

sempre piu' numerose persone stanno sottoscrivendo la richiesta che il Parlamento italiano nella nuova legge elettorale voglia finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".

L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:

a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);

b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.

Hanno gia' espresso tra i primi il loro sostegno a questa proposta illustri personalita' impegnate in difesa dei diritti umani e per il bene comune come padre Alex Zanotelli.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vi saremmo assai grati se la vostra testata desse notizia dell'iniziativa e ancor piu' se volesse sostenerla.

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, un cordiale saluto

Luogo, data, firma, indirizzo del mittente

*

4) Bozza di lettera a movimenti e associazioni

Oggetto: Proposta di sostegno all'appello "Una persona, un voto"

Cari amici, egregi signori,

come forse gia' saprete sempre piu' numerose persone stanno sottoscrivendo la richiesta che il Parlamento italiano nella nuova legge elettorale voglia finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".

L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:

a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);

b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.

Hanno gia' espresso tra i primi il loro sostegno a questa proposta illustri personalita' impegnate in difesa dei diritti umani e per il bene comune come padre Alex Zanotelli.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vi saremmo assai grati se anche voi voleste condividere, sostenere e diffondere questa proposta.

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, un cordiale saluto

Luogo, data, firma, indirizzo del mittente

 

6. ANNIVERSARI. VERSO IL 27 GENNAIO, GIORNO DELLA MEMORIA

 

Prepariamo ovunque iniziative per celebrare il Giorno della Memoria; diffondiamo la Legge 20 luglio 2000, n. 211: Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti; proseguiamo la lotta contro il fascismo, contro il razzismo, contro tutte le uccisioni e le oppressioni; proseguiamo la lotta in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

*

Di seguito il testo della legge istitutiva.

Legge 20 luglio 2000, n. 211: Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177, 31 luglio 2000).

Art. 1.

La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonche' coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Art. 2.

In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto e' accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinche' simili eventi non possano mai piu' accadere.

 

7. REPETITA IUVANT. "ONE BILLION RISING": IL 14 FEBBRAIO STA ARRIVANDO

[Dal coordinamento One Billion Rising Italia (per contatti: obritalia at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]

 

Carissime, carissimi,

il 14 febbraio sta arrivando e One Billion Rising si prepara ad una giornata di eventi, danze, letture e condivisione, che avranno luogo in Italia e in tutto il mondo, testimonianze del nostro comune obiettivo di sensibilizzare e porre fine al fenomeno delle violenze su donne e bambine.

Ancora una volta un sincero grazie per avere portato, nel 2016, nelle piazze, nelle strade, nei teatri e in tanti luoghi diversi il messaggio di One Billion Rising, colorando la quotidianita' di una giornata con partecipazione, energia e positivita'.

Ci fa molto piacere quindi condividere con voi anche quest'anno la call to action per la giornata del 14 febbraio 2017, con l'augurio di avervi con noi ancora una volta.

In questo link http://bit.ly/partecipa_a_OBR2017 troverete le indicazioni, i materiali da scaricare e alcuni suggerimenti per organizzare un evento One Billion Rising.

Potete sempre contare su di noi per chiarimenti, informazioni o comunicarci le vostre adesioni scrivendoci a obritalia at gmail.com

Grazie per la vostra attenzione, un caloroso saluto e... RiseInSolidarity!

Ascolta! Agisci! Partecipa! 14 Febbraio 2017

Il Coordinamento One Billion Rising Italia

Nicoletta B., Nicoletta C., Silvia, Elena

http://www.onebillionrising.org/

https://www.facebook.com/obritalia

http://onebillionrisingitalia.tumblr.com/

email: obritalia at gmail.com

twitter: @OBRItalia

#riseinsolidarity #1billionrising

 

8. REPETITA IUVANT. "VITERBO OLTRE IL MURO": LA NOSTRA GRATITUDINE PER RICCARDO ORIOLES

 

A Riccardo Orioles, l'illustre giornalista e militante antimafia, anche noi rinnoviamo la nostra gratitudine.

E ricordando con commozione l'incontro che avemmo alcuni anni fa a Viterbo, ma anche la solidarieta' che a lui gia' ci legava dal secolo scorso nel comune impegno contro i poteri criminali, contro il regime della corruzione, per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, riaffermiamo che in lui abbiamo riconosciuto un compagno di lotte e un maestro di vita e di impegno, di pensiero e di azione.

Ci uniamo quindi alle tante voci che hanno proposto che per Riccardo Orioles venga attivata la legge Bacchelli.

*

Anche noi pertanto invitiamo tutte le persone di volonta' buona, le organizzazioni della societa' civile, le istituzioni democratiche ad aderire alla proposta e quindi a comunicare il proprio sostegno ad essa:

- al Presidente del Consiglio dei Ministri: presidente at pec.governo.it (riceve anche da caselle di posta elettronica non certificate) - e' infatti il Presidente del Consiglio dei Ministri il soggetto istituzionale preposto all'attivazione della legge Bacchelli;

- e per opportuna conoscenza a Domenico Stimolo (uno dei giornalisti piu' impegnati nella promozione dell'iniziativa): dostimolo at tiscali.it

Si puo' aderire anche sottoscrivendo la petizione che si trova nel sito www.change.org

"Viterbo oltre il muro", gruppo di formazione e informazione nonviolenta

 

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Jose' Rafael Hernandez, Nietzsche, Rba, Milano 2015, pp. 158.

*

Riletture

- AA. VV., Nietzsche e la fine della cultura occidentale, Cittadella, Assisi 1986, pp. 152.

- Antonio Banfi, Introduzione a Nietzsche, Isedi, Milano 1974, 1977, pp. 220.

- Pierre Boudot, Nietzsche, Beniamino Carucci Editore, Assisi-Roma 1972, pp. 120.

- Giuliano Campioni, Leggere Nietzsche. Alle origini dell'edizione critica Colli-Montinari, Ets, Pisa 1992, pp. 480.

- Giorgio Colli, Dopo Nietzsche, Adelphi, Milano 1974, Bompiani, Milano 1977, pp. IV + 186.

- Giorgio Colli, Scritti su Nietzsche, Adelphi, Milano 1980, pp. 216.

- Francesco Fistetti, La volonta' di valore. L'etico-politico dopo Nietzsche, Dedalo, Bari 1981, pp. 288.

- Toni Llacer, Nietzsche, Hachette, Milano 2015, pp. 144.

- Thomas Mann, Saggi. Schopenhauer, Nietzsche, Freud, Mondadori, Milano 1980, pp. XIV + 160.

- Mazzino Montinari, Che cosa ha veramente detto Nietzsche, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1975, pp. 148.

- Giorgio Penzo, Invito al pensiero di Friedrich Nietzsche, Mursia, Milano 1990, pp. 240.

- Claudio Pozzoli (a cura di), Nietzsche nei ricordi e nelle testimonianze dei contemporanei, Rizzoli, Milano 1990, pp. 450.

- Francesco Tomatis, Come leggere Nietzsche, Bompiani, Milano 2006, pp. 208.

- Tommaso Tuppini (a cura di), Nietzsche, Rcs, Milano 2014, pp. 168.

- Gianni Vattimo, Il soggetto e la maschera, Bompiani, Milano 1974, 1994, pp. IV + 376.

- Gianni Vattimo, Intorduzione a Nietzsche, Laterza, Roma-Bari 1985, 1988, pp. IV + 204.

- Anacleto Verrecchia, La catastrofe di Nietzsche a Torino, Einaudi, Torino 1978, pp. XVIII + 320.

 

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

11. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2594 del 19 gennaio 2017

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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